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attraverso l`analisi di tutti i film del cineasta di long lsland, questo libro propone ai lettori un`escursione nell`opera di un regista che da piu` di trent`anni rappresenta lo stile della modernita` nel cinema contemporaneo. a partire dai primissimi cortometraggi, una sensibile continuita` tematica definisce gli esordi d`autore di martin scorsese: e` la figura dell`individuo urbano solitario a farsi strada da subito, l`ombra del cowboy disarmato dinanzi al malessere dei nostri giorni. poi, l`incontro con roger corman e l`ingresso nel mondo dell`industria grazie a film come mean streets, alice non abita piu` qui e taxi driver. il cinema di scorsese e` cosi` destinato a segnare la scena cinematografica d`avanguardia delle stagioni successive.

attraverso le tappe principali della carriera di richelieu, l`autore ha incontrato i grandi spiriti filosofici, artistici e religiosi con i quali egli e` entrato in rapporto: da campanella a cartesio, da saint-cyran a pascal, da corneille a grozio ecc., fino a mazzarino e bossuet. si delinea cosi` una francia battagliera, potente e sicura di se` che fara` "sentire" la sua influenza in europa fino a tutto il xix secolo.

uanta paura puo` fare il buio? quasi quanto quella di chiudere gli occhi? l`intrico di sensazioni che intrappolano lo stomaco di samuele nella sua prima notte all`istituto minorile. quale sara` il suo futuro? assomigliera` a quello di luca che, riverso sul pavimento, si sta ancora chiedendo da dove sia partito il colpo che gli ha rivoltato la faccia? oppure sara` simile a quello di michele, incline alla devianza, dopo un`infanzia apparentemente normale? la vita, il caso portera` i tre ragazzi, una volta cresciuti, a incrociare le loro storie e a diventare adulti. senza gli adulti. e questa la domanda che serpeggia lungo tutto il romanzo: dove sono i grandi?

un bel mattino, a milano, a roma, o in qualsiasi altra citta` del mondo, le lampadine non si accendono, il frigorifero e` spento, niente caffe` al bar, niente benzina alle pompe. in un batter d`occhio crollano banche e assicurazioni, il denaro non vale piu`. il panettiere con forno a legna e` preso d`assalto, tornano in auge le biciclette e l`energia prodotta dal sole, dal vento e dai combustibili vegetali finalmente si afferma. le guerre del petrolio non hanno piu` ragione di esistere. i potenti di turno rimangono intrappolati nelle loro ville superprotette e superaccessoriate, mentre i politici e i religiosi paludati smettono di fare chiacchiere inutili e razzolano insieme agli altri affamati. le citta` si svuotano e si riempiono di nuovo le campagne. e ovunque si ritorna spontaneamente a riunirsi, a discutere.

un tempo simboli di forza e grandezza, temuti e venerati come divinita`, leoni e tigri, orsi e coccodrilli (i "predatori alfa") sono ormai specie "terminali". nel giro di centocinquant`anni si prevede che debbano definitivamente uscire di scena. e un altro capitolo della storia evolutiva si sara` chiuso. ma al di la` delle implicazioni strettamente ecologiche vi e` una ragione piu` profonda per osservare con inquietudine il grande invalido, spogliato della sua regalita` e ridotto all`impotenza. da loro, per centinaia di migliaia di anni, gli uomini furono divorati, finche` non si trasformarono essi stessi in animali divoranti. quammen, autore di reportages per national geographic, conduce la sua analisi tra scienza, letteratura e mito.

varese si scopre terra da vino. finalmente! la rinascita delle antiche tradizioni vitivinicole e il riconoscimento della igt ronchi varesini, arrivato nel 2005, rilanciano la citta` prealpina nel vigneto italia. nascono nuove cantine, aprono agriturismi che producono vino, i ristoranti studiano gli abbinamenti con i piatti tipici, le piccole golosita` agroalimentari si ritagliano una nicchia di mercato, crescono l`impatto sul turismo e la tutela dell`ambiente. siamo sulla buona strada. anche se il peso dell`agricoltura e` quasi impercettibile, appena duemila occupati sui 377 mila del sistema economico provinciale. il fascino della storia e il profumo del vino si sposano felicemente sui colli della nostra bella italia fra torri, castelli e filari di vite.

