"la bellezza e l`inferno": fra questi poli opposti che richiamano il pensiero di albert camus si estende il campo di forze frequentato da roberto saviano, il luogo che genera la sua visione della vita, dell`impegno e dell`arte. introdotti da una prefazione dell`autore, gli scritti raccolti in questo volume tracciano un percorso tanto ricco e vario quanto riconoscibile e coerente. dal ragazzo che muove i primi gia` maturi passi nell`ambito della letteratura e della militanza antimafia fino allo scrittore affermato che viene invitato all`accademia dei nobel di stoccolma e abbracciato dai terremotati in abruzzo, roberto saviano resta se stesso. ci racconta di un campione come lionel messi, che ha vinto la sfida piu` grande, quella contro il suo stesso corpo; di anna politkovskaja, uccisa perche` non c`era altro modo per tapparle la bocca; dei pugili di marcianise, per cui il sudore del ring odora di rabbia e di riscatto; di miriam makeba, venuta a castel volturno per portare il suo saluto a sei fratelli africani caduti per mano camorrista; di enzo biagi, che lo intervisto` nella sua ultima trasmissione; di felicia, la madre di peppino impastato, che per vent`anni ha dovuto guardare in faccia l`assassino di suo figlio prima di ottenere giustizia; e di tanti altri personaggi incontrati nella vita o tra le pagine dei libri, nelle terre sofferenti e inquinate degli uomini o in quelle libere e vaste della letteratura.
la storia del paesaggio agrario italiano dall`epoca della colonizzazione greca ed etrusca fino ai tempi nostri, condotta con stretti riferimenti alla letteratura e all`arte, e con gli strumenti dello storico, dell`economista, del sociologo, dell`agronomo. numerose riproduzioni di opere d`arte delle varie epoche (mosaici, tele, affreschi, dipinti e disegni sino a renato guttuso) permettono un continuo riscontro visivo con il racconto storico.
Volume terzo. Anni: 1910-1914
Volume quarto. Anni 1914-1918
da quando e` apparso nel 1677, il capolavoro di spinoza ha sempre suscitato reazioni forti. dopo il clamore di scandalo sollevato ai suoi tempi, e la presenza continuata lungo il secolo dei lumi, oggi "etica" esercita ancora un largo fascino, per la combinazione delle tesi metafisiche piu` ardite con un messaggio di liberazione laica. panteismo e determinismo, ossia naturalizzazione di dio e della mente umana, in alternativa alla trascendenza del divino e all`antropocentrismo. ma anche la denuncia critica dei pregiudizi, una morale antiascetica, e l`appello appassionato per l`ideale dell`. questa nuova traduzione, curata e introdotta da sergio landucci, e` condotta sull`edizione che e` ancora di riferimento: il volume ii degli "opera di spinoza" a cura di cari gebhardt, heidelberg 1925. accoglie pero` diverse modifiche al testo nel frattempo proposte e altre ne avanza essa stessa.
L’attenzione prestata ai vari fenomeni naturali venne sempre più legata alla fruizione artistica, tanto che determinate forme di paesaggio non mancarono di suggerire parallelismi con le altre arti: le albe rugiadose, i crepuscoli, le varietà di fogliame delle foreste, le cascate e i corsi d’acqua vennero sempre più percepiti come forme artistiche della natura al punto da essere fruiti come pittura, come architettura e come musica, una “musica degli occhi”, come venne scritto nel romanzo Allwill di Jacobi, un’espressione poi ripresa in altre opere narrative di altri autori e nella stessa trattatistica pittorica, musicale, filosofica.
Una pianta della citta` in scala 1:15.000; carta generale delle vie d`accesso e di attraversamento dell`area urbana in scala 1:125.000; indice dei nomi delle strade, vie, piazze, monumenti con le indicazioni per localizzarli con facilita` sulla pianta; informazioni turistiche e notizie utili su ospedali, pubblica sicurezza, soccorso stradale, radio taxi, parcheggi e mezzi di trasporto.
