il romanzo e` cosi` straordinariamente intessuto di riflessione politica, ideologica e psico-sociologica che non si lascia afferrare pienamente nella sua complessita` a una prima lettura. ne occorrono molte. ma fin dall`inizio, anche al lettore meno avvertito, s`imprime con stupefacente verita` umana il dramma dell`unico vero protagonista: nicolai stavroghin. un enorme concentrato di energia fisica e intellettuale senza direzione, di potenzialita` immensa destinata, priva com`e` di ogni autentico fine, alla corruzione e alla dannazione di tutto cio` che con essa viene a contatto. destinata, infine, all`autodistruzione nel piu` assoluto vuoto di senso. il vero demone del romanzo non e` lo spietato e cinico terrorista nichilista, ma la "pazzia morale" del protagonista, che fomenta tutto il male possibile per una sorta di celia accidiosa, senza godimento, senza partecipazione, senza rimorso, senza nostalgia del bene irrimediabilmente distrutto.
scritto da dostoevskij in soli ventotto giorni per rispettare la scadenza di un contratto, "il giocatore" racconta la storia di un giovane precettore con la passione del gioco, ma in realta` e` l`ennesima acuminata esplorazione del grande russo nei meandri dell`animo umano. tra baroni tedeschi, conti italiani, gentlemen inglesi e la straordinaria invenzione narrativa della nonna del generale, la "baboulinka", tutti riuniti intorno al tavolo da gioco, si dipana una vicenda che pone sempre al centro di tutto il demone dell`azzardo e quello della vita.
questo romanzo racconta la crisi dei quarant`anni di vel`caninov, un facoltoso, ozioso e mondano proprietario terriero. soffre d`insonnia, e` angosciato da una vago senso di colpa, ha perfino delle allucinazioni o per lo meno crede di averle. un uomo con un nastro nero di lutto sul cappello lo segue e lo sorveglia. si tratta di pavel pavlovic, un funzionario statale di provincia, la cui moglie, anni addietro era l`amante di vel`caninov. un rapido esame convince vel`caninov che pavlovic, l`eterno marito, non puo` sapere che la moglie l`ha tradito con lui. ma allora perche` tanta ambiguita`? cosi` comincia un rapporto bizzarro simile ad un duello portato avanti da due schermitori abili e accaniti...
nel 1849 dostoevskij, che faceva parte di un circolo di giovani intellettuali di tendenze socialiste, fu arrestato dalla polizia zarista e, dopo otto mesi di reclusione, venne condannato a morte. successivamente questa pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati in siberia, a omsk, dove il suo fisico fu segnato per sempre. questo libro e` la cronaca fedele di quel periodo di deportazione, dei luoghi conosciuti e dei personaggi incontrati.
"nel raffigurare la gretta societa` di provincia, dostoevskij si ricollega alle invenzioni grottesche di gogol`. com`e` gogoliana l`assurda cittaduzza di morda`sov, covo di ipocrisia e maldicenza, dove le ciarle dilagano in modo ossessivo, moltiplicandosi come in un labirinto di specchi. tutto il racconto e` percorso da un brulichio di comari stizzose e malevole, che si passan la voce con rapidita` concitata, di insolenti megere, che intessono orditi mostruosi di calunnie e dispetti, piombando come uccellacci dove c`e` odore di scandalo. in questo groviglio di serpi, in questo terreno malfido capita, inerme e spaesato, il ridicolo principe k." (angelo m. ripellino)
pubblicato a puntate nel 1861 sulla rivista "vremja", e` il primo grande romanzo di dostoevskij dopo il ritorno dalla deportazione in siberia. "umiliati e offesi" e` costruito secondo i moduli del romanzo d`appendice in cui colpi di scena, intreccio, estrema inquietudine dei personaggi, tempi narrativi ora bruschi, ora trattenuti, danno vita a una narrazione d`effetto, spesso avvolta nel mistero. l`autore schiera i suoi personaggi su due fronti, secondo una contrapposizione netta tra vizi e virtu`, luce e tenebre. tuttavia, di la` dall`epopea avventurosa, la sua capacita` di soffrire insieme con i singoli personaggi, l`intensita` dei sentimenti che egli infonde, conferiscono una tensione continua a questo romanzo di relazioni impossibili e d`amore.
foma` fomi`c, protagonista del romanzo, e` un personaggio caricaturale, ridicolo ma cinico, che rappresenta la figura del parassita; nella piccola corte famigliare della generalessa kracho`tkina nel paesino di stepancikovo, foma` fomi`c si spaccia per un erudito sapiente, soggiogando completamente non solo i familiari, ma anche altre dame di provincia e l`intera servitu` della casa. in questo testo, a cui dostoevskij lavoro` tra il 1857 e il 1858 concependolo inizialmente come commedia teatrale, ad essere maggiormente in luce e` la vena ironica e la leggerezza che accompagna tutta la vicenda.
dalla penna di uno dei piu` straordinari romanzieri del diciannovesimo secolo sono uscite anche queste dodici piccole gemme. nei racconti, in particolar modo in quelli scritti prima del processo, della finta condanna a morte e dei lavori forzati, l`artista affina le sue armi e comincia a esplorare i temi che poi diventeranno centrali nelle sue opere maggiori. soprattutto, sorprendentemente, mettendosi alla prova su registri che all`interno dei grandi romanzi troveranno meno spazio, come quello comico. non mancano infatti poverta`, furti, truffe, donne crudeli, matrimoni calcolati attorno ad alberi di natale e ricconi che decidono di morire indigenti pur di preservare il proprio denaro, ma queste pagine sono anche colorate di cartomanti imbroglione, improbabili eventi che si frappongono nell`amicizia di uomini d`affari ed esilaranti disavventure di mariti gelosi. la finissima abilita` di dostoevskij di scrutare l`animo umano e` gia` tutta in queste pagine. le accompagnano, per la prima volta in italia, quelle parti dei racconti giovanili che lo stesso autore taglio` in occasione dell`edizione del 1860.
pietroburgo, anni sessanta dell`ottocento. in un negozio del passage, l`elegante galleria commerciale - la prima in russia - inaugurata nel 1848 sul nevskij prospekt, un tedesco espone a pagamento un coccodrillo. il funzionario ivan matveich, uomo supponente e ignorante, e la sua bella moglie elena ivanovna vanno ad ammirare l`esotica attrazione con un amico di famiglia. ma quando ivan matveich cerca di solleticargli il naso con un guanto, il coccodrillo lo inghiotte in un solo boccone. sventrare l`animale sembrerebbe l`unica soluzione -
arkadij dolgorukij ha diciannove anni, propugna convinzioni assolute e nutre un`ambizione sconfinata, pari solo alla propria ingenuita`. figlio illegittimo di un dissoluto proprietario terriero, e` combattuto fra il desiderio di denunciare le malefatte del genitore e il bisogno di esserne amato, ed e` sotto la spinta di queste opposte pulsioni che raggiunge il padre a san pietroburgo per prendere servizio nel posto che questi gli ha procurato. in realta`, pero`, arkadij ha un piano - un delirio di grandezza che ha trovato terreno fertile nell`isolamento in cui il ragazzo e` cresciuto - ed e` entrato in possesso di un misterioso documento, che dovrebbe assicurargli un infallibile ascendente sui suoi interlocutori, se solo fosse sicuro di come esercitarlo e di quale risultato intenda ottenere. nato dall`intenzione di scrivere un`opera ideologica sul tema delle "famiglie casuali", terreno di coltura per una gioventu` inquieta e sradicata, l`adolescente trascende il progetto iniziale dell`autore riuscendo a toccare corde molto intime, temi che ci hanno sfiorati tutti nel percorso verso l`eta` adulta. a completare il testo, questo volume presenta vita di un grande peccatore, il primo abbozzo di un`opera da cui sarebbero poi scaturiti tre fra i piu` importanti romanzi di dostoevskij: i demoni, l`adolescente e, in parte, i fratelli karamazov.