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prima erano inseparabili: pietro figlio dei servi, paolo dei padroni, un`adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una sardegna selvaggia. i giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi lucia,
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al suo secondo libro in versi, marcello fois racconta la sopravvivenza e la sparizione di modelli di vita legati alle origini dell`uomo. i suoi sono poemetti antropologici che ripercorrono l`intero ciclo della civilizzazione umana attraverso i passaggi generazionali e i salti sociali che si sono verificati in eta` moderna; in sardegna a partire dalla fine dell`ottocento. il verso e` molto narrativo, con ritmo e tonalita` mitico-ieratiche ma anche con spunti ragionativi; cicli di vita incommensurabili rispetto a una singola esistenza umana non provocano annichilimento della capacita` di riflessione e discussione: quello di fois e` un ossimorico mito illuminista, apodittico-dialettico, fuori dal tempo e nella storia. un discorso a se` merita dal silenzio, un po` tragedia greca e un po` antologia di spoon river: una sorta di oratorio per i morti in seguito al siluramento dell`arandora star il 2 luglio del 1940. erano perlopiu italiani residenti in gran bretagna, internati all`entrata in guerra dell`italia e imbarcati sulla vecchia nave da crociera per essere deportati in un campo di concentramento in canada. la nave fu colpita da un u-boot tedesco e si inabisso` nell`atlantico. nel poemetto diversi narratori formano una catena di voci per raccontare le storie di alcuni e di tutti. voci che emergono dal silenzio del mare e della storia in una scrittura poetica al tempo stesso epica e sommessa.
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vincenzo chironi mette piede per la prima volta sull`isola di sardegna - "una zattera in mezzo al mediterraneo" - nel 1943, l`anno della fame e della malaria. con se` ha solo un vecchio documento che certifica la sua data di nascita e il suo nome, ma per scoprire chi e` lui veramente dovra` intraprendere un viaggio ancora piu` faticoso di quello affrontato col piroscafo che l`ha condotto fin li. a nuoro trova ad attenderlo il nonno, michele angelo maestro del ferro, che gli fara` da padre e da complice in parti uguali -, e soprattutto sua zia marianna, che vede nell`inaspettato arrivo del nipote l`opportunita` per riscattare un`esistenza puntellata dalla malasorte. anni dopo, quando ormai a nuoro la presenza di vincenzo chironi sembra scontata, naturale come il mare e le rocce, la forza del sangue torna a far sentire il suo richiamo. perche` quando vincenzo conosce cecilia, che ha "gli occhi di un colore che non si puo` spiegare", innamorarsi di lei gli sembra l`unica cosa possibile. anche se e` promessa sposa di nicola, con cui lui e` mezzo parente... se e` vero che "la disobbedienza chiama il castigo", forse e` anche vero che quell`amore e` l`ultimo anello di una catena destinata a non aver fine. dopo l`epopea di "stirpe", marcello fois - con una lingua capace di abbracciare l`alto e il basso, e di potenziare lo scorrere del tempo - dipinge un mondo in cui i paesaggi sono vivi come i personaggi che li abitano.
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marcello fois racconta la vita di uno dei banditi sardi piu` spietati - l`uomo su cui mussolini mise la taglia piu` alta - e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un`identita`. da bambino samuele stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. da soldato in trincea recita silenzioso l`eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. dopo aver disertato a caporetto e` rispedito a morire: ritorna cambiato. i compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l`ultima deriva di un morto vivente.
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fois e` uno scrittore tutto fatti e concretezza che utilizza le tecniche e i ritmi del noir per raccontare le delusioni e gli errori di una generazione che finisce per tradire se stessa. il titolo ci rimanda ironicamente alle periodizzazioni dei manuali di storia, per i quali il tempo della civilta` nuragica e` divisa in cinque fasi. la quinta e ultima, quella del ferro recente, e` durata dal 500 al 238 a. c., anno in cui la sardegna cade sotto il dominio di roma.
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durante la campagna elettorale del 1993, a roma, l`ispettore ruben massei deve indagare sulla scomparsa di una anziana signora ebrea, luce ancona, figura attiva della comunita` ebraica che ruota intorno alla sinagoga. le indagini lo portano sulle tracce di tre skinheads, scomparsi nello stesso periodo. i successivi sviluppi lo costringeranno a ripercorrere il suo passato, strettamente legato alle persecuzioni del 1943 contro gli ebrei in cui morirono i suoi genitori. il romanzo procede cosi` su due binari paralleli dove passato e presente, finzione e realta` si avvicendano, per riunirsi nell`epilogo.
