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tre donne al crepuscolo, ciascuna di loro in attesa che qualcosa, come il giorno, muoia per poi rinascere. costruire, ricordare, progettare. le storie delle protagoniste si fondono l`una nell`altra, strette da legami forti come solo la vita e la morte sanno essere. e proprio quando la morte compare beffarda alla finestra, la stessa cui tutte e tre sono affacciate, capita che si ripensino, che trovino un motivo per andare avanti voltando una pagina troppo dolorosa. di fronte hanno tre quadri diversi, immagini di una natura che riflette, limpide come il mare, le pieghe della loro anima. e il tempo, alla fine, riprendera` a scorrere dopo essersi fermato per un attimo soltanto: all`apparenza statico e immobile, continuera` nel suo cammino inesorabile, portando con se` valigie di una vita, emozioni, dolori, gioie. jole, l`anziana, sorprendera` con una decisione inaspettata. virginia, in eta` matura, nel tempo che le resta fara` di tutto per realizzare un sogno.

"pellegrinaggio in inghilterra" recita il sottotitolo. e di un viaggio solitario si tratta, d`estate e per lo piu` a piedi, nel suffolk, dove sebald visse sino all`ultimo: in uno spazio delimitato da mare, colline e qualche citta` costiera, attraverso grandi proprieta` terriere in decadenza, ai margini dei campi di volo dai quali si alzavano i caccia britannici per bombardare la germania. viandante saturnino ("nato sotto il segno del freddo pianeta saturno" dice di se` nel poemetto secondo natura), sebald ci racconta - lungo dieci stazioni di un itinerario che e` anche una via di fuga - gli incontri con interlocutori bizzarri, amici, oggetti che evocano le fasi di quella "storia naturale della distruzione" che scandisce il cammino umano e il susseguirsi degli eventi naturali. e ci racconta storie di altri vagabondaggi ed emigrazioni, di cui la sua vicenda personale e` estrema eco: quelli di michael hamburger, poeta e traduttore di ho`lderlin, profugo anche lui dalla germania; di joseph conrad, che nel congo conosce la malinconia dell`emigrato e l`orrore per le tragedie del paese di tenebra; di chateaubriand, esule in inghilterra; di edward fitz-gerald, eccentrico interprete della lirica persiana, che a bordo della sua piccola imbarcazione trascorre ore in coperta, con in dosso marsina e cilindro e un lungo, svolazzante boa di piume bianche intorno al collo. pellegrinaggio e insieme labirinto, nella miglior tradizione sebaldiana.

anche in assenza di precise notizie, non e` difficile immaginare che nella sua carriera di pubblicitario davis grubb mai aveva lanciato un prodotto con un accorgimento efficace come quello con cui nel 1953, al suo esordio, presento` harry powell alias ii pastore, cioe` lo psicopatico piu` seducente e abominevole che si ricordi: quattro lettere tatuate sulle dita della mano sinistra ("hate") e quattro su quelle della destra ("love"). il resto - e si intende la costruzione di un gotico tutto americano, dove le luci dell`espressionismo proiettano lunghe ombre sul paesaggio spettrale del midwest - lo ha fatto il film diretto l`anno dopo da charles laughton e interpretato da robert mitchum: ogni scena sembra girata per imprimersi, come in effetti e` avvenuto, nella memoria. tanto piu` sorprendente sara` allora tornare al testo d`origine: la storia e` qualcosa di piu`, se possibile, dei fatti che la compongono (e che ruotano intorno a un bottino di cui solo i ragazzini nelle mani del pastore conoscono il nascondiglio), e` un`omelia nera, una lunga e cupa ballata atroce almeno quanto le filastrocche infantili che di tanto in tanto la interrompono, risuonando nel vuoto.

nei due decenni successivi alla rivoluzione di khomeini, mentre le strade e i campus di teheran erano teatro di violenze barbare, azar nafisi ha dovuto cimentarsi nell`impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle piu` temibili incarnazioni del satana occidentale: la letteratura. e stata cosi` costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. il risultato e` un libro che, oltre a essere un atto d`amore per la letteratura, e` anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.

da una parte una madre asserragliata dalla solitudine, chiusa fra quattro mura che emanano freddo e infelicita`, in una casa di campagna dove nulla pare funzioni. dall`altra una figlia dalla vita scombinata, che sente ogni settimana il dovere, angoscioso e astioso, di visitare la vecchia madre. e che ora vuole risolvere i suoi crucci trovandole una badante. ma la madre resiste. il conflitto, al tempo stesso lacerante e orribilmente comico, culmina in una festa per anziani, sgangherata e grottesca, finche` tutto si raggela in un`istantanea di vero dramma.

sul finire degli anni venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". sofisticati, blase`, gelidamente socievoli, i cullen sembrano nutrire per se stessi e per cio` che li riguarda una passione debordante. sul polso, mrs cullen regge un falcone incappucciato. ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.

