

questo dizionario consiste di dieci voci fondamentali, centotrentuno tematiche e quattordici approfondimenti, dedicati al magistero sociale della chiesa. gli autori sono per grandissima parte scienziati sociali, che, nei loro contributi, intendono individuare e illustrare non solo i punti di piu` feconda intersezione tra il magistero e le scienze sociali, ma anche le concrete forme con cui i principi fondamentali della dottrina sociale sono collocabili alla base e a guida dei comportamenti e delle azioni di singoli, gruppi, grandi collettivita`.

. il presente volume, che raccoglie i contributi di noti specialisti nel campo della letteratura per l`infanzia, intende correre questo ?rischio` e affrontare nei suoi molteplici e variegati aspetti quello che si configura come un filone letterario complesso, oggi al centro di una vera e propria ?riscoperta` da parte degli studiosi. l`obiettivo e` duplice: promuovere una riflessione a piu` voci sulle attuali problematiche epistemologiche, pedagogiche e culturali che interessano la disciplina e, nel contempo, fornire un quadro delle piu` recenti e stimolanti prospettive d`indagine che caratterizzano questo settore di studi. il volume si rivolge principalmente a quanti - ricercatori universitari, insegnanti, genitori, educatori e animatori di centri di lettura e di biblioteche giovanili, studenti delle facolta` universitarie di scienze della formazione - sono interessati, a diverso titolo, ai temi dell`editoria e della pubblicistica destinate al mondo dell`infanzia e della gioventu`.





"dopo sei anni dalla prima pubblicazione, questo libro ritorna, il dolore che si e` caricato su questi anni lo ha reso meno strano, lo pone davanti agli occhi come qualcosa di utile per capire eventi che ci sono apparsi assurdi, demoniaci e hanno persino attivato teorie del maligno che appartenevano a secoli ormai lontani. c`e` bisogno di capire che cosa sia questa pulsione nell`uomo, considerare la sua pericolosita`, il bisogno del suo controllo, riaprire la necessita` di un`educazione sui principi che riguardano il rispetto dell`altro, l`accettazione di quel "non uccidere" che si propone come imperativo e` segno evidente che rappresenta un rischio alto e puo` portare a fare di ciascuno di noi un assassino." (vittorino andreoli)





La Biennale di Venezia, 1980, IT. Manoscritti Veneziani n. 4: I dossier degli anni '80 cinema e televisione II. Polonia.