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una nascita rocambolesca, un battesimo in articulo mortis che gli regala almeno tre nomi, un`infanzia da predestinato alla gloria in quanto figlio unico, un difficile apprendistato da
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cuore di edmondo de amicis e` stato uno dei libri piu letti e piu criticati della nostra letteratura. oggi purtroppo lo si legge un po` meno, ma dovremmo tornare a farlo, e proprio in virtu della critica che piu spesso gli e` stata rivolta: essere buonista. ma cuore e` davvero un libro buonista? se anche lo fosse non ci sarebbe nulla di male, anzi. si tratta infatti dell`unico classico italiano che non sia scaturito da esigenze prettamente letterarie ma da un impegno etico preciso: de amicis ha inventato gli italiani, ha espresso le possibili coordinate di un popolo nel caos di differenze apparentemente irreconciliabile. e lo ha fatto perche` credeva in un modello di societa` utopistico fino al punto di pensare che si e` felici solo a patto di essere felici di quello che si e`. l`italia di oggi e` un paese in cui chi sa viene dileggiato. dove i franti - i codardi che se la prendono con i piu deboli - diventano ministri; un paese in cui per emergere sembra sia necessario mostrare il proprio lato peggiore, spietato, senza cuore. queste pagine ci ricordano invece che la fondamentale importanza del racconto pedagogico deamicisiano e` stata proprio quella di formulare una grammatica essenziale, attraverso cui poterci rappresentare e raccontare come popolo unito perche` solidale. una grammatica fondata su istruzione, empatia e amorevolezza, che in tempi di odio e` quanto mai importante cercare nuovamente di imparare.
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la costa barbaricina rifiuta la condizione di `caraibi del mediterraneo`, che tanto piace ai tour operator improvvisati e ai turisti da gossip. chi navigasse da posada ad arbataxlo capirebbe al volo. chi passasse per mare dalla costa gallurese, quella dove e` sempre estate, a quella barbaricina, dove le stagioni si alternano, vedrebbe a occhio nudo la differenza. e proprio l`inverno che da` alla barbagia quella profondita` di territorio vivo, che fa la differenza per il viaggiatore rispetto al turista. per un barbaricino l`inverno e` quasi una condizione naturale. certo, per chi e` abituato a pensare alla sardegna smeraldizzata, puo` sembrare una stranezza pensare alla montagna, al clima alpino, al freddo secco, alla neve... eppure basta voltarsi dal mare alla terra e si possono vedere le montagne che si gettano nell`acqua. dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio ancora sconosciuto.
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quando s`imbatte nel caso del piccolo michele, scomparso dall`auto dei genitori in un`area di sosta senza lasciare traccia, il commissario striggio sta attraversando un periodo piuttosto complicato. a casa, leo vorrebbe che lui la smettesse di nascondere il loro amore, soprattutto al padre. e il padre, dal canto suo, sta per arrivare da bologna con una notizia sconcertante. la sparizione di michele - un bambino "speciale", dotato di capacita` di apprendimento straordinarie e con seri problemi di relazione - e` un ordigno destinato a far deflagrare ogni cosa. a riattivare amori, odii, frammenti di passato che ritornano: perche` in gioco e` soprattutto l`umanita`, in tutte le sue declinazioni. e forse la soluzione puo` venire piu` facilmente proprio dalla dimensione interiore che dagli snodi di un`indagine tradizionale. per questo, mentre indaga, il commissario vive, pensa, si distrae, si perde. cosi` gli altri intorno a lui. fois scolpisce una galleria di personaggi tridimensionali e vivi: gli abitanti della sua storia si scoprono deboli e spesso bugiardi, capaci di rancore ma al contempo in grado di perdonare e di piangere le loro manchevolezze. genitori, figli, fratelli, colleghi e amanti: tutti partecipi di un mistero che sta ben attento a nascondere la propria soluzione fino alle battute conclusive.
