
lettura per pediatri, educatori, genitori e chiunque si prenda cura dei bambini, dedicata al pensiero e all`opera di janusz korczak, medico, figura simbolo della storia del nostro secolo. janusz korczak, estensore della carta dei diritti del bambino, applico` la sua filosofia sull`educazione dei bambini anche nell`orfanotrofio che istitui` nel ghetto di varsavia, lasciando che i bambini vivessero senza scoraggiarli, ne` strapazzarli, ne` facendo loro fretta. senza scoraggiarli, ne` strapazzarli, poiche` credeva fermamente che ogni singolo minuto della loro vita andasse rispettato come unico e irrepetibile e che nessun gioco, nessuna forma di espressione del bambino potesse rischiare di essere liquidata come banale "perdita di tempo". fino all`ultimo lavoro` con i suoi bambini per far loro comprendere e accettare con dignita` ogni aspetto della vita, compresa la morte. fu cosi` che nell`agosto del 1942 riusci` a farli salire sul treno che li avrebbe portati a morire nelle camere a gas di treblinka, a testa alta, vincitori colmi di dignita`. il libro e` illustrato con i disegni dei bambini del ghetto di terezin, periti nella shoah.

costruita su forme diverse e con suggestioni da molteplici tradizioni poetiche, la nuova raccolta di gabriele frasca fa convivere passato, presente e (sotto forma di sperimentazione) futuro. incastonato fra una sezione iniziale ispirata ai sonetti barocchi di quevedo e a una finale di traduzioni-riscritture da dylan thomas, il lungo poemetto che da` il titolo al libro e` un testo tendenzialmente narrativo in cui versi e prosa giocano a rimpiattino nascondendosi gli uni nell`altra, in un flusso verbale apparentemente continuo, mozzafiato. la vita e la morte di un personaggio concentrate in una giornata di attraversamenti della realta`, forse solo immaginati in un dormiveglia. la difficolta` di aderire a un`idea di soggetto, la stratificazione dei tempi (e delle ere) nel gioco di proiezioni dell`ipotetico se`, il continuo tentativo di incespicare nel flusso sonoro, sempre frustrato, se non alla fine, dal trionfo del ritmico, pervasivo respiro. un passo ulteriore nella poesia post-lirica di frasca, che e` poesia a un tempo severa e pirotecnica, ardua meditazione e onda sonora trascinante. territorio poetico originale.

ripercorrere l`intero cammino compiuto da milo de angelis, uno dei pochi veri protagonisti della poesia, non solo italiana, tra novecento e nuovo secolo, e` un`avventura stimolante e capace di aprirci sempre nuovi scenari di emozione, dove l`acutezza del dolore e la presenza del male non si impongono mai, definitivamente, sulla vitalita` potente della parola poetica. la complessita` in costante tensione di questa lirica si rivela nel 1976 con "somiglianze", esordio di un autore giovanissimo, perfettamente padrone, gia` allora, di una lingua poetica esatta e tagliente, capace di esprimere senza enfasi alcuna i vortici di una condizione esistenziale estremamente inquieta. in questo senso, con ferrea coerenza e pur aprendosi a nuove esperienze - la parentesi dialettale, l`osservazione di un mondo urbano incupito, la spinta metafisica - de angelis passa da strutture chiuse e catafratte a improvvise aperture di senso, come in quello che si puo` considerare un classico della sua opera, "tema dell`addio", dove il lutto, il senso profondo e lancinante della perdita e del distacco conducono la lirica in una dimensione drammatica. il viaggio poi prosegue, tra quotidianita` turbata e insinuarsi di venature sinistre, di nuove emergenze del mondo degli affetti e del male, come nel piu` recente "incontri e agguati". questo volume, corredato da un saggio di stefano verdino, e` arricchito da un`autori- flessione del poeta e da un capitolo di inediti giovanili: una incursione alle origini della sua poesia.
da tintern abbey di wordsworth a kubla khan di coleridge all`ode all`autunno di keats: questo volume racchiude i piu` grandi tesori della lirica romantica inglese insieme a composizioni meno note di grandi poeti, da byron a shelley; testi di illustri "minori" (un nome per tutti walter scott, l`autore di ivanhoe) e di poeti dimenticati o ancora da scoprire. trentadue voci diverse, tradotte da un grande poeta italiano contemporaneo, franco buffoni, che riesce a restituire intatti il fascino e la forza evocativa dell`originale. il testo a fronte e gli apparati critici permettono di contestualizzare e apprezzare la produzione artistica del romanticismo, un`epoca cruciale per lo sviluppo della cultura occidentale.
