l`arte e` un percorso "che non ha direzione... la consapevolezza risiede nel sapere dove non andra`, ma non dove finira`, perche` e` infinita". per gilberto zorio (andorno micca, biella 1944) fare arte e` un atto di magia, e` una scintilla dalla quale scaturisce un percorso in continuo movimento, dal quale si realizzano i sogni. non e` un artista-poeta, ma uno sciamano. esponente di punta dell`arte povera, gilberto zorio, attraverso le stelle, gli alambicchi e le installazioni, si interroga, si analizza, ed evolve costantemente il suo percorso artistico, partendo da "l`urgenza di creare cio` che prima non c`era, come necessita` animale, antropologica".
questo testo teatrale, il primo di moresco, mette in scena una piccola, cruenta e autistica macchina della santita`, partendo dalla disperazione rovesciata in utopia, sogno e visione. nella recita figurano, tra gli altri, una bella ragazza estremista di fine ottocento di nome teresa, le sue sorelle monache, la terribile madre superiora del carmelo di lisieux, genitori morti, apparizioni di santi, uomini ustionati, l`inventore della fotografia in negativo william talbot, il dottor koch con il suo buffonesco bacillo, lo stesso che devastera` il corpo di teresa fino a distruggerlo.
ambigui, misteriosi, carichi di un arcano simbolismo, gli undici racconti di rappresentano i primi riuscitissimi tentativi di gabriel garcia marquez di dar vita a un universo letterario nel quale il realismo delle cose quotidiane si mescola con le atmosfere della magia. gia` nei primi testi di questo volume il mondo della quotidianita` risulta stravolto dall`intrusione di elementi fiabeschi e surrealmente macabri, spiazzanti allegorie di duplicazione e di morte nate dalle nevrosi e dalla solitudine, mentre negli ultimi racconti, tra i quali il , vero e proprio atto fondativo della citta` che verra` poi cantata in , lo spazio fantastico giunge a prendere definitivamente il sopravvento.