![Chironi_Stirpe_Nel_Tempo_Di_Mezzo_Luce_Perfetta_i_-Fois_Marcello](cops/big/9788806234836g.jpg?tit=Chironi_Stirpe_Nel_Tempo_Di_Mezzo_Luce_Perfetta_i_-Fois_Marcello&r=44)
la storia dei chironi inizia nel 1889 quando michele angelo e mercede si incontrano: "lui fabbro, lei donna". basta uno sguardo per capire che staranno insieme tutta la vita. dalla loro unione ha origine una famiglia che cresce forte, in una nuoro pronta a entrare nel nuovo secolo e nella modernita`. ma a minacciarla ci sono gli spettri del rancore e della guerra, che la manderanno troppo presto in pezzi. nel 1943 uno di quei pezzi perduti, vincenzo chironi, mette piede per la prima volta sull`isola di sardegna. con se` ha solo un vecchio documento che certifica la sua data di nascita e il suo nome. ad accoglierlo trova il nonno, michele angelo, che diventera` per lui il padre che non ha mai conosciuto. tornato a essere parte del suo sangue s`innamora dell`unica donna a lui proibita, cecilia, gia` promessa sposa. perche` quello e` il suo destino e non puo` sfuggirvi. lo stesso destino del figlio cristian; che non puo` avere maddalena ma la prende comunque. e a quel punto, nell`italia corrotta e violenta degli anni ottanta, la sua stirpe fiera e infelice diventa troppo ingombrante per essere tollerata. con la saga dei chironi marcello fois ci fa ascoltare il battito del cuore di una famiglia nel corso di un intero secolo colmo di passioni sopite, tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni.
![Del_Dirsi_Addio_-Fois_Marcello](cops/big/449560_g.jpg?tit=Del_Dirsi_Addio_-Fois_Marcello&r=90)
«Non tutte le luci fanno chiarezza. Nel regno dell'aria questo è un principio assodato: non troppo buio che sottrae, non troppa luce che moltiplica».
![Quasi_Grazia_-Fois_Marcello](cops/big/9788806233945g.jpg?tit=Quasi_Grazia_-Fois_Marcello&r=28)
nuoro, 1900. grazia non ha neppure trent`anni quando decide di trasferirsi a roma con il marito. la citta` eterna sembra chiamarla, o forse sfidarla: contro il parere della famiglia, la giovane deledda si getta a capofitto nel mondo. stoccolma, 1926. e il pomeriggio che precede la consegna del premio nobel: in una camera del grand hotel, marito e moglie si confrontano con tenerezza, entrambi stupefatti, su come sia possibile che la vita li abbia condotti alle soglie di quel giorno glorioso. roma, 1935. in uno studio radiologico, un medico cerca di trovare le parole esatte per comunicare a una donna (che proprio delle parole ha fatto la sua forza) la ferocia del male che di li` a un anno la portera` via. marcello fois illumina tre momenti decisivi della vita dell`autrice di "canne al vento", consegnandoci una storia di vocazione imbattibile, di tenacia assoluta, di fede cieca nel potere della scrittura. un omaggio appassionato a un`autrice troppo a lungo sottovalutata, che letta oggi rivela tutta la sua dirompente contemporaneita`.
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cristian e` intraprendente e deciso, "uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l`effetto di parlare anche quando tacciono". maddalena e` altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare e insieme difendere - il proprio futuro. sarebbero perfetti l`uno per l`altra, se il loro destino comune non avesse il nome di domenico. il sentimento che lega domenico a cristian "da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva e` quanto basta per dare senso a una vita intera". anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. e quando - passati i furori dell`adolescenza - nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di domenico e maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per cristian non c`e` piu` spazio. se non fosse che lui e` un chironi, appartiene cioe` a una famiglia "sempre caduta in piedi, perche` il suo destino e` di sembrare li` li` per precipitare, ma poi questo non accade mai". tanto che quando si mette in mezzo mimmiu - padre di domenico, zio adottivo di cristian - diventa evidente che la stirpe dei chironi e` troppo ingombrante per poter essere tollerata. del resto "non si conosce veramente qualcuno finche` non lo si puo` paragonare a se stessi"...
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esiste un luogo in cui convergono le teorie piu` inaccessibili, i fenomeni e le ipotesi piu` difformi. e li` che - secondo quella che la fisica teorica chiama "teoria generale del tutto" - risiederebbe la spiegazione dell`universo. per alessandra e marinella, gemelle di cinquant`anni cui la vita ha riservato strade molto diverse, quel luogo e` la casa del padre che le ha abbandonate quando avevano otto anni, senza voler piu` sapere nulla di loro. ora che lui e` morto si ritrovano entrambe li`, circondate da quelle pareti a loro sconosciute che sembrano sussurrare ricordi e rievocare rancori mai sopiti. per le sorelle quella vicinanza forzata si rivelera` una tortura col sorriso sulle labbra, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili. una storia universale sulla ferocia e sulla dolcezza dei legami familiari.