



il diritto e` uno degli strumenti cruciali per "fare l`europa". passi importanti sono stati compiuti nel senso del perfezionamento giuridico delle istituzioni comunitarie e di una maggiore uniformita` tra i sistemi legali degli stati membri. sempre piu` spesso l`unione europea interviene con le sue leggi e le sue sentenze nel diritto interno ai vari stati. cio` implica che i giuristi "europei", pronti ad operare in tutto il territorio dell`unione, siano consapevoli delle comuni radici culturali e conoscano a fondo le diverse realta` giuridiche e sociali. ed e` questo il fine che questo volume persegue.




c`e` un funerale che si allinea compostamente, governato da donne attive, consapevoli, circondate da uomini spaesati e privi di ruolo. ma quando al cimitero si scopre che la lapide sborda di qualche centimetro, ecco che i maschi trasformano l`occasione in un insperato cantiere, armati di flessibile e di smeriglio. c`e` mira col suo innamorato. vanno ogni giorno a bere il caffe` dal signor ludden, su un vecchio divano di broccato, davanti alla tv accesa. ma perche` ci sono venti gradi sotto zero a casa del signor ludden? e poi ci sono il graffitaro, il vecchio saletti che vuol pregare e non crede in dio, la devastante happy hour dei signori mauser e il grande pianto di un bambino per la prima volta di fronte alla morte.

"la principessa di babilonia" (1978) e` un racconto orientale sospeso tra fantasia e realismo, popolato da animali parlanti e influenzato dalle "mille e una notte" e dall`"orlando furioso". ma e` anche un itinerario filosofico che ritrova nelle peregrinazioni dei suoi protagonisti un`europa divisa tra oscurantismo e ragione, tra speranza di progresso e rigurciti di fanatismo. "le lettere di amabed" (1769) e` invece un romanzo epistolare che ha i suoi modelli nella letteratura inglese (richardson) e nelle "lettere persiane" di montesquieu. in questa sorta di romanzo storico la critica antireligiosa e la descrizione dell`india e dell`italia del xvi secolo si trasforma in una durissima requisitoria contro l`inquisizione e l`intolleranza religiosa.

questo libro offre una panoramica dei temi, dei problemi, dei concetti che costituiscono la materia di cui si occupa la bioetica. una nuova disciplina che possiede una caratteristica singolare: quella di non proporre risposte rigide, ma di mantenere una costante sintonia con lo sviluppo delle scienze della vita, rispettando la pluralita` delle posizioni espresse dal dibattito.



questa narrazione si muove in lungo e in largo per le strade di bombay, e ritrae la citta` attraverso le mille storie dei suoi abitanti, dai piu` famosi (compresi gangster e attori) alla gente comune. metha ricerca nella brutale bombay di oggi quella che ha abbandonato vent`anni prima e la ritrova moltiplicata e smembrata. e a poco a poco mette a nudo i fili tesi tra gli attici scintillanti affacciati sull`oceano e il mare di baracche dove milioni di persone vivono una vita durissima.

dopo "infanzia", prosegue il romanzo autobiografico dello scrittore sudafricano. con uno stile asciutto, spietato e lucido, coetzee fruga nel labirintico dilemma di come si fa a diventare uomini, offrendo al lettore un ritratto impietoso di una tarda adolescenza che si affaccia all`eta` adulta, della formazione di un io che si dibatte fra profondo disgusto per la mediocrita`, fra paure e desideri.




il vostro bambino si rifiuta di mangiare: urla, serra le labbra e allontana il piatto. la sera, quando siete distrutti dal lavoro e sognate il sonno profondo, lui si catapulta puntualmente nel lettone e neanche un carro attrezzi riesce a smuoverlo. non vuole andare all`asilo, si rifiuta di usare il vasino, piange e non si capisce perche`. "questo e` mio!" urla un fratellino."no, lascialo, e` mio!" risponde l`altro... quante volte vi e` capitato di assistere a scene come queste? e poi, quale gioco proporgli? come "intrattenerlo" senza ricorrere a "mamma televisione"? come fargli rispettare le regole? quante attenzioni dedicargli senza viziarlo? a questi e molti altri interrogativi rispondono le tate piu` famose d`italia. direttamente dalla trasmissione televisiva s.o.s. tata, munite di quadernone e penna, tata renata e tata francesca accorrono in vostro aiuto a suggerirvi tutte le strategie per sopravvivere alla caotica vita familiare. grazie alla loro preparazione ed esperienza sul campo, sapranno darvi ricette di ogni tipo per crescere i vostri bambini con qualche regola d`oro ma liberi di esprimere la loro personalita`. non un manuale del perfetto genitore, ma un ricettario utilissimo per trovare voi stessi le risposte alle vostre domande e intraprendere la strada piu` giusta per crescerli liberi e sereni. vedrete, basteranno semplici ingredienti come costanza, razionalita` e un pizzico di fantasia, e saprete adempiere al meglio al difficile e meraviglioso compito di genitori!

