






il tema del nuovo libro di sebastiano vassalli e` un condensato della sua poetica: undici storie paradigmatiche del carattere degli italiani, colto nella debolezza, nella meschinita`, nell`infantilismo, nella vigliaccheria. l`ultimo doge di venezia, ludovico manin, svillaneggiato come traditore della patria, lascia tutti i suoi averi ai matti perche` sono forse le persone meno stolte che ci siano. saverio polito e` "il trasformista": ex funzionario dell`ovra, generale di badoglio, cerca di approfittare della moglie del duce. viene denunciato da donna rachele e arrestato; dopo la liberazione, forte del fatto di essere stato incarcerato da mussolini, fa carriera e diventa questore di roma. togliatti durante una conferenza alla normale di pisa e` attaccato da un giovane studente, perde la pazienza e sbotta: "provaci tu, a fare la rivoluzione". "ci provero` stia tranquillo", risponde il giovane adriano sofri.

che cosa e` stato il fascismo? reazione o rivoluzione? in realta` un fenomeno articolato e complesso. contro il regime autoritario e conservatore edificato negli anni venti dal nazionalista alfredo rocco, resiste e si sviluppa il fascismo delle origini (facente capo a giuseppe bottai ma per alcuni versi allo stesso mussolini), rivoluzionario e totalitario, deciso a seppellire la "civilta` borghese" e a fondare la "nuova civilta` fascista", una "terza via" alternativa tanto al liberal-capitalismo quanto al comunismo. paolo buchignani ricostruisce in modo organico la travagliata vicenda del fascismo rivoluzionario fino alla sconfitta finale. un esito che nulla toglie all`importanza e alla pericolosita` di quel sovversivismo in camicia nera, tanto intransigente e totalitario quanto vitale, progettuale, proiettato nel futuro e, di conseguenza, capace di garantire al duce (cui attribuisce la sua stessa volonta` rivoluzionaria) il consenso delle classi lavoratrici e popolari, dei giovani, degli intellettuali. inevitabile il fallimento di un disegno politico che, almeno in parte, andava progressivamente realizzandosi nella seconda meta` degli anni trenta? la trasformazione del fascismo in regime totalitario (e rivoluzionario) e` stata un esperimento interrotto? e si puo` dire che il regime mussoliniano, figlio della prima guerra mondiale, sia stato ucciso dalla seconda? questo studio ffronta questi e altri nodi fondamentali, riaprendo questioni tuttora irrisolte del nostro novecento.












l`11 giugno 1289, a campaldino, nella angusta valle del casentino, si scontrano due grandi eserciti capeggiati da firenze e da arezzo. 20.000 fanti e oltre 2.000 cavalieri divisi da rivalita` ideologiche, volonta` egemoniche e interessi economici. infatti le citta` toscane sono tutte guelfe e firenze e` ormai assurta al rango di vera e propria potenza regionale, i ghibellini sono ridotti all`esilio e trovano rifugio in sparuti capisaldi come pisa e arezzo. la guerra che si apre allora e` per una parte una guerra di sopravvivenza, a fronte di un contesto internazionale che vedeva il campo imperiale in gravissima difficolta`, per l`altra e` di affermazione di un dominio e di una centralita` che non accettano rivali o resistenze. dopo due anni dall`andamento incerto e dalle sorti altalenanti, il conflitto si decide in un unico scontro. una battaglia entrata nella storia perche` non si tratto` soltanto dell`ennesima guerra tra comuni, cosi` frequenti nel medioevo italiano, ma anche tra fazioni e persino di guerra civile, militando fuorusciti nell`uno e nell`altro schieramento. a campaldino, tra i cavalieri della prima schiera, quelli che avrebbero dovuto eseguire le azioni piu` temerarie, vi e` un giovane dante alighieri che non dimentichera` facilmente le scene agghiaccianti di quel giorno di sangue, lasciandone traccia nella sua commedia.