il libro e` la ricostruzione sincera ed appassionata del percorso umano e professionale del maestro francesco paolo neglia (1874-1932) e, in particolare, del suo autoesilio legnanese. direttore d`orchestra di riconosciuto talento nella germania nel primo novecento, rientrato in patria alla vigilia della grande guerra, neglia fu vittima dell`indifferenza e della diffidenza dei connazionali, condannato dagli ambienti musicali dell`epoca ad un`autentica "morte bianca" della quale non seppe capacitarsi e che non pote` accettare. nel ripercorrere l`ultima fase dell`esistenza di questo sfortunato musicista, l`autrice rievoca e documenta la ricca e multiforme attivita` da lui svolta in numerosi comuni dell`alto milanese, come direttore, compositore, didatta ed imprenditore musicale, nonche` la rete di relazioni significative da lui intessuta in un`area della lombardia allora in pieno decollo industriale.
una storia documentata dello yoga, dagli albori a oggi. il percorso si snoda attraverso una serie di testi fondanti, che diventano lo sfondo ideale per affrontare questioni quasi percettive, per definire la natura unica di una disciplina che e` una filosofia che si lascia creare dal corpo. la seconda parte del testo affronta la questione della composizione delle tecniche come strumento per ritrovare una filologia della pratica che sia viva: d`altra parte, esercitarsi a comporre le tecniche "come se fossero lettere dell`alfabeto" era la raccomandazione dei maestri tantrici ai loro allievi. vengono riportati tre esempi di poetica compositiva di maestre di yoga del novecento nella cui pratica il tema della composizione e` evidente per motivi differenti, e in cui e` chiaro il rapporto tra composizione ed efficacia della disciplina: genevieve stebbins (1857-1934), assistente di francois delsarte, che ha dato vita a un sistema di ginnastica in cui le tecniche del corpo e del soffio si intrecciano attraverso connessioni concettuali; cajzoran ali (1903-?) rimasta quasi sconosciuta, che ha ideato una sequenza trasformativa di quarantotto posture utilizzando come guida le reazioni del suo corpo malato fin dalla nascita, e infine noelle perez christiaens (1925-2019), allieva di iyengar, che ha riorientato le tecniche in base al concetto antropologico di aplomb come risorsa terapeutica naturale, da riscoprire e riportare nel proprio corpo attraverso il contatto con le culture tradizionali e arcaiche. la terza parte del testo, infine, pone alcuni spunti concreti per iniziare a comprendere e mettere in pratica una prassi di composizione delle tecniche yogiche coerente con l`efficacia peculiare dello yoga, che vive della possibilita` di sentire in se`, ogni volta, il vuoto che precede e segue ogni forma di creazione. vengono qui, infine, portate al lettore le peculiari esperienze yogiche, preziosissime, di due compositori: giacinto scelsi e edward salim micheal.
nel 1982, michel foucault dedica il suo corso al colle`ge de france alla "cura di se`". in senso stretto per foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell`antichita`, mettendo in luce l`importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. ma l`intento di foucault non e` circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: cio` che gli preme mettere in luce e` la precarieta` dei modi attraverso cui avviene, all`opposto, la formazione dell`uomo moderno.
"del governo dei viventi" costituisce un passaggio cruciale nella storia dei regimi di verita` che michel foucault sviluppa nell`insieme dei corsi al colle`ge de france. dopo aver esplorato il campo giuridico e giudiziario e quello politico si rivolge qui alle pratiche e alle tecniche del se`, al campo dell`etica che d`ora in avanti non lascera` piu`. si domanda: "come accade che, nella cultura occidentale cristiana, il governo degli uomini richiede a coloro che sono diretti, oltre ad atti di obbedienza e di sottomissione, anche `atti di verita`` che hanno di particolare il fatto che al soggetto non solo si richiede di dire il vero, ma di dire il vero riguardo a se stesso, alle sue colpe, ai suoi desideri, allo stato della sua anima ecc.?". la questione lo conduce da una rilettura dell`edipo re di sofocle all`analisi degli "atti di verita`" del cristianesimo primitivo, attraverso le pratiche del battesimo, della penitenza e della direzione di coscienza. foucault si interessa agli atti tramite i quali il credente e` chiamato a manifestare la verita` a proposito di se`, in quanto essere indefinitamente fallibile. dall`espressione in pubblico della propria condizione di peccatore, nel rituale della penitenza, alla verbalizzazione minuziosa dei propri pensieri piu` intimi, nell`esame di coscienza, si vede disegnarsi l`organizzazione di un`economia pastorale centrata sulla confessione. questa e` la prima delle indagini che foucault condurra` in seguito nel campo dell`etica.
