

se c`e` un personaggio che puo` costituire una terapia per gli altri, questo e` altan. frutto di intuizioni fulminanti e di sintesi straordinaria, le sue immagini fotografano la realta` che ci circonda e ce la restituiscono non senza qualche "taumaturgico" effetto. altan sa cogliere il quotidiano, rappresentare i tipi della nostra specie, dalla malinconia dell`operaio alla sensualita` languida di certe figure femminili, dall`innocenza del "ranocchio" al ghigno vile del potere. articolato per "mali", "rimedi" e "consigli per la crescita", il volume raccoglie un distillato di tutta la produzione creativa dell`artista, alla ricerca di un altan metafisico, che dura nel tempo, che raggiunge delle vette di semplicita` quasi zen. leggere e guardare queste immagini, che rendono chiara la realta`, sdrammatizzano, spostano la prospettiva, illuminano, confortano, puo` dare sollievo ai mali e alle frustrazioni del nostro tempo. con un linguaggio immediato e universale, come ha scritto luca raffaelli, altan rivela che alla fine "esiste qualcosa al di la` dell`orrenda realta` raffigurata. qualcosa che si potrebbe chiamare: la sorridente utopia della consapevolezza".

spaziando dal bombardamento della moneda, alla guerra d`argentina, ai campi di morte delle montagne guatemalteche, cooper racconta le esperienze di due decenni in america latina. nel salvador schiacciato dalla dittatura militare, a managua subito dopo le elezioni che decretarono la fine del governo sandinista, e a panama, alla fine del 1989, a pochi giorni dall`invasione statunitense. marc cooper, non facendo mistero della sua propensione per la sinistra, si muove sui fronti di guerra come se praticasse una bizzarra forma di turismo, attento a cio` che vede e sente, scoprendo "la verita` acquattata in qualche angolo remoto e malsano".

e se il divino dante avesse esplorato la nostra disgraziata contemporaneita`? nella cinquantina di brani apocrifi della commedia pubblicati in questo libro, che si suppongono scritti dal poeta durante l`esilio, l`austera tensione etica del fiorentino si realizza nella consueta potenza immaginaria e stilistica. percorrendo con virgilio, di preferenza, siti infernali, dante incontra numerose maschere del nostro tempo e osserva, talvolta stupito, talvolta inorridito, l`articolato esercizio fantastico della giustizia divina. il mondo, il nostro mondo (con i suoi bush e i suoi berlusconi) precipitato dentro i versi di un dante che sa punire e salvare. le tavole di altan accompagnano le storie infernali con nuova divertita sapienza pittorica.

anche se racconta la vita di gillo pontecorvo, il regista di "kapo`", di "la battaglia di algeri", di "queimada", questo non e`, o non e` soltanto, un libro di cinema ne`, tantomeno, una biografia "oggettiva", ma piuttosto una sorta di autoritratto. con lui, gillo pontecorvo, che racconta i suoi ricordi, e irene bignardi che mette da parte il suo ruolo di critico per interrogare e provocare l`amico, riproponendo le memorie pontecorviane in una cronaca che segue settantanove anni molto speciali, intessuti di incontri e amicizie ancora piu` speciali: da enrico berlinguer, giovanissimo subito dopo la guerra, a marlon brando sul set di "queimada"; da giorgio amendola a torino nel suo primo comizio "libero" a fabio picasso che si diverte alle spalle di due avidi galleristi; da pietro ingrao che arringa la folla il 26 luglio 1943 a roman polanski, compagno di bohe`me romana. e attraverso la voce di pontecorvo, tradotta da irene bignardi in terza persona, prende ritmo e forma il romanzo di una vita che, ironica e lieve, incrocia alcuni dei grandi eventi del ventesimo secolo.



il protagonista e` nato a san ignacio di california nel 1916 da genitori armeni, e` vedovo, e di professione fa il pittore e collezionista d`arte. la grande casa sulla riviera di east hampton dove vive con la cuoca e la figlia di lei ospita un`importante raccolta di quadri dell`espressionismo astratto. ma che provenienza e che significato hanno queste tele? e soprattutto, che cosa nasconde nell`antico patataio, accanto alla casa, l`eccentrico protagonista di questa storia? la storia dell`uomo e degli strani personaggi che gli gravitano attorno e` il pretesto che consente a kurt vonnegut di tracciare un`altra satira pungente della societa` americana contemporanea e in particolare del mercato e del mondo dell`arte.


1881, gheel, anche conosciuto come "il paese dei matti". teresa senzasogni non e` pazza, ma come tale e` stata registrata per poter godere, come e` uso in quel villaggio fiammingo, dell`ospitalita` della famiglia vanheim. un giorno avra` una dote e sposera` il suo icarus, che le racconta le ingiustizie del mondo. ma poi arriva un nuovo ospite, un vagabondo rosso di capelli, schivo, rude, gli occhi accesi da una febbre sconosciuta, e teresa sembra riconoscere in lui un destino incompiuto: diventera` un pittore - lei lo sa, lei lo sente -, trovera` nei colori una strada universale. quando la "profezia" si avvera sono passati una decina d`anni e molto e` accaduto, a teresa e a vincent van gogh. teresa scrive al caro signor van gogh perche` si ricordi, perche` la aiuti a mettere ordine nel disordine, speranza nella disperazione, amore nel disamore e colore nel grigio. lui, in verita`, e` l`unico vero amore di tutta la sua vita. e come tutti gli amori e` pieno di luce e di futuro. il romanzo di giovanni montanaro e` una lunga lettera che si trasforma in una storia di anime in gabbia, di sentimenti che vogliono lasciare il segno e di un bisogno di liberta` grande quanto l`immaginazione che lo contiene.







si puo` essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo? michela murgia, cattolica, pensa di si. e questo audace pamphlet, colto e popolare, sfida il senso comune, e con lucidita` e ironia ci spiega perche`.