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per un mese, durante la crisi dei missili cubani nell`autunno del 1962, il mondo e stato sull`orlo del baratro. i tre protagonisti - kennedy, chruscev e castro - agivano mossi da incomprensioni, pregiudizi, sfiducia, false informazioni. solo la paura, generata dalla consapevolezza che un`escalation avrebbe portato alla reciproca distruzione, ha evitato il disastro nucleare. grazie a fonti di prima mano, tra cui gli archivi recentemente declassificati del kgb e quelli della casa bianca, serhii plokhy tratteggia in queste pagine avvincenti la storia definitiva del capitolo piu pericoloso della guerra fredda. e offre una lezione preziosa nel momento in cui sembra riaffacciarsi all`orizzonte la "follia nucleare".

"leggere il decamerone nella sua lingua trecentesca non e un?impresa facile. non a caso, tutte le edizioni attualmente in commercio sono accompagnate da un robusto apparato di note e di spiegazioni. il quale pero, inevitabilmente, e un invito a studiare piu che a leggere, e a perdere quindi gran parte del piacere del testo. questa traduzione in italiano moderno e dunque l?occasione per una rilettura integrale del decamerone, che lo sottragga alle riduzioni scolastiche e ne faccia riscoprire la problematicita, la vitalita, la capacita di interrogarci e anche di scandalizzarci - non per l?erotismo delle novelle ?proibite?, ma per l?asprezza dei rapporti umani che mette in scena. boccaccio persegue un progetto di svelamento della natura umana nei suoi aspetti piu biechi e ferini: violenze, furti, inganni, stupri, malvagita gratuite, tradimenti, perversioni, vizi e debolezze. questo e il mondo che emerge nelle prime pagine del libro, quelle dedicate alla peste, e questo e il mondo che ci viene mostrato fino all?ultima frase dell?ultima novella. come tutti i grandi artisti, boccaccio e uno scrittore estremo, e il suo capolavoro e l?espressione di una insofferenza per il mondo, di una non accettazione dell?orrore che, allora come oggi, e intorno a noi e dentro di noi." (alberto cristofori)

nella storia della nostra poesia, il novecento appare il secolo in cui sono state superate e infrante diverse frontiere; mai tante voci dispiegate in cosi` evidente contrasto hanno fatto sentire il loro appello a muse tanto inquietanti: progetti di destrutturazione e ricostruzione, accordi discordi, entusiastici fervori d`avanguardie e malinconiche nostalgie, proclami d`impegno e disimpegno, coscienza del vuoto esistenziale nell` e piu` o meno consapevoli neoromanticismi. in quest`antologia, dove trovano spazio anche quei poeti ingiustamente considerati "minori" dalla critica, silvio raffo indaga tutte le aritmie del , tutte le correspondances e le dissonanze fra le varie tendenze. e lo fa con un`acribia filologica sempre accompagnata da un tono di affabile partecipazione: di poeta prima che di critico, convinto che sia necessaria la sopravvivenza di una poesia "alta", equivalente a una scienza irrinunciabile di natura carsica, invisibile agli occhi dei poteri mondani eppure essenziale alla vita dell`anima; una poesia che possa ancora difendere nel il valore di quella bellezza che dovrebbe salvare il mondo.

Copertina non disponibile per Che Palle La Pubblicita`. Confessioni E Farneticazioni Di Un Pubblicitario Quasi Pentito  di Saimon - libri

che palle la pubblicita`! lo puo` ben dire saimon, che da meta` della sua vita se ne occupa, la immagina, la crea e la subisce. dopo vent`anni in cui ha messo a disposizione la sua fantasia per le necessita` e gli interessi degli altri, ha deciso di scrivere un libro per raccontare non solo cos`e` la pubblicita`, come nasce, a cosa serve, ma soprattutto per mettere in luce le mille e piu` contraddizioni del mondo odierno, in cui distinguere il vero da cio` che non lo e` sembra sempre piu` difficile, cosi` come capire la differenza tra cio` che si vuole e cio` di cui si ha davvero bisogno.

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