oggi in europa viviamo in societa` sempre piu` disomogenee. le tensioni e i conflitti etnici, religiosi e culturali che attraversano centri e periferie impongono la ricerca di nuove forme di convivenza. secondo cinzia sciuto, la strada da percorrere per una societa` capace di tenere insieme disomogeneita` culturale e diritti delle persone e` quella di una visione etica e politica radicalmente laica. ma che cosa significa essere laici? la laicita` e` l`insieme delle condizioni che permettono alle diverse espressioni religiose, e piu` in generale alle diverse visioni del mondo, di coesistere in una societa` pluralistica. condizioni che garantiscono la liberta` di religione ma allo stesso tempo stabiliscono princi`pi ai quali non si puo` derogare in nome di nessun dio. la laicita` dunque non e` il polo di una simmetria, ma la condizione prepolitica della convivenza civile in una societa` disomogenea. un saggio che smaschera le pretese velleitarie del multiculturalismo: nel reclamare riconoscimento e rispetto delle identita` delle diverse componenti etniche, religiose e culturali di una societa`, il rischio e` perdere di vista che il soggetto titolare di diritti e` solo ed esclusivamente il singolo individuo e non i gruppi. sciuto capovolge l`ordine di priorita`: e` l`individuo a essere portatore di identita` e appartenenze, non e` l`appartenenza a definire l`individuo.
il novecento e` un secolo di contraddizioni: testimone di immani sciagure, ma anche di incredibile sviluppo e di trasformazioni tanto rapide quanto epocali. secolo in cui l`italia, stravolta piu` volte dalle difficolta` di inizio secolo e dalle devastazioni delle due guerre mondiali, sceglie il sistema repubblicano e arriva al boom economico degli anni cinquanta. mentre la guerra fredda divide il mondo, il bel paese vive il problema da sempre latente della disparita` tra nord e sud, che rallenta lo sviluppo economico e la crescita dell`identita` nazionale. ripercorriamo poi gli anni di piombo, che sono anche gli anni della crisi petrolifera, della fine dei sogni di crescita illimitata e del sorgere di nuove consapevolezze sociali. si arriva quindi ai primi anni novanta, segnati alle inchieste di tangentopoli e dalla nascita della seconda repubblica, e poi oltre fino agli avvenimenti dei nostri giorni.
luigi xiv e` il simbolo stesso dell`ancien re`gime, dell`assolutismo al suo stadio piu` alto e fulgido. deprecato da voltaire come tiranno, studiato nell`ottocento come artefice dello stato centralizzato, il re sole ha catalizzato l`attenzione degli storici che a lungo pero` hanno ripetuto un`interpretazione troppo centrata sulla persona del re.
mose` maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "la guida dei perplessi" verso il 1180-1190. il presente testo non e` solo un`opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei piu` importanti testi dell`esegesi biblica medievale. l`opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, cosi` come si trova nella bibbia e nel talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l`ebraismo con aristotele, la fede con la ragione.
quando archie goodwin, braccio destro di nero wolfe, si reca nell`appartamento di isabel kerr, la scena che si para davanti ai suoi occhi e` a dir poco raccapricciante: a un paio di passi dal letto, sul pavimento, c`e` il cadavere di una donna in voile e pantofole di pizzo rosa. la faccia rivolta al soffitto, il corpo mostra un profondo taglio sul cranio. li` accanto, tra la cenere e le cicche sparpagliate sul tappeto, giace l`arma del delitto: un pesante posacenere di marmo. inviato sulla scena del crimine da orrie cather, l`amico detective ansioso di recuperare alcuni documenti dall`appartamento della donna con cui aveva una relazione clandestina, archie e` l`unico a sapere che, con la morte di isabel kerr, orrie si e` tolto una bella spina dal fianco, essendo prossimo al matrimonio con jill hardy e trovandosi minacciato dall`amante, che dichiarava di essere in attesa di un figlio da lui. sprovvisto di un alibi, orrie viene percio` arrestato dalla polizia con l`accusa di omicidio. a non credere alla sua colpevolezza sono, tuttavia, gli uomini con cui collabora da anni: fred durkin, saul panzer, archie goodwin e, naturalmente, nero wolfe, la cui indagine e` resa particolarmente difficile dal fatto che nessun altro sembra avere un movente per l`omicidio.
il catalogo caravaggio 2025, edito da marsilio arte e curato da francesca cappelletti e maria cristina terzaghi, accompagna l?omonima mostra allestita a palazzo barberini dalle gallerie nazionali d?arte antica in collaborazione con galleria borghese (7 marzo - 6 luglio 2025), un progetto tra i piu importanti e ambiziosi dedicati a michelangelo merisi detto caravaggio (1571-1610). riunendo alcune delle opere piu celebri, l?esposizione vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale di caravaggio, esplorando per la prima volta in un contesto cosi ampio l?innovazione che introdusse nel panorama culturale, religioso e sociale del suo tempo. il volume illustra gli snodi biografici e gli sviluppi dello stile dell?artista attraverso saggi redatti da studiosi che, in ambito internazionale, hanno maggiormente lavorato su questi temi. il catalogo si apre con il saggio di keith christiansen che traccia la parabola artistica del grande maestro, mentre i contributi delle due curatrici, maria cristina terzaghi e francesca cappelletti, si concentrano sull?arrivo del grande maestro a roma e sul collezionismo delle sue opere da parte delle grandi famiglie romane. giuseppe porzio ripercorre gli anni meridionali dell?artista, tra napoli, malta e la sicilia; alessandro zaccuri propone una riflessione sul legame di caravaggio con la spiritualita del suo tempo; gianni papi affronta uno degli argomenti piu dibattuti, ovvero la ritrattistica - vera o presunta - del merisi; francesca curti presenta, a partire da documenti d?epoca, le figure femminili ritratte dall?artista; claudio strinati e stefano causa affrontano un excursus storico delle mostre dedicate a caravaggio e la sua fortuna critica, a partire dalla famosa mostra di milano del 1951 che di fatto fa riscoprire l?artista dopo secoli di oblio; chiude rossella vodret con un?attenta analisi sulla tecnica esecutiva dell?artista. le opere in mostra - ventiquattro e tutte di mano del merisi - ve
questo libro racconta le sortite, le trovate, le provocazioni, le denunce coraggiose o trasgressive di un audace gruppo di artisti, alcuni concettuali, altri pop, altri ancora performer e graffitisti, attivi tra la fine degli anni cinquanta e i nostri giorni. attraverso la loro arte apparentemente beffarda, allergica ai canoni, hanno affrontato temi fondamentali della nostra epoca - la violenza di genere, la malattia, l?aids e la morte, il consumismo, la guerra - e hanno rimesso in discussione il ruolo e la natura stessa dell?arte. nifosi li definisce irriverenti perche non hanno rispettato gli schemi. hanno spiazzato, scombinato, disturbato, eluso. alcuni di loro sono stati irriverenti nel proporre forme d?arte lontanissime dalla nozione comune di arte. altri hanno affrontato tematiche scabrose o creato immagini scandalose, rompendo tabu, violando la sensibilita del pubblico. alcuni spinti da nobilissimi propositi, altri da uno spirito canzonatorio e ribelle. nessuno puo definirsi banale. nessuno inutile. tutti hanno osato, tutti hanno utilizzato l?arte come un grimaldello per entrare nelle nostre coscienze. ci hanno stupito, irritato, divertito e cosi facendo sono riusciti ad attirare la nostra attenzione e spinto a riflettere anche quando non ne avevamo voglia.
al funerale di balzac, il ministro degli interni, jules baroche, presente a titolo personale, chiese a victor hugo se balzac fosse davvero un uomo notevole. in maniera perentoria hugo corresse: "no, e un genio". questa la sua biografia firmata da uno dei suoi maggiori studiosi.
infallibili, sicuri di noi stessi, capaci di gestire al meglio le nostre emozioni, apprezzati e ammirati dagli altri e completamente appagati dalla nostra vita. sono questi i nuovi standard - amplificati dai social network - a cui oggi siamo chiamati a aderire per poterci sentire veramente all`altezza e che sono all`origine di una vera e propria "epidemia di insicurezza" che tocca tutte le relazioni fondamentali della nostra esistenza: quella con noi stessi, quella con gli altri e quella con il mondo circostante. le conseguenze psicologiche di questa situazione che, paradossalmente, investe anche e soprattutto persone tutt`altro che mediocri, sono una serie di paure: paura di esporsi, paura dell`impopolarita`, del conflitto, del rifiuto, paura dell`inadeguatezza e del fallimento, che non di rado sfociano in quadri patologici. dopo aver esplorato le espressioni di questo disagio, roberta milanese mostra come e` possibile riemergere dall`insidiosa palude della paura di non essere all`altezza, raccontando casi reali di intervento nell`ambito della psicoterapia breve strategica e fornendo una serie di fondamentali raccomandazioni raccolte sotto un unico, imprescindibile postulato: "l`autostima non si eredita, si costruisce".
