pubblicati nel 1959, i racconti de "la messa dei villeggianti" compongono un ritratto sfaccettato della vita di provincia. ambientate tra il lago d`orta e il lago maggiore, queste storie realizzano una grande varieta` di psicologie umane. da anni introvabile nelle librerie italiane, questo volume resta uno dei maggiori successi dello scrittore torinese, che in queste pagine ha riversato tutto il suo amore per i ritmi lenti della campagna e della villeggiatura, per i paesaggi brumosi del piemonte, per il gusto del buon vivere.
"questa mia scelta di versi e` quasi per intero tratta dal terzo libro del `passaggio d`enea`. vuol essere la ricostituzione d`un libro - il mio terzo libro, appunto - che gia` incorporato nel folto `passaggio d`enea`, manco` tuttavia d`uscire al netto nella sua propria e precisa fisionomia, e che isolato e riorganizzato nella sua intima struttura, e infine tutto in se` concluso, mi piace oggi riconsiderare, con sufficiente distacco, come indicativo a me stesso della direzione - credo rimasta determinante - della mia ricerca negli anni che pressappoco corrono, piccole appendici e digressioni a parte, dal `44 al `54". con questa spiegazione caproni accompagnava l`edizione einaudiana del 1968. quell`edizione fu in realta` l`occasione per trasformare il suo "terzo libro" in una sorta di autoantologia inserendo nel volume poesie tratte dal "seme del piangere" (1959) e dal recente, allora, "congedo di un viaggiatore cerimonioso" (1965), nonche` alcuni testi inediti. dunque un`idea di recupero archeologico si era trasformata in una nuova raccolta organica che voleva rappresentare la continuita` della poesia di caproni nel tempo, nonostante modalita` stilistiche diverse fossero giunte a maturazione. questa nuova edizione e` l`occasione per riconsiderare lo snodo fondamentale di quel libro nel percorso poetico di caproni. prefazione di enrico testa. con un saggio di luigi surdich.
per questo, la geochimica e geobiologa statunitense hope jahren ha dedicato anni a catalogare una sconfinata serie di dati. dati che descrivevano la crescita demografica, come si e` intensificata l`agricoltura, come sono saliti alle stelle i consumi energetici nell`ultimo mezzo secolo. jahren li ha setacciati alla ricerca di pattern ricorrenti riproponendosi di quantificare i cambiamenti in atto a livello globale nei termini piu` precisi e concreti possibili. lo scopo? presentare la crisi climatica senza catastrofismi ne` semplificazioni, senza avventurarsi in azzardate previsioni, ma concentrandosi su quanto e` gia` successo, su quanto il nostro pianeta e` cambiato negli ultimi decenni. perche` solo cosi` possiamo davvero persuaderci a cambiare rotta. con rigore scientifico e ironia, l`autrice osserva come la costante ricerca del benessere scandisca da sempre il ritmo del progresso umano. ma la nostra rapacita` ci spinge a consumare piu` del necessario, piuttosto che a condividere gli avanzi della nostra ricchezza. basti pensare che, su scala globale, dal 1969 a oggi la produzione di cereali e di carne e` triplicata, eppure gli scarti di cibo sono aumentati a tal punto da essere pari alla quantita` che servirebbe a sfamare tutte le persone denutrite del mondo. l`analisi di jahren rivela come sia questo insaziabile bisogno di abbondanza ad aver imposto al pianeta un cambiamento. "il lato oscuro dell`abbondanza" e` un vibrante appello alla civilta` del benessere affinche` ripensi il legame fra la cultura dello spreco di alcuni e lo stato del pianeta di tutti. perche`, seppur drammatica, la situazione si puo` ancora salvare.