


elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in gilles. vivere per e attraverso gilles, non essere altro che sua moglie. preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. ma il giorno in cui elisa capisce che gilles, suo marito, e` diventato l`amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l`indifferenza di gilles, perfino che gilles le parli del suo amore per l`altra, della sua gelosia. madeleine bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblico` questo romanzo nel 1937.




in una stanza disperatamente vuota una donna culla su una sedia a dondolo una bambina di pochi mesi. ha l`impressione di avere commesso qualcosa di terribile, ma non ne e` certa, tutti i suoi ricordi sono sfocati. contempla la piccola quasi si aspettasse da lei una risposta, una rivelazione. poi, un bagliore: ha quarantadue anni e ha abbandonato il bel marito che la tradiva, la sua casa, una vita invidiabile per rintanarsi li`, in un appartamento spoglio, in un quartiere popolato di bazar orientali dov`e` una straniera. il giorno prima ha ucciso a coltellate il suo analista, incapace di alleviare le crisi di terrore di cui soffre, in segreto, da tre anni. di quel che e` stata ambiziosa direttrice della comunicazione con ufficio sugli champs-elyse`es, moglie e figlia devota, non le resta che un nome, viviane elisabeth fauville, regale e fragile relitto di un`esistenza inappuntabile, della scrupolosa obbedienza alle leggi dell`abitudine e della necessita`. certa solo del delitto che ha commesso, e del colpo di grazia che non potra` tardare, per tutti minacciosa e impenetrabile, ancorata alla realta` solo dall`ingombrante presenza della figlia, viviane esce dai binari che guidavano il suo destino, si addentra in una parigi oscura e parallela, affonda, e ci trascina, in un gorgo di insostenibile angoscia, di acuto disagio sino all`esplosivo epilogo.



Il saggio/romanzo di Quammen ha uno strano fascino, forse perché estremamente ben documentato e preciso, forse perché incute una certa angoscia nel lettore. Nocciolo del testo è il concetto di Spillover, che in gergo tecnico indica quel salto di qualità che un virus tenta per passare da un animale all'essere umano. I virus sembrerebbero i protagonisti di questo romanzo medico di straordinaria voluminosità, forse gli antagonisti di una lotta che ha foggiato l'esistenza di noi esseri mortali.



in questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, habermas analizza l`ipotesi che la razionalita` non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioe` a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero piu` emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. come il linguaggio non e` solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell`intesa si realizza), cosi` la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla , in grado di favorire la formazione di una volonta` collettiva e di promuovere la partecipazione democratica da parte di individui non asserviti. un`opera tuttora centrale nella produzione dell`autore, che viene qui riproposta in un`edizione rivista e arricchita della nuova presentazione di alessandro ferrara e di un testo inedito scritto per l`occasione dallo stesso habermas.

difficile trovare qualcuno che ci dica la verita`, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. eppure non fa che inseguirci: ce l`abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino. quello che avete per le mani e` un libro che non assomiglia a nessun altro. un romanzo, una confessione, un saggio, un memoir, una meditazione brillante e appassionata sui nostri desideri, e su quest`epoca che ci vuole trasformare in esibizionisti e gladiatori. provate a pensare a chi, nella vita, vi ha detto davvero come stavano le cose. tiziano scarpa, per esempio, non potra` mai dimenticare la studentessa di filosofia: quella compagna di universita` cosi` sincera da raccontargli ogni suo tormento d`amore a letto - nel senso che glieli raccontava proprio mentre era a letto con lui. a questa campionessa mondiale di sincerita` si affiancano vari personaggi e diversi modi di vivere la schiettezza: fra i tanti, la ragazza dagli occhi spiritati, il vecchio amico di famiglia, la storica dell`arte, il depresso misterioso. sono momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare. l`occasione per ricordare questi episodi e` una vacanza in grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimita` impreviste. seduto sotto l`ombrellone, lo scrittore mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l`abito stretto delle parole. cosi`, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un`altra pista, quella piu` riflessiva, per difendersi da quest`epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali. setacciando le interviste di attrici ottantenni impudiche, la fantascienza dist

il volume propone una lettura critica delle parabole evangeliche del seminatore e dei lavoratori della vigna.