a hebron, un gruppo di minorenni ebree innalza uno striscione contro i matrimoni misti. a tulkarem, i ragazzini palestinesi appendono ai fucili le foto degli amici uccisi e si preparano a combattere i soldati israeliani. a teheran, abbas piange il cugino impiccato dal regime e prova un misto di terrore ed eccitazione per il grande attacco dello stato ebraico alla repubblica islamica. il nuovo reportage di cecilia sala e un viaggio che guarda da vicino tre grandi storie intrecciate tra loro: la radicalizzazione di israele, la distruzione della palestina e il collasso dell?asse della resistenza che ha la sua testa a teheran. con uno stile vivido e in presa diretta, cecilia sala ci fa attraversare i check-point e i raid, ci fa entrare nelle case delle vittime e dei carnefici, dei leader militari e dei sopravvissuti. ci svela cosi lo scontro generazionale che attraversa ciascuno di questi paesi, divenuto una delle linee di faglia piu rilevanti - e meno indagate - del nostro presente. perche mentre i "pacifisti esausti" tra gli anziani israeliani assistono impotenti alla deriva del proprio paese, una generazione di coloni giovanissimi e la piu feroce di sempre in cisgiordania. mentre in palestina un padre come firas crede ancora nella diplomazia e rimpiange i tempi degli accordi di oslo, il figlio samih vede nei suoi tre fucili d?assalto l?unica risposta all?occupazione. e mentre i vertici della repubblica islamica dell?iran tentano di nascondere la propria debolezza, le arrabbiate senza velo che sfidano le telecamere per il riconoscimento facciale sono diventate centinaia di migliaia. il racconto sul campo si arricchisce di alcune interviste a figure chiave, come hossein kanaani, uno dei fondatori dei pasdaran, e ronen bergman, giornalista premio pulitzer che spiega il fallimento di israele nel difendersi dal suo nemico interno, l?estremismo armato. e ancora imad abu awad, analista palestinese, che non crede esista piu una soluzione diplomatica ne una militare e per ris
se temple grandin non ha potuto accedere alla facolta di veterinaria e a causa delle gravi carenze in matematica: il suo modo di pensare per immagini - correlato al disturbo dello spettro autistico - le rende infatti difficile maneggiare concetti astratti quali i numeri. la sua particolare forma mentis, riconosciuta e sviluppata grazie ai corsi pratici un tempo offerti dalle scuole, le ha tuttavia permesso di diventare una stimata progettista di macchinari zootecnici, nonche un?autorevole esperta di comportamento animale - materia che, paradossalmente, oggi insegna proprio agli aspiranti veterinari. l?attrito fra il funzionamento del suo cervello e il mondo circostante, avvertito sin dalla piu tenera eta, l?ha convinta che noi umani abbiamo "modi diversi di pensare": al pensiero verbale - sequenziale e fondato sul linguaggio - si oppone infatti, in un continuum di gradazioni intermedie, un pensiero visivo che procede per immagini, e che il sistema educativo e il mondo del lavoro sempre piu spesso stentano a valorizzare. intrecciando illuminanti aneddoti storici - fra i pensatori visivi si annoverano molti degli uomini piu geniali d?ogni epoca, da michelangelo a einstein fino a steve jobs -, esperienze personali ed evidenze tratte dai piu recenti studi neuroscientifici, grandin ci offre un?affascinante analisi di queste divergenti forme di pensiero, e insieme lancia alla societa un severo monito, affinche impari a scorgere in menti differenti "non una disabilita ma una risorsa" e non si lasci sfuggire un?irrinunciabile opportunita di arricchimento.
nato a londra nel 1925, fellow della british academy, professore emerito della oxford universi`ty, sir michael dummett e` fra i maggiori filosofi della sua generazione. questo volume offre un agile profilo della sua densa riflessione filosofica. ii primo capitolo illustra come egli elabori, attraverso la riscoperta della logica di gottlob frege, un originale programma di pensiero centrato sulla questione analitica, ossia sulla comprensione del linguaggio. il secondo e terzo capitolo ricostruiscono l`itinerario riflessivo che, alla fine degli anni cinquanta, vede dummett occuparsi di metafisica. il quarto capitolo descrive l`indagine generale sulle teorie del significato articolata pienamente da dummett negli anni settanta, che lega indissolubilmente la riflessione sul significato a quella sulla nozione di verita`. dummett contrappone due famiglie di teorie del significato: realiste e antirealiste. al realismo egli rivolge serie obiezioni, esposte nel quinto capitolo. l`alternativa antirealista viene approfondita nel sesto capitolo. il settimo e` dedicato al problema della realta` del tempo, che ha impegnato il filosofo per decenni conducendolo a una svolta negli anni novanta. l`ottavo capitolo riassume le tesi di dummett sui rapporti fra filosofia, scienza e religione.
se c?e qualcosa in cui noi italiani eccelliamo, e l?arte di raccontarci. dalle botteghe artigiane ai bar di provincia, abbiamo affinato uno sguardo acuto sul mondo proprio nei luoghi in cui e nato il nostro senso di comunita, trasformando l?esperienza quotidiana in parole, modi di dire, battute, pettegolezzi e riflessioni profonde. e da questa materia viva che hanno attinto i nostri piu grandi scrittori, da qui che sono nati i capolavori della nostra tradizione letteraria, nutrita di un immaginario collettivo in cui cultura alta e popolare si incontrano e si mescolano. i libri di manzoni, verga, pirandello e di molti altri autori "che a scuola avete odiato con tanta passione" sono il cemento che tiene insieme l?identita nazionale di un popolo spesso diviso e confuso. questo libro nasce dal desiderio di riscoprire l?energia e la vitalita di opere che ci appaiono lontane e polverose, ma che in realta parlano ancora con forza al nostro presente: capolavori capaci di influenzare il nostro modo di pensare, di raccontarci e persino di fare politica. con la sua penna caustica e spregiudicata, vittorio feltri mostra come questi testi siano una chiave per interpretare l?attualita, svelare le contraddizioni del potere e rileggere episodi della sua lunga carriera di giornalista, durante la quale e stato testimone diretto di alcuni tra i passaggi piu significativi della storia italiana recente. perche la letteratura, nell?epoca dei tweet e dei video di pochi secondi, resta uno degli strumenti piu preziosi che abbiamo per coltivare e difendere il pensiero critico.
quali sono le ragioni dell?attenzione della scienza marxista non solo e non tanto alla religione in generale, dal punto di vista della concezione materialista, ma nello specifico alla chiesa cattolica sul piano della sua azione politica e della sua visione strategica? la risposta piu ovvia e che si tratta di studiare la maggiore forza politica della classe dominante, e l?unica con insediamento mondiale. nel corso degli ultimi decenni si e trattato di studiare l?organizzazione cattolica per una battaglia politica che ne mostrasse, certo, il tratto di garante della conservazione sociale, sfuggendo pero alla malattia infantile massimalista dell?anticlericalismo. oggi si aggiunge un ulteriore compito specifico, nella nuova congiuntura segnata dal "declino atlantico" e dall?irruzione dell?asia. si tratta di studiare la "chiesa multipolare" come forza e riserva ideologica dell?imperialismo unitario, nella "crisi dell?ordine" e nelle sue guerre. agostino scrisse "la citta di dio" nella fase terminale dell?impero, dopo che roma, nel 410, era stata messa a sacco dai visigoti di alarico; i pagani davano al cristianesimo e all?abbandono degli antichi dei la responsabilita per quella catastrofe. quella teologia politica e anche una teologia del declino. oggi leone xiv, papa del multipolarismo, e anche agostino papa americano, giacche l?america non e piu superpotenza garante dell?ordine. e cosi acuta la percezione in vaticano del declino usa, e delle sue conseguenze - anche belliche - nella "crisi dell?ordine"? ed e per questo che si consultano le carte d?archivio sul "vaticano e la guerra"?