
il 1977 e` un anno breve. inizia il 7 dicembre 1976, giorno della contestazione alla prima della scala, e si chiude a maggio, con la morte di giorgiana masi. nell`arco di pochi mesi, decine di migliaia di giovani si riprendono la piazza: occupano universita`, fondano giornali, radio libere e fanzine, sfilano con la faccia dipinta o la p38 nel giubbotto, contestano tutto cio` che e "vecchio", compresi i fratelli maggiori del `68. urlano, amano, sparano. muoiono. il `77 e` una miscela esplosiva di spontaneita` e nichilismo, di creativita` e violenza.

come uno strizzacervelli della politica luciano vandelli esamina caratteri, turbe, sintomi delle patologie che investono "riforme" che ormai sono divenute (con una significativa contraddizione in termini) "quotidiane": vi sono le riforme ciclotimiche stop and go, come quelle sulle pensioni o sulla devolution; quelle ossessive, come quelle sulla giustizia, quelle autistiche, come la revisione costituzionale elaborata nell`intimita` di una baita di montagna ed altre ancora. ma il volume non si limita a diagnosticare il disagio, punta bensi` a riflettere sulle sue cause e a presentare qualche (sana) proposta.



un concept album particolare, forse unico, che si sviluppa come un film attraverso 9 canzoni da ascoltare in sequenza. un film per musica e parole, insomma, ambientato sulle colline piemontesi delle langhe, a cavallo degli anni cinquanta e sessanta del novecento. mauro carrero riprende le pagine della sceneggiatura (incompiuta) che beppe fenoglio stava scrivendo, pochi mesi prima della sua morte, per il film d`esordio del regista gianfranco bettetini. la trasforma in qualcosa di altro, autonomo e concluso: un`opera nuova, ma che custodisce al contempo la struttura materiale e il significato morale e sentimentale del progetto originario. un modo per "riprendere" la` dove fenoglio ha purtroppo dovuto lasciare, ben sapendo che il film vero, come ha sempre ribadito bettetini, non si potrebbe fare piu`.



