

il film che ha vinto quest`anno la palma d`oro a cannes nasce da un romanzo francese che ha al centro la scuola, la difficolta` di essere professori in un mondo in cui troppo spesso gli adulti sono o sospettano di essere dalla parte del torto. intessuto di dialoghi comici e bizzari che hanno il ritmo di un rap, il libro misura la distanza tra la fissita` del sapere scolastico e l`allegra fluidita` dell`immaginario studentesco, ma non da` giudizi e non si schiera a favore dell`uno o dell`altro. ne fotografa l`abissale incompatibilita` con l`idea che ormai e` nella scuola che si gioca l`unica vera lotta di "classe".

questa esplorazione delle stranezze e assurdita` del regno animale permette di scoprire - con il beneplacito della scienza - che reale e fantastico convivono felicemente in ogni angolo del mondo e in ogni sua creatura, mammifero, anfibio o insetto che sia. l`onisco delle cantine che beve dal sedere, gli scorpioni fosforescenti al buio, le bisce che fingono crisi di vomito e svenimenti per allontanare gli estranei, i pinguini maschi che pagano in pietre le femmine in cambio di favori sessuali: il regno animale non ha alcun bisogno della nostra immaginazione per rivelarsi straordinario. con l`aiuto dei disegni e delle vignette dell`illustratore americano ted dewan, e con lo stile frizzante e il rigore scientifico che gia` caratterizzava "il libro dell`ignoranza", john mitchinson e john lloyd fondono l`obiettivita` e l`autorevolezza di un manuale di zoologia con il ritmo e di un testo letterario, smentendo categoricamente lo stereotipo secondo cui imparare e` noioso.

un volume presenta l`enorme corpo letterario inglese, ordinato cronologicamente dalle origini ai giorni nostri, ma cercando di dare conto di quegli autori e opere che la nostra sensibilita` ritiene piu` rilevanti, comprese le letterature di paesi che un tempo erano parte dell`impero. il testo si interroga sul futuro di una letteratura che e` vivacemente frammentata, distinguendo quindi fra "letteratura inglese" e "letteratura in inglese", entrambe ritenute appartenenti ad un unico orizzonte culturale. da chaucer e shakespeare fino a milton e alla austen, dai poeti romantici a joyce, conrad e beckett senza dimenticare le nuove letterature dell`ex impero britannico.

una selezione di undici rappresentanti della poesia dialettale italiana contemporanea. la scelta e` stata operata in base alle motivazioni estetiche inerenti il corpo della poesia stessa, non ignorando le categorie poetiche del novecento, ma senza uniformarvisi. il tentativo e` quello di cogliere quella sinergia che "sappia cogliere il soggetto conoscente e l`oggetto del conoscere", suscitando pensieri ed emozioni. si delinea cosi` una diversita` di stili: dall`afflato lirico di tolmino baldassari all`epica narrativa di nino de vita, dall`incantamento mistico di bianca dorato al percorso intimo e filosofico di amedeo giacomini, al drammatico raziocinio di ida vallerugo. un`antologia che mostra una parte sommersa della coscienza italiana.



posizionata come un ponte fra tre continenti, la palestina e` stata oggetto dell`interesse di tutte le potenze internazionali fin dall`ottocento: dagli ottomani all`impero inglese, ai sionisti europei, alle superpotenze del dopoguerra. nel corso del novecento il suo territorio - e gerusalemme, citta` santa a tre religioni - ha finito col diventare la casa di due popoli, che hanno talvolta saputo collaborare, ma che piu` spesso hanno subito le conseguenze della politica aggressiva dei militari e di chi deteneva saldamente il potere. in questo libro pappe ripercorre la storia della palestina in un racconto che "cerca di affiancare le narrazioni degli sfruttatori e degli sfruttati, degli invasori e di chi e` invaso, degli oppressori e degli oppressi". un libro basato su documenti in ebraico, arabo e nelle lingue europee, che ha sollevato un dibattito internazionale sull`interpretazione del nodo piu` vulnerabile della politica mondiale.









essere comunisti a cavriago voleva dire usare testa e mani per costruire tutti assieme il proprio cinema, la propria balera, il proprio futuro, in nome dell`emancipazione dell`umanita`. ma anche spedire un telegramma a lenin e nominarlo sindaco onorario, scontrarsi coi cattolici per il film su peppone e don camillo, disperarsi per la morte di stalin, servire lambrusco e rane fritte alla festa dell`unita`. essere comunisti era prima di tutto un sentimento: sapere di essere dalla parte giusta del mondo. massimo zamboni ci accompagna in questo viaggio nel tempo, a partire da quella piccola pietroburgo nostrana dove ancora oggi campeggia il busto di lenin, facendoci precipitare in un`epoca in cui tutto sembrava possibile, persino la rivoluzione.

ventisette dialoghi brevi ma carichi di tensione, suadenti eppure sconfinanti nel tragico, in cui gli de`i e gli eroi della grecia classica (da edipo e tiresia a calipso e odisseo, da eros e ta`natos a achille e patroclo) sono invitati a discutere il rapporto tra uomo e natura, il carattere ineluttabile del destino, la profondita` del dolore e l`irrevocabile condanna della morte. con la loro musica ammaliante, a meta` tra prosa e poesia, i "dialoghi con leuco`" svelano la necessita` storica del mito, e ne esaltano la missione: comunicare il vero sull`essenza dell`uomo una volta per tutte.