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negli anni `50 nasce lo stereotipo della madre italiana, furiosa partigiana del figlio maschio. in realta`, questo stereotipo e` il frutto del particolare clima maturato all`indomani della ii guerra mondiale, alimentato da un succedersi di rappresentazioni ideali, anche a carattere propagandistico politico, che hanno permeato intere generazioni e reso plausibile l`idea che il "mammismo" abbia non solo una lunga storia ma rappresenti la condizione originaria della mentalita` familiare italiana. nel libro si ripercorrono alcuni momenti topici per il definirsi delle immagini materne della nuova nazione, rintracciando temi e rappresentazioni che piu` ricorrono nella letteratura, nella diaristica e nei romanzi.

Kim

protagonista del romanzo e` kim, figlio di una governante e di un sergente irlandesi stabilitisi in india. rimasto orfano, continua la sua vita da indu`, evitando orfanotrofi e missionari. conosciuto un lama tibetano, kim si mette al suo servizio ma, incappato nel reggimento di suo padre, viene costretto a frequentare un collegio inglese dell`india, dove restera` fino ai quindici anni. anche se i servizi segreti cercano di farne un perfetto agente, kim torna, non appena puo`, alla vita da lui desiderata. ma alla fine, quando ritrovera` il suo lama, le loro strade non potranno piu` congiungersi.

il volume nasce dal proposito di correggere l`immagine negativa spesso associata allo stress, che di per se` non e` negativo, anzi e` l`essenza della vita. per questo raccoglie saggi e contributi che spaziano dallo stress cellulare fino allo stress da lavoro, da terremoto, da malattia, nonche` qualificate esperienze di gestione dello stress realizzate con il metodo scientifico e studi sul buon stress, detto anche eustress, e sull`eustasi, buon equilibrio. gli autori provengono da tradizioni scientifiche e professionali molte diverse tra loro: medici e ricercatori di varia specializzazione, psicologi di vario orientamento, sociologi, filosofi, studiosi della complessita`. eppure il lettore potra` facilmente rintracciare il filo rosso che unisce i numerosi contributi, che e` rappresentato dall`intenzione di rivedere la scienza dello stress, unificando le due grandi tradizioni di ricerca: quella neurobiologica - che parte da hans selye negli anni `30 del secolo scorso e giunge fino oggi con gli studi di scienziati come hugo besedovsky, george chrousos, rainer straub, claudio franceschi (tutti in questo volume) - e quella psicologica, che parte da richard lazarus e che e` qui rappresentata da numerosi qualificati studiosi italiani e stranieri.

Madison Smartt Bell: guitar and vocals
Wyn Cooper: clavioline, vocals
Mitch Easter: lead guitar
Don Dixon: bass, guitar, percussion, background vocal
Jim Brock: drums, percussion, spiral staircase
Chris Frank: trombone, tuba, organ, piano accordion, tenor ba

in questo libro due maestri, e le loro idee, sono a colloquio. la tesi junghiana dell`inconscio collettivo dialoga con le pagine piu` vive sulla mitologia che kerenyi abbia mai scritto. la creazione mitica non e` che la rappresentazione degli archetipi, e come tale rivela una sfera importante della psiche. il testo di kerenyi si riferisce ai fanciulli e alle fanciulle divine, mentre quello di jung ne e` il naturale commento psicologico. si tratta pero` di sezioni autonome, che si possono leggere anche in ordine invertito. per jung il tema onirico della "fanciullezza" rappresenta la parte "giovane" della psiche collettiva e come tale cela sempre un valore positivo. prefazione di mario trevi.

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