
nella smisurata produzione di lope de vega, le "novelle per marzia leonarda", preziosa prova per qualsiasi letterato, rischiano di passare quasi sotto silenzio. eppure esse appaiono interessanti per molti motivi. innanzi tutto per lo sperimentalismo cui lope e` sempre sensibile: egli prova infatti qui la sua versatilita` su un tipo di scrittura venuto dall`italia e che si andava acclimatando in spagna. poi per la tessitura teorica, per la riflessione sul raccontare, struttura portante del testo, che viene sostenuto dall`apostrofe diretta e affettuosa a marzia leonarda, trasparente pseudonimo letterario dell`ultimo e drammatico amore di lope, marta de nevares. l`opera viene presentata per la prima volta in italia in una traduzione che tenta di salvarne i registri letterari alti, allusi ed elusi da lope, e nello stesso tempo di renderne la piena leggibilita`. si e` anche provveduto a un controllo dei passi dubbi sulle edizioni principes, restituendo letture corrette e talora sanando luoghi corrotti. il commento poi tenta di accompagnare le quattro novelle, indubbiamente non facili nella loro falsa ingenuita`, con una analisi al microscopio, per rilevare passo per passo motivi, digressioni, apostrofi, rotture.



"ecco, e` cosi` che e` andata. e cosi` che milano e` diventata una citta` avvolta da nebbie un po` piu` fitte di quelle che ha sempre conosciuto: nebbie egoiste, umide e qualunquiste. una citta` che lucas ritrae ormai svuotata, prosciugata da ogni forma d`anima, colta nella sua essenza, nelle sue geometrie cosi` ordinate, nella sua solitudine, nell`intrico di segni, segni puri. i graffiti, la moda, gli stilisti, gli extracomunitari, i giovani, gli anziani, le merci, i tram, le strade, i palazzoni, tutti li` nello stesso calderone, a rappresentare se stessi e nulla piu`, a dire soltanto `io sono qui`. rovine di cio` che viene dopo la modernita`, a milano come in qualunque citta` del mondo, ormai e` uguale. se oggi ci chiedessero se poi a milano ci si vive bene, potremmo scegliere di essere cattivi e usare le parole di montale: `si`, ignorandola`. ma poi ci pensi, riguardi queste foto, e scopri che e` ancora piu` difficile, di questi tempi, restare in casa, chiusi a sopravvivere." (bruno arpaia)




l`avventura dei soldi, dei traffici, degli affari nell`antica roma: un viaggio che inizia con la pesata del bronzo nelle transazioni commerciali e si conclude con una rassegna dei multimilionari dell`epoca. lo studio degli usi e delle realta` commerciali di roma si svolge in forma di racconto. fra debiti e interessi, speculazioni immobiliari e scommesse, beneficenze e prostituzione, si muovono cambiavalute e banchieri, avvocati e magistrati, uomini d`affari e funzionari dell`impero. alcune curiosita`: i privati emettevano "tesserae" che venivano distribuite ai clienti come mancia e potevano essere cambiate con monete vere; marziale parla di "gettoni lascivi" che, gettati fra la folla, davano diritto a un`entrata gratuita al lupanare.

quest`opera vuole ripercorrere le ultime tappe di un genere pittorico di antica tradizione: la veduta romana. gli estremi cronologici tra cui si collocano le novanta opere selezionate sono la fine della prima guerra mondiale e il secondo dopoguerra. "appena ieri", ma alcune delle opere riprodotte, i mutamenti subiti dall`aspetto della citta` sono tanto radicali da riproporre, anche per anni cosi` vicini, il topos fin troppo usato della "roma sparita". la pittura, tuttavia, non documenta solo i mutamenti esteriori, come quelli avvenuti in nome del mito imperiale e a opera del "piccone risanatore". sensibile all`evolversi della storia umana, registra le trasformazioni profonde subite dal "clima" della citta`, mentre questa vive le contraddizioni del fascismo, gli orrori della guerra, le miserie e gli entusiasmi dell`italia liberata. eventi del nostro passato recente, eppure ancora poco noti dal punto di vista dell`interpretazione figurativa. al crescente interesse da parte degli studiosi e del grande pubblico va incontro questa antologia, che propone, oltre ai pittori della scuola romana, anche il lavoro di illustri ospiti come de chirico, de pisis, severini, e si sofferma sui rapporti tra i pittori e l`ambiente letterario.


quanti sono i bret easton ellis di questo romanzo, in cui l`autore racconta la storia della propria vita? c`e` lo scrittore bret easton ellis, giovane, ricco e famoso, che viene a sapere della morte improvvisa di un padre violento proprio mentre la sua carriera naufraga in un mare di degradazione. c`e` lo scrittore bret easton ellis una decina di anni piu` tardi, insediato in un elegante quartiere residenziale con moglie, figli e governante. c`e` il bret easton ellis padre di robert ellis jr, che tenta disperatamente di evitare il perpetuarsi di un modello distruttivo. e c`e` anche uno scrittore senza nome, che e` la voce interiore del nuovo bret easton ellis. un gioco di specchi, di padri ossessivamente presenti e figli fatalmente assenti, in un crescendo di orrore reale e soprannaturale, fino a una conclusione sorprendente.


