l`antenne 110 e` un centro terapeutico fondato nel 1973 a bruxelles per operare con i bambini autistici e psicotici alla luce delle teorie di freud e lacan. lo straordinario impatto che questo tipo di intervento ha avuto sia sul contesto sociale sia sulla pratica clinica ha favorito la nascita di vari centri analoghi in europa, come l`antenna 112, struttura istituita a venezia dall`autore. le psicosi infantili sono caratterizzate da una grande diffidenza verso il mondo esterno, diffidenza che nell`autismo puo` essere visibile fin dai primi mesi di vita e spingere il bambino a crearsi un mondo "senza fare ricorso a nessun altro che a se stesso. le ipotesi di una genesi organica dell`autismo non sono giunte a precisarla se non come una maggiore "fragilita`" riscontrabile a livello statistico in questi soggetti. rimane da spiegare perche` la stragrande maggioranza di persone affette da una qualunque sindrome organica, chiamata in causa per l`autismo, non sia affatto autistica ne` psicotica. con l`ipotesi dell`organogenesi la distinzione tra autismo e altre forme di malattie con tratti autistici non ha piu` senso. il risultato e` una vera e propria "epidemia di autismo", cioe` l`aumento di casi accertati del mille per cento in pochi anni. l`antenna 112 si impegna a sostenere questi bambini senza forzarli. essi esigono un "altro" che li garantisca, una guardia del corpo a difesa della loro soggettivita`, un "altro" poco muscoloso, che sia curioso e creativo nei confronti di bambini cosi` disarmati, ma cosi` forti.
due testi. una lettera al padre, giuseppe antonio borgese, del 30 agosto 1945 fra le macerie della guerra e della rinascita, e il racconto di un viaggio da ponte in valtellina a roma, nel luglio del 1943, perche` convocato dalla commissione centrale dei danni di guerra per ricevere un rimborso "milionario". come scrive claudio magris nella sua prefazione, "le poche pagine di questo `milione` sono uno straordinario viaggio in italia in uno dei suoi momenti piu` tragici, piu` indecorosi e piu` eroici. borgese attraversa il suo paese con l`occhio critico della moralita` offesa ma anche con l`umanissima bonarieta` di chi sa sorridere della pasticciona commedia della vita". il "pezzo forte" di questo libro e` tuttavia la lettera al padre "... una delle grandi `lettere al padre` del secolo scorso... e toccante, e` commovente - pur nell`asciuttezza del tono - sentire come leonardo abbia bisogno che il padre lontano (meritorio maestro non investito direttamente dalla tragedia, nella sua esistenza in america) conosca quello che egli ha fatto, l`animo con cui egli ha affrontato e superato le difficolta`, la dirittura e il coraggio che lo hanno sorretto, e che hanno sorretto la sua famiglia, in quegli anni cosi` difficili. ha bisogno che il grande padre lo stimi e conosca il dramma della sua esistenza e anche la dignita` di quest`ultima."
il libro ricostruisce la storia di un sistema di pratiche filosofiche che si proponeva di formare gli animi piuttosto che informarli, attraverso un lavoro su se stessi che coinvolgeva non solo il pensiero, ma anche l`immaginazione, la sensibilita` e la volonta`. cosi` interpretata, la filosofia diviene per gli antichi esercizio attivo, continua rimessa in discussione di se stessi e del proprio rapporto con gli altri, uno stato di liberazione dalle passioni, di lucidita` perfetta, una maniera di vivere prima che un sistema di pensiero. dal dialogo socratico e platonico a epicuro, da seneca a epitteto fino all`eta` contemporanea, il libro esplora la centralita`, il declino e l`intermittente ripresa di una dimensione riflessiva della storia del pensiero.