Speriling & Kupfler, 1987, IT. Autobiografia della grande attrice hollywoodiana che secondo il The Washington Post è "una storia avvincente, piena di fascino, con un tocco dii tristezza e una conclusione ottimistica".

con questo breve testo redatto nel 1936 per la voce "la famiglia" dell`"encyclope`die francaise" lacan, partendo dall`inserzione dello stadio dello specchio - il conflitto tra l`io e il suo doppio idealizzato - nel quadro teorico freudiano, rifonda tutto l`impianto teorico psicoanalitico che ruota intorno al complesso edipico.

tutto ha inizio a los angeles, negli studios, dove un giovanotto spagnolo, ruibe`rriz detto roy berry, viene scelto come assistente del mitico elvis. presley, infatti, sta girando "l`idolo di acapulco" in cui canta in spagnolo e roy deve insegnargli uno spagnolo "non troppo messicano". da queste premesse hanno inizio avventure e disavventure, tra fans scatenate e registi famosi. e, per un problema di traduzione, i protagonisti saranno costretti a vedersela con una banda di mafiosi messicani da film di serie b.

un libro divertente ma sorretto dal rigore filologico che ripercorre, dalle origini al secolo scorso, l`altra poesia, quella bassa, burlesca e parodica. oltre cento poeti - da cecco angiolieri a ernesto ragazzoni, passando per berni e burchiello, porta e belli, ma includendo anche poeti altrimenti "severi", come dante, della casa, parini, monti, leopardi - attraverso i quali guido davico bonino esplora i molteplici sentieri di "quest`altra" poesia. ogni autore e` presentato da un breve cappello introduttivo, ogni brano e` annotato e - se in latino maccheronico o in dialetto - tradotto riga-verso.

nel paesaggio americano i luoghi si dilatano a dismisura, le stagioni si susseguono come incognite di cui non c`e` precedente memoria, mentre distanze, impossibili da coprire, portano alle tentazioni della carne e dello spirito, fra esorcismi, identificazioni e false ansie religiose. sotto le arcate di un`universita` che la protagonista chiama confidenzialmente aubrey (come un essere vivente, ambiguamente amico), il filo d`amore che lega linda a un grande studioso si fa sempre piu` esile, assottigliato da un senso di colpa che invece ingigantisce senza fine. con un`introduzione di enzo golino.

"la bellezza e l`inferno": fra questi poli opposti che richiamano il pensiero di albert camus si estende il campo di forze frequentato da roberto saviano, il luogo che genera la sua visione della vita, dell`impegno e dell`arte. introdotti da una prefazione dell`autore, gli scritti raccolti in questo volume tracciano un percorso tanto ricco e vario quanto riconoscibile e coerente. dal ragazzo che muove i primi gia` maturi passi nell`ambito della letteratura e della militanza antimafia fino allo scrittore affermato che viene invitato all`accademia dei nobel di stoccolma e abbracciato dai terremotati in abruzzo, roberto saviano resta se stesso. ci racconta di un campione come lionel messi, che ha vinto la sfida piu` grande, quella contro il suo stesso corpo; di anna politkovskaja, uccisa perche` non c`era altro modo per tapparle la bocca; dei pugili di marcianise, per cui il sudore del ring odora di rabbia e di riscatto; di miriam makeba, venuta a castel volturno per portare il suo saluto a sei fratelli africani caduti per mano camorrista; di enzo biagi, che lo intervisto` nella sua ultima trasmissione; di felicia, la madre di peppino impastato, che per vent`anni ha dovuto guardare in faccia l`assassino di suo figlio prima di ottenere giustizia; e di tanti altri personaggi incontrati nella vita o tra le pagine dei libri, nelle terre sofferenti e inquinate degli uomini o in quelle libere e vaste della letteratura.

david lurie e` il protagonista e la voce narrante di questo romanzo di formazione. la sua infanzia nel bronx, negli anni immediatamente precedenti la grande depressione, e` segnata dalla malattia, dall`ortodossia della claustrofobica comunita` ebraica, dallo strisciante antisemitismo, dagli echi degli isterici comizi hitleriani e dalle notizie sulla shoah che travolge i parenti rimasti in polonia. il tormentato itinerario verso la consapevolezza e l`affermazione della propria individualita` si scontra con questa realta`, fino alla drammatica rottura con la tradizione e al passaggio al mondo dei goyim: solo cosi` potra` finalmente iniziare un nuovo viaggio alla ricerca delle proprie radici.