nell`impulso irrefrenabile che ci spinge talora a strapparci alla nostra sedentarieta` e a partire verso una meta ignota non c`e` quasi mai nulla di razionale; sono piuttosto le nostre antenne a suggerirci su quali sentieri potra` placarsi, forse, l`irrequietezza che ci consuma. lo sa bene vasilij golovanov, che ha elevato la prassi del , oltre che a esercizio spirituale, a vero e proprio genere letterario. le sue ci conducono verso destinazioni improbabili, e non importa che si tratti della sorgente quasi invisibile dello sterminato volga o del suo delta nel mar caspio - uno dei , dove ogni ondata migratoria ha lasciato, come su una lavagna, una traccia di civilizzazione inesorabilmente rimossa da quella successiva. dalle steppe dove la russia europea si smarrisce nei meandri dell`asia centrale fino alla mitica localita` di chevengur, scaturita dall`immaginazione di platonov, passando per la tenuta aristocratica di prjamuchino, culla dell`anarchico michail bakunin - di cui ripercorre, in modo a dir poco strepitoso, le tragicomiche vicende -, golovanov esplora il complesso rapporto di filiazione tra lingua e territorio, spazio geografico e luogo metafisico. nella convinzione che solo inoltrandoci in questi labirinti potremo davvero comprendere la letteratura russa, altrimenti destinata a restare per noi indecifrabile al pari di un`iscrizione cuneiforme.

ha scritto la rochefoucauld nelle sue massime. la visione diretta della grande luce e del grande buio sono per noi intollerabili. si puo` essere ciechi per troppa luce o per troppo buio. per questo occorre abituarsi gradualmente all`una come all`altro. ed e` proprio cosi`, per gradi, che queste lezioni di tenebra ci portano al grande buio, al cuore nero della storia: auschwitz. in un racconto nutrito di biografia, che diventa anche biografia di una generazione, l`autrice esplora, pagina dopo pagina sempre piu` in profondita`, il rapporto con sua madre, l`unica di due famiglie numerose a essere sopravvissuta alla shoah, insieme al padre: ebrei polacchi, vissuti in germania, dove la figlia helena e` cresciuta sentendosi totalmente estranea al mondo tedesco e alla sua cultura, pur usandone la lingua. non soltanto una memoria sulla shoah, ma un resoconto appassionato e allo stesso tempo lucido che punta a misurare l`intensita` del contraccolpo nella generazione successiva. e il contraccolpo sta nell`impossibilita` di avere radici, nella confusione linguistica, nel bisogno disperato di appartenere e nella condanna crudele di sentirsi estranei, comunque e dovunque. sta nello stupore di fronte al destino, al male, alla sorte: .

Bulzoni Editore, 1978, IT. Raccolta monografica di scritti sul cinema della fine degli anni sessanta dalle pagine della rivista Filmcritica dagli anni cinquanta a oggi.

milano, societa anonima editoriale
bompiani & c., 1945

in -8 (cm. 24.70x14.70), brossura, sovracoperta editoriale con alette illustrata da luigi veronesi,
pp. 77, (3).

a tutti i bambini poveri che imparano a vivere da soli e dormono a notte nel ventre d'un grande cavallo immaginario che un giorno volera, a questi bambini senza tosse e senza sciroppi, ricchi di ogni desiderio, pieni d'occhi, dedico - il sigaro di fuoco - e l'arcobaleno della liberta.

a.g.
milano, inverno 1944-1945

raccolta di quindici poesie del poeta salernitano.

brunitura, qualche macchia ed un taglietto, senza mancanze, alla sovracoperta. dorso leggermente scollato alla cuffia superiore. pagine brunite, una con alcune macchie, un paio di carte iniziali slegate; tuttavia, volume in buono stato di conservazione.

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