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il web e` il nuovo mondo di oggi, virtuale si` ma non piu` di tanto. da oltre dieci anni le persone si incontrano in rete e, come i primi mercanti che attraversavano mari e deserti, hanno cominciato a dialogare in una strana lingua. uno slang che e` un misto di inglese, spagnolo, informatica, neologismi, goliardia, strane faccine fatte di punteggiatura e icone animate. con il tempo quell`idioma e` diventato di uso comune ed e` entrato a far parte del nostro vocabolario. chattare, uploadare, downloadare, rippare, scaricare, blobbare, craccare. siamo ormai abituati a frasi come: "ti mando una mail con l`allegato. lo zippo perche` e` ingombrante". i giornali ci informano che il digital divide preoccupa i governi di tutto il mondo e che la polizia e` sempre a caccia di cyberpedofili e responsabili di phishing. d`accordo, ma se volete che la gente si preoccupi, fate in modo che almeno capisca di cosa parlate! questo libro e` la bussola indispensabile a tutti i navigatori del web, a chi vuole capire e soprattutto non farsi ingannare da sedicenti guru, falsi profeti e imbonitori tecnologici. (prefazione di gianrico carofiglio)

pubblicati postumi, i sei racconti di "moralita` leggendarie" tendono a "smontare" l`aura di mito che avvolge personaggi come amleto, lohengrin o salome` restituendoli alla dimensione della quotidianita`, della umanissima ribellione contro un destino che sovrasta, gia` chiaramente segnato, la vita.

"loris mi faceva vedere un grosso libro pieno di illustrazioni di mostri, animali e vegetazioni dell`origine della terra, deserti e mostri con enormi code che non riuscivano piu` a trascinare, mari con rari ed enormi uccelli implumi. seppi che erano tutti ovipari sterminati da invasioni di sorci che bucavano e succhiavano tutte le uova enormi. oppure guardavamo una storia d`italia piena di grosse illustrazioni a colori, uomini dentro gabbie di ferro sospese sui torrioni, altri mangiati vivi da cani, oppure murati vivi, squartamenti e ammazzamenti di eroi in tutte le maniere immaginabili e possibili. loris aveva una sorella matta, raspava col petto sui muri, si metteva la terra tra le cosce, ci correva dietro e se riusciva a prenderci ci trascinava per i capelli, ci buttava per terra e ci pestava, buttava fuori i suoni inarticolati, grugniti, piu` che voce." 50/80 e` il titolo bizzarro che nel 2010 unisce due scrittori marchigiani di fermo, luigi di ruscio e angelo ferracuti, negli anni dei loro rispettivi compleanni. scrittori generazionalmente e stilisticamente molto distanti, il primo nato nella temperie neorealista degli anni `50 e l`altro esordiente trent`anni dopo come "nuovo narratore", qui pubblicano due testi narrativi legati entrambi alle memoria dei luoghi della loro regione, le marche. il testo e` accompagnato da un inserto fotografico di ennio brilli, e una introduzione del critico letterario massimo raffaeli.

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