"pagine in forma di round, perche` la boxe e` un po` la metafora della vita. un incontro dopo l`altro. il gong e ancora il gong, e noi sempre piu` suonati, destinati tutti a diventare vecchie glorie, orfani dei riflettori della nostra gioventu`." vinicio capossela e vincenzo costantino "cinasky" in un libro a quattro guantoni in forma di round. due amici, due "compagni di sbronze" - mr pall e mr mall -, complementari e indivisibili come la scritta sul pacchetto di sigarette, alle prese con l`epica della quotidianita`. ubriacature e abbandoni, solitudine e vagabondaggi notturni, scorribande negli ipermercati e vecchie auto scassate e, su tutto, l`amicizia che sempre salva e tiene a galla.

i due saggi raccolti in "ulisse grammofono" sono l`elaborazione piu` articolata del confronto tra il pensiero di derrida e l`opera di joyce: confronto di cui si trovano tracce in diversi testi del filosofo franco-algerino e che in "ulisse grammofono" prende la forma di un corpo a corpo linguistico, di una battaglia in cui le lingue vengono spinte al limite del dicibile, la` dove risuona l`affermazione incondizionata come ospitalita` donata all`altro: oui, yes, si`. tra confessioni, brevi racconti di viaggio, analisi filosofiche, i saggi ruotano attorno ad alcuni temi privilegiati: il grammofono, il telefono e l`inesauribile si` di molly nell`"ulisse"; la guerra degli idiomi dichiarata da dio in "finnegans wake"; l`impossibilita` di definirsi un esperto di joyce.

etienne lantier, figlio di gervaise macquart, trova impiego nelle miniere del nord della francia, all`epoca della prima rivoluzione industriale. sconvolto dalle durissime condizioni di vita dei minatori, dagli infiniti turni di lavoro, dalle paghe magre, etienne organizza i suoi compagni di lavoro in uno sciopero lungo alcuni mesi. accanto a lui si muove anche suvarin, un macchinista russo fattosi operaio per amore del popolo. il contrasto sulle modalita` di azione politica che dividono i due ben rappresenta le due diverse polarita` presenti all`interno del movimento operaio nell`ottocento: da una parte quindi etienne vicino al socialismo e all`internazionale appena fondata da marx, dall`altra suvarin piu` prossimo al nichilismo anarchico e in particolare al pensiero di bakunin. alla fine, durante la repressione cruenta di un`altra sommossa operaia, etienne finira` intrappolato in una galleria, dove morira` in una drammatica scena l`amata catherine. l`eccidio di lavoratori con cui lo sciopero si chiude e` in realta` il primo seme di quella primavera di giustizia ed eguaglianza evocata dal titolo. nel calendario della francia rivoluzionaria, difatti, germinale e` il mese che segna il ritorno della primavera, della rinascita della natura. pubblicato nel 1885, "germinale" e` uno dei romanzi piu` celebri di zola, se non di tutta la letteratura francese dell`ottocento; un accurato affresco storico ma soprattutto un esempio indimenticabile della potenza narrativa dello scrittore.

"mose`, primo alpinista, e` in cima al sinai. inizia cosi` il suo corpo a corpo con la piu` potente manifestazione della divinita`." erri de luca racconta l`eroe mose` con la grazia del grande scrittore che reimmagina, attraverso la scrittura, la grandezza sofferente dell`uomo alla guida di un popolo in fuga. "e disse": con questo verbo la divinita` crea e disfa, benedice e annulla. dal sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. nell`impeto di un`ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "faremo e ascolteremo". luogo di appuntamento e` il largo di un deserto, dove la liberta` e` sbaraglio quotidiano. notizia strepitosa: nell`antico ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile. le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "anokhi", io, e` il piu` travolgente pronome personale delle storie sacre.

"come mai filippini ha scritto cosi` pochi racconti, essendogli la vocazione a narrare altrettanto naturale della vocazione a filosofare?" si chiedeva alfredo giuliani recensendo nel 1991 la pubblicazione postuma dell`ultimo viaggio, il racconto che viene qui finalmente riproposto in una nuova edizione interamente rivista. una domanda che si sono fatti in molti, a cominciare da quello straordinario racconto d`esordio che fu settembre, uscito nel `62 sul "menabo`" di vittorini e calvino. "l`ultimo viaggio", specie se visto alla luce degli altri testi qui raccolti e nati dal fermento avanguardistico degli anni sessanta, segna la tappa estrema di un percorso di ricerca letteraria, filosofica ed esistenziale condotto nel e attraverso il linguaggio: gli alberi, il lago, le montagne sono le immagini ricorrenti di questi racconti, cosi` come la costante presenza di una figura femminile, muta protagonista di una scrittura votata al dialogo con se stessa. in questo volume sono raccolte per la prima volta tutte le opere letterarie pubblicate da enrico filippini. oltre a "l`ultimo viaggio", anche i testi apparsi in rivista negli anni sessanta, ossia i due racconti "settembre" e "in negativo" (quest`ultimo corredato da una sorta di autocommento intitolato "nella coartazione letteraria"), una prosa e due farse teatrali tra cui "giuoco con la scimmia", che resta tra le cose piu` notevoli che il teatro della neoavanguardia italiana abbia mai prodotto.















"carlotta a weimar" (1939) e` la storia di un rimpianto sentimentale e, insieme, la piu` complessa e coraggiosa interpretazione novecentesca della figura di goethe. lo spunto e` offerto da un dato di cronaca: la visita di carlotta buff alla sorella nel 1816 a weimar. in quell`occasione la donna, ormai alle soglie della vecchiaia, ebbe modo di rivedere il poeta che piu` di trent`anni anni prima l`aveva immortalata nel werther. frutto di decenni di studi e della profonda intimita` spirituale di mann con il massimo poeta tedesco, carlotta a weimar offre un affascinante spaccato della germania goethiana ma soprattutto una vicenda sentimentale indimenticabile, nella quale il dato storico si amalgama armoniosamente con la creazione poetica.


e` la storia di baba e caithleen, due quattordicenni nate e vissute in un paesino dell`irlanda occidentale. figlia di un possidente manesco e ubriacone, rovinato dalla passione per i cavalli, caithleen viene mandata, insieme a baba, in un tetro collegio di suore. di la` le due ragazze riusciranno a farsi espellere dopo tre anni, per andare a dublino dove caithleen incontrera`, nei panni dell`anziano signore gentleman, il primo vero amore della sua vita.