
Le prime registrazioni di Cliff Richard, his rock and roll days. 30 canzoni, tra cui otto versioni inedite.


Cass McCombs è uno dei musicisti più promettenti della nuova scena statunitense. Tra rock, folk, Americana. McCombs è un cantautore, un autore,ma anche un rocker. Ma lo conoscono in pochi. Così il nostro ha messo assieme questa particolare antologia (19 canzoni), per fare capire chi è e cosa fa. Ed il disco è decisamente interessante. Inoltre metà dei brani sono inediti, giusto per dare un contentino a chi già lo conosce e lo apprezza.

Siamo a Long Island, vicino a New York, nello studio della radio WLIR, per un concerto intimo. Roger McGuinn è con la sua nuova band, i Thunderbyrd, in cui milita la sezione ritmica della band di Commander Cody ( Lance Dickerson e Bruce Barlow ), mentre alla chitarra c'è James Q Smith. Il repertorio varia proprio dal disco Thunderbyrd a brani dei Byrds ed a qualche concesssione al rock classico ( Bo Diddley, Roll Over Beethoven ). Tra le cose più belle; Chestnut Mare, Take A Whiff on me, Hickory Wind, She Don't Care About Time e Mr Tambourine Man.

Torna Beth Orton, a qualche anno di distanza dal suo ultimo lavoro. E cambia, in parte, anche il suono. C'è una tendenza ad usare in parte la musica elettronica che, unita al suo songwriting, muta radicalmente certe sonorità. Infatti Beth collabora con musicisti come Dustin O'Halloran, Andrew Hung, Chris Taylor e George Lewis. Ma non c'è di che preoccuparsi: il talento e la giusta attitudine sono quelli di sempre.


Tom Wilson, già leader dei Junkhouse, da un pò di tempo a questa parte incide e si esibisce sotto lo pseudonimo di Lee Harvey Osmond. Ha sempre goduto di un bel rapporto con Michael Timmins, leader dei Cowboy Junkies che, anche in questo caso, fa da produttore e da guida spiritual-musicale. Mohawk, il nuovo album di Wilson-Osmond, è un disco di rock e folk elettrico, con forti venature blues ed accenni alla musica pellerossa. Infatti, solo di recente, Wilson - Osmond ha scoperto la sua discendenza da una tribù Mohawk.

Sono passati dodici anni, da quando i Fleet Foxes hanno pubblicato il primo disco. Dodici anni, e Shore è solo il quarto disco della band. Robin Pecknold ed il suo gruppo non hanno mai avuto fretta, sono andati sempre coi piedi di piombo, centellinando le pubblicazioni, scrivendo ed incidendo in modo parsimonioso. Shore è la dimostrazione di quanto scritto. Infatti il disco è stato inciso tra Los Angeles, Parigi, New York, Long Island, in tempi molto lunghi. Canzoni intense, che vanno nel profondo dell'animo unmano, che segnano l'ascoltatore e lo portano in un mondo tutto loro.D'altronde Pecknold e la sua band vivono in mondo tutto loro. Splendida edizione in digipack, con copertina in cartone duro e spesso. Da collezione.
