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poche volte il titolo di un romanzo riesce a rendere con tanta efficacia l`intrinseca conflittualita` delle tematiche che vi si dipanano. il treno nella stanza: percorso e attesa, blocco e fuga, piani opposti e inconciliabili, ma ugualmente coesistenti e contemporanei, che caratterizzano la vita del protagonista della vicenda, ma che certamente vanno allargati alla condizione in genere della vita umana. l`autore riattraversa con la tecnica del flash-back il suo cammino, la sua formazione, rivedendo quelle che sono state le coordinate piu` incisive del proprio essere, sempre alla ricerca di una risposta che sfugge, ma che, proprio perche` e` inafferrabile, diventa tanto piu` incalzante. sogno e realta` si sovrappongono e si contrappongono. il senso della limitatezza, scandito da quella stanza: i due tavoli, la sedia ed altre poche suppellettili per l`arredo danno il senso del confine della vita, ma in quella stessa stanza penetra un fascio di luce solare che filtra attraverso le fessure di un`imposta, quasi a voler rompere la compattezza del buio. i rumori dell`ambiente esterno procedono quasi di pari passo con gli impulsi piu` improvvisi, e sono proprio quegli stessi rumori che riportano il protagonista alla sensazione del sopraggiungere di un treno. il treno, quindi, come fluire rapido del tempo a cui il protagonista vuole dare un senso, un significato, una collocazione scandita. traspare questa tensione a mettersi alla prova, a volte solo il bisogno di colmare un vuoto e magari autoassolversi. ma da cosa?

con un`introduzione di arthur schlesinger jr e in appendice il saggio di leonardo sciascia " breve storia del romanzo poliziesco ", si tratta della trama raccontata da frankin delano roosevelt ad alcuni ospiti nel 1935, la cui stesura venne affidata a famosi giallisti dell`epoca. roosevelt si limito` a indicare il soggetto. allo svolgimento penso` un invitato alla cena, fulton oursler, direttore della rivista di new york "liberty". il giornalista, dopo aver chiesto il permesso al presidente del new deal, ingaggio` alcuni dei giallisti piu` quotati dell`epoca e, con il titolo "il giallo del presidente", pubblico` la storia a puntate sul suo giornale. il primo capitolo tocco` a rupert hughes, il secondo a samuel hopkins adam, poi venne il turno dello stesso oursler, al quale successe la commediografa rita weiman, quindi il celeberrimo s. s. van dine. infine john erskine. a erle stanley gardner tocco` l` appendice in cui perry mason e paul drake tiravano le fila della storia.

tutti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini. e questa la verita` essenziale che anima "la volonta` di cambiare", il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinita` tossica, sull`inclinazione maschile alla violenza e all`assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una societa` nuova, in cui nessuno debba piu` avere paura del proprio universo sentimentale. cresciuti in una societa` patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze. sono spinti a indossare maschere sempre piu` convincenti per evitare di esprimere cio` che sentono davvero e rivelare cosi` la loro incapacita` di gestire relazioni profonde e aperte. sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno. ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non e` piu` un`irraggiungibile utopia, diventa anzi un`indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l`unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati.

mondo "ex" e` la confessione laica dell`autore. vi incontriamo gