con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.
un padre, un figlio, una malattia che li separa in pochi mesi, prima che riescano a dirsi quel che non si sono detti mai. cosi` il figlio si ritrovera` con poche tracce in mano per poter ricostruire quella figura affascinante ma enigmatica. l`ingegner albinati faceva parte di una generazione sposata al proprio lavoro: uomini intraprendenti, fumatori incalliti e padri evasivi, che hanno domato il boom economico e consumato la vita fino all`ultima goccia. tra la vergogna di prendere appunti mentre suo padre sta morendo e la paura di perderlo per sempre, e cosi` di perdersi, lo scrittore albinati tenta una riconciliazione personalissima con il proprio genitore, che e` pero` la stessa sfida per tutti i figli quando devono, loro malgrado, diventare uomini. un libro necessario su un legame delicato, sottilmente in equilibrio tra il pudore e il bisogno di raccontare, di capire.
all`inizio, internet era un luogo senza legge, popolato da geni della truffa che rendevano l`acquisto o la vendita di qualsiasi cosa online un affare rischioso. poi amazon, ebay, upwork e apple crearono piattaforme digitali sicure per la vendita di beni fisici, la ricerca di un lavoro e il download di app. in seguito, pero`, questi giganti della tecnologia hanno continuato a governare internet come autocrati. come e` potuto accadere? in che modo utenti e lavoratori sono diventati gli sfortunati sudditi degli imperi economici online? internet non doveva liberarci dal potere delle istituzioni? l`esperto di economia digitale vili lehdonvirta ci racconta il rapporto tra tecnologie digitali e societa` prendendo di volta in volta spunto dalla storia di un personaggio influente o di una piattaforma significativa tra quelli che hanno contribuito a plasmare l`odierna economia digitale, da nomi familiari come jeff bezos di amazon a eroi misconosciuti come kristy milland di turker nation. lehdonvirta esplora l`ascesa dell`economia delle piattaforme verso il dominio completo delle nostre vite e propone una via alternativa da seguire. perche` solo se comprendiamo le piattaforme digitali per quello che sono - istituzioni potenti come stati - possiamo avviare una vera fase di democratizzazione.
la tragedia dei migranti raccontata dalla voce contraddittoria di un carnefice, vittima del ricatto di un paese nel caos. khaled e` libico, ha poco piu` di trent`anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. cosi` lui, che voleva fare l`ingegnere e costruire uno stato nuovo, e` diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. organizza le traversate del mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. khaled assiste, a volte partecipa. lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. perche` abita in un paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare.
. un aforisma scelto da quello che, pur contenendone tematiche e pensiero, e` forse il romanzo meno aberrante del celebre marchese. per certi versi, lo si potrebbe considerare perfino (mostruosamente) spiritoso dato che, con una risata da vero orco, sade consiglia a ogni madre di prescriverne la lettura alla propria figlia... : si apre cosi` questo stupefacente trattato erotico-filosofico-politico del marchese di sade, e si direbbe quasi un omaggio a rabelais (), altro irregolare incarcerato e messo all`indice. per quanto riguarda l`erotismo, anche se quello che fanno i suoi personaggi in pochissime ore - e fanno anche piu` di quanto sia possibile - risulta piuttosto inverosimile, nondimeno non puo` non insegnare al lettore una percezione del proprio corpo nuova, gioiosa e liberatoria: e` l`habeas corpus della sessualita`. per quanto riguarda la filosofia e la politica, geniali intuizioni di abbagliante verita` e attualita` erompono dalle teorie di un uomo inchiodato al suo tempo, non solo dal disprezzo aristocratico, e ineluttabilmente crocefisso alle sue ossessioni. le parole di madame de saint-ange a dolmance`: , piu` che il ritratto del protagonista, sembrano il piu` completo e perfetto autoritratto di sade. prefazione di michele mari.
