
esiste una bibbia degli imperatori, splendidamente miniata, ed esiste, meno appariscente e meno nota, anche se non meno preziosa, una bibbia dei villani. e la bibbia dei contadini, degli straccioni, dei poveracci, che la tradizione orale e scritta di ogni regione d`italia ci ha tramandato, e che dario fo e franca rame hanno scoperto in anni di ricerche sulle tradizioni popolari e ricreato sulla scena e, in una versione inedita e arricchita, in questo libro. sono tabulazioni tragiche, miste al grottesco e alla sempre presente autoironia, inventate nei secoli dai siciliani, dai calabresi, dai napoletani e dai contadini di tutta la valle del po. in questa bibbia dei villani dio e` nella brocca del vino, nell`agnello che nasce o che stanno ammazzando. da sempre i villani mangiano dio, lo amano e discutono con lui, perche` sono certi che dio sia il bene ma in parte anche il male, la vita ma anche la morte. dio per loro e` gioia ma anche sofferenza, godimento e pianto, sorriso e sghignazzo. ecco perche` la bibbia dell`imperatore e` solenne e spesso ridicola, mentre quella dei villani e` commossa e piena di risate.





la leggenda del graal continua a mantenere intatto il suo fascino non solo perche` intreccia nei modi dell`epica cortese l`avventura e l`amore, ma perche` in fondo racconta una storia di formazione di una personalita` attraverso una serie di prove difficili. l`autrice si e` ispirata alle leggende cavalleresche per reinventarle in un racconto che e` anzitutto un invito ad abbandonarsi al piacere dell`affabulazione, alla seduzione degli intrecci e alle raffinate atmosfere della vita di corte. dopo tante avventure, i tre cavalieri si ritroveranno in un castello per raccontare le loro esperienze e per offrirsi al giudizio di una specie di tribunale che dovra` decidere chi di loro e` degno di diventare il re del graal, il regno della bonta` e della giustizia.

izzy, un giovane sassofonista che non puo` piu` suonare il suo strumento a causa di una ferita d`arma da fuoco al petto, camminando una sera per le strade di manhattan scopre il cadavere di un uomo con una borsa al suo fianco. nella borsa un numero di telefono e una strana pietra che si illumina al buio. il numero di telefono, che izzzy si affretta a chiamare, e` quello di una ragazza, celia, aspirante attrice. per caso celia ha appena comprato un cd di izzy; nasce cosi` una storia d`amore. celia, dopo avere ottenuto la parte di lulu in un film, lascia new york per dublino. izzy sta per raggiungerla quando viene rapito da un certo dottor horn alla ricerca della pietra, che pero` e` rimasta nelle mani di celia...

diario intimo e privato, lucido strumento di introspezione e analisi, incisivo breviario filosofico, raccolta di aforismi e massime morali, libro della propria memoria. non esiste una definizione che possa racchiudere la complessita` di quest`opera unica nel suo genere, che l`imperatore marco aurelio (121-180 d.c.) scrisse ormai in tarda eta`, consegnandoci l`immagine piu` sincera della sua esperienza interiore, illuminata da una straordinaria intensita` religiosa e morale.
questa antologia, a cura di gaetano savatteri, ripercorre i fili del racconto della sicilia (ma meglio dire: il racconto dell`italia espresso alla latitudine siciliana) negli ultimi trent`anni con la sua capacita` di innovazione e di rielaborazione di una tradizione illustre e determinante. un`antologia che documenta i cambiamenti, rivelando le nuove voci che hanno saputo parlare a molti, con lingue moderne e insieme antiche. il paesaggio della narrazione siciliana ha subito fortissime torsioni, ma questa abilita` di adattamento e` forse la ragione del suo successo. l`anno spartiacque e` il 1992, quando le stragi segnano la stagione piu` cupa della storia recente di sicilia: cosa nostra uccide a palermo i magistrati falcone e borsellino con due attentati che scuotono l`assetto civile dell`italia. da allora, la sicilia ha provato a ridisegnare la propria identita` narrativa e letteraria, assumendo un ruolo di reazione e di contrasto rispetto allo stigma di terra

appassionato nei versi d`amore, ironico nell`invettiva personale, divertente nel descrivere la vita quotidiana, tra i grandi poeti dell`antichita` classica catullo e` quello che riesce a parlare con piu` immediatezza al lettore contemporaneo, regalandogli l`emozionante esperienza di una identificazione senza filtri con i sentimenti di un passato remoto. la traduzione di guido paduano - uno dei piu` originali e sensibili interpreti della cultura classica - tende proprio ad esaltare la modernita` del liber catulliano, attraverso un linguaggio elegante e piano, attento ai dislivelli stilistici e alle situazioni culturali, ma allo stesso tempo emotivamente partecipe. con un saggio critico di guido paduano sulla peculiarita` dell`ideologia amorosa di catullo. nota storico-biografica, bibliografia essenziale, introduzioni ai singoli carmi e note a cura di alessandro grilli.

tutti gli scritti di kafka sono attraversati dalla presenza del nemico. ma il suo nome si dichiaro` soltanto alla fine, nei tre lunghi racconti di animali - ricerche di un cane, josefine la cantante o il popolo dei topi, la tana - che hanno scandito gli ultimi mesi della sua vita, chiudendola come un sigillo. non si trattava di un tribunale ubiquo e ferreo, come nel processo, ne` di un`autorita` avvolgente, che poteva attirare a se` e al tempo stesso condannare, come nel castello. ma di animali dispersi e brulicanti, sopra e sotto la superficie della terra. erano diventati gli unici interlocutori di colui che narrava. come se kafka fosse voluto scendere in uno strato piu` largo di cio` che e`, la` dove gli uomini possono essere una presenza superflua. a quel luogo - separato dal mondo ma da sempre gia` presente - e al suo ideatore e` dedicato questo libro, che e` insieme la via piu` diretta e labirintica per raggiungerlo.