L’attenzione prestata ai vari fenomeni naturali venne sempre più legata alla fruizione artistica, tanto che determinate forme di paesaggio non mancarono di suggerire parallelismi con le altre arti: le albe rugiadose, i crepuscoli, le varietà di fogliame delle foreste, le cascate e i corsi d’acqua vennero sempre più percepiti come forme artistiche della natura al punto da essere fruiti come pittura, come architettura e come musica, una “musica degli occhi”, come venne scritto nel romanzo Allwill di Jacobi, un’espressione poi ripresa in altre opere narrative di altri autori e nella stessa trattatistica pittorica, musicale, filosofica.

alla fine dello scorso volume, abbiamo lasciato harry potter sconvolto, solo e preoccupato. il suo amato padrino sirius black e` morto, e le parole di albus silente sulla profezia gli confermano che lo scontro con lord voldemort e` ormai inevitabile. niente e` piu` come prima: l`ultimo legame con la sua famiglia e` troncato, perfino hogwarts non e` piu` la dimora accogliente dei primi anni, mentre voldemort e` piu` forte, crudele e disumano che mai. harry stesso sa di essere cambiato. la frustrazione e il senso di impotenza dei quindici anni hanno ceduto il posto a una fermezza e a una determinazione diverse, piu` adulte. nella sesta e penultima avventura di harry potter, j.k. rowling arricchisce il suo scenario di indizi e segreti stupefacenti; sospetti e verita` che non offrono risposte ma moltiplicano gli enigmi; nuovi personaggi e nuove magie ma anche inattese rivelazioni su personaggi gia` noti. mescolando la suspense dell`indagine con la passione dell`amore adolescente, harry potter e il principe mezzosangue avvince il lettore e lo lascia, stregato, in attesa dell`ultimo atto. eta` di lettura: da 12 anni.

c`e` un`ombra nel passato di morrow e, sebbene il debito con la giustizia sia stato saldato e lui abbia persino cambiato nome, sono ancora in troppi a ricordarlo. ed ecco perche` morrow si ritrova prigioniero volontario in una casa deserta, con molte stanze e troppe serrature, sorvegliato a vista da morden, un ambiguo personaggio; da francie, il suo grottesco tirapiedi; da un boss della malavita con una passione quantomeno singolare per i travestimenti assurdi, e addirittura da un cane, che sembra vigilare su di lui con sguardo quasi umano. in realta` e` la piu` improbabile (e la piu` logica) delle catene a vincolarlo alla casa di rue street: un corpo fragile, bianchissimo, ansioso di esplorare il confine tra piacere e dolore. morrow chiamera` questa donna a., come atena, figlia di zeus nata dalla testa del padre, simbolo dell`immaginazione che diventa carne...

I Garzanti, 1980, IT. Un volume dedicato alla sceneggiatura del primo film di Federico Fellini da regista con una nota introduttiva di Oreste Del Buono e un'intervista a Alberto Sordi.

ezra pound (1885-1972) e` uno dei massimi poeti del `900, autore di un poema immenso: i cantos. trascorse molta parte della sua vita in italia, soprattutto a rapallo. nel 1945 fu arrestato dall`fbi con l`accusa di collaborazionismo con il fascismo. fu internato per 13 anni all`ospedale psichiatrico criminale "st. elizabeths" a washington. fu liberato nel `58 e torno` in italia, dove mori` nel 1972. il volume raccoglie le principali interviste rilasciate da pound alla stampa italiana dagli anni venti agli anni settanta del `900. ne esce un ritratto inedito del poeta americano, attraverso giudizi, ricordi e riflessioni fulminati sull`italia tra le due guerre, i rapporti con il fascismo, l`instancabile lavoro ai cantos, gli amici scrittori, il pensiero economico, la vecchiaia, la letteratura.

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