un anno dopo "camici e pigiami" un secondo libro dello stesso autore sulla sanita` italiana. il libro completa il precedente e tenta di rispondere soprattutto a una domanda: in seguito all`introduzione della nuova legislazione sanitaria che cosa sta davvero cambiando nello scenario italiano? dopo avere introdotto i temi forti della riforma, l`autore analizza i comportamenti di chi gestisce, insegna e opera nella sanita`. l`ultimo capitolo offre alcune ipotesi di lavoro che consentiranno a medici e infermieri di riflettere sul necessario rapporto fiduciario con i pazienti. in appendice un commento sul decalogo del tribunale per i diritti del malato e un estratto dello statuto dell`associazione culturale camici & pigiami.
lo sviluppo delle citta` e delle metropoli e` un tratto peculiare della vita europea e mondiale nell`eta` contemporanea: la grande citta` e` il luogo della modernita`. a questo tema e` dedicata questa sintesi storica che ripercorre l`evoluzione urbana europea seguendo un doppio binario: da un lato mette in luce le grandi linee dell`urbanizzazione, nella sua dimensione fisica, nei suoi rapporti con l`industrializzazione, nelle sue conseguenze sociali, nel porsi della metropoli come centro di elaborazione e di irradiamento di forme e stili di vita, di innovazione economica sociale e culturale. dall`altro, questa dinamica generale e` verificata ripercorrendo la storia di alcune citta` a vario titolo esemplari da manchester a torino, da monaco a barcellona.
un`atmosfera incantata, sospesa tra la realta` e il sogno, tra l`avventura e la favola costituisce il fascino unico del , capolavoro di alain-fournier nel quale il mondo amato dell`infanzia riaffiora e si intreccia con quello, piu` nascosto e segreto, delle immagini e delle creature che popolano la nostra fantasia: zingari e saltimbanchi, bambini in maschera, castelli misteriosi. in questo contesto appare a meaulnes, il protagonista del romanzo, una dolce fanciulla di straordinaria bellezza. e un incontro magico, un amore assoluto, indimenticabile, ma proprio per questo impossibile da realizzare nel quotidiano. e si concludera` con una rinuncia: la rinuncia dell`adolescente all`avventura magica e irripetibile dell`infanzia.
"spesso la pittura ha mosso la mia penna. se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al prado e non fossi rimasto "prigioniero" davanti a las meninas di velazquez, incapace di uscire dalla sala fino alla chiusura del museo, non avrei mai scritto `ii gioco del rovescio`. lo stesso vale per l`enorme suggestione provata da bambino davanti agli affreschi del convento di san marco, rivisitati spesso da adulto, che un bel giorno ritorno` con prepotenza sbucando nelle pagine de `i volatili del beato angelico`". dalla suggestione di un`immagine, soprattutto dalla pittura, nascono questi racconti di tabucchi. ma a sua volta il racconto sembra catturare in un`altra dimensione le figure che lo provocarono: e` quella contea fantastica dove, come scrisse leopardi, "l`anima immagina quello che non vede". cosi` le figure sembrano risvegliarsi dalla loro immobilita`, acquistano vita, da immagini diventano personaggi e interpreti delle loro storie. suddiviso come un ideale spartito musicale (l`adagio dove prevale la chiave della malinconia, l`andante con brio per un`atmosfera piu` giocosa, le ariette laddove il motivo e` solo accennato e non eseguito) questo libro polifonico e` anche il puro piacere del testo, un fuoco d`artificio narrativo, lo stupefacente cromatismo di un maestro riconosciuto del racconto.
una ricostruzione che diventa un racconto pieno di fascino: siamo sul campo di battaglia, ascoltiamo i suoni, vediamo i colori, odoriamo il fumo. viviamo con i soldati francesi e poi con quelli inglesi e poi con i prussiani in una sorta di ripresa cinematografica a tratti dall`alto, a tratti dal basso, ad altezza d`uomo. questo libro e` il primo ad analizzare la battaglia in una prospettiva europea, dando voce a tutti coloro che vi presero parte, di qualsiasi nazionalita`: le loro emozionanti testimonianze costituiscono il filo conduttore del libro.
in una nuova traduzione e cura, uno dei piu` celebri dialoghi platonici nel quale il filosofo mette in scena tutto cio` che i greci hanno concepito in materia di eros. nel simposio si racconta di un banchetto organizzato per celebrare la vittoria che il poeta agatone aveva riportato nell`agone tragico delle lenee. i presenti, da aristofane ad alcibiade a socrate, tengono a turno discorsi sulla natura di eros e, nello sforzo di superarsi a vicenda in una sorta di gara, declinano la forma dell`encomio tradizionale in un climax drammatico in cui ogni discorso mette in risalto una tesi particolare: eros come il piu` antico degli de`i (fedro), il contrasto tra eros divino ed eros popolare (pausania), l`eros come principio universale della natura (erissimaco), l`eros come brama dell`uomo verso la sua meta` perduta (aristofane), eros come il piu` giovane, il pili bello e il piu` eccellente degli de`i (agatone). infine socrate, che non propone un suo discorso, ma riferisce quel che ha appreso dalla sacerdotessa diotima di mantinea, stabilendo un punto fondamentale, ma altrettanto ineluttabile: la natura carente dell`amore e dell`innamorato.
un uomo che ha trascorso quarant`anni costruendo ponti in giro per il mondo, ed e` da poco rimasto vedovo, ha preparato con cura un pranzo di famiglia. e la prima volta. ma una nipote ha un piccolo incidente e l`appuntamento salta. preoccupato, con addosso un po` di amarezza, l`uomo esce a fare una passeggiata. e conosce elena e gaston, madre e figlio, soli come lui. si siederanno loro alla sua tavola, offrendogli la possibilita` di essere padre, nonno, in modo nuovo. trasformando una normale domenica di novembre nell`occasione per riflettere sulle imperfezioni dell`amore, sui rimpianti, sulla vita che resta. in equilibrio tra nostalgia e speranza, fabio geda racconta una giornata che racchiude un`intera esistenza. una storia che prima o poi ci attraversa, o ci sfiora, tutti.
nel volgere di pochi decenni, l`umanita` e` andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. cosa e` accaduto? da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la citta`. una rivoluzione paragonabile soltanto alla transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori avvenuta 12.000 anni fa. e certo che in termini di accesso alle risorse, efficienza, difesa e diffusione della specie questa trasformazione e` vantaggiosa. ma e` altrettanto certo che ci espone a un rischio terribile: la specializzazione di una specie e` efficace soltanto in un ambiente stabile. in condizioni ambientali mutevoli diventa pericolosa. il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che pero` non sono illimitate. inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale puo` cambiare in maniera definitiva l`ambiente delle nostre citta` e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. ecco perche` e` diventato vitale riportare la natura all`interno del nostro habitat. le citta` del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. non c`e` nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell`umanita`.
"non lo ripetero` mai abbastanza: avere un corpo e` quanto di piu` bello possa mai capitare." dopo il processo e il giudizio di pilato, gesu` trascorre la sua ultima notte in cella, profondamente afflitto dalle incredibili testimonianze dei suoi miracolati. nello spazio-tempo creato dalla penna di ame`lie nothomb prende vita questo romanzo in prima persona in cui la figura piu` universalmente nota al mondo occidentale, ma anche la piu` oscura, racconta di se` sulla soglia della propria morte. ne viene fuori una preghiera urlata come un tributo alla vita, come un inno alla fragilita` dell`umano, alla gioia del corpo, all`abbandono dei sensi, alla paura, alla sofferenza, alla compassione, a quella strana cosa che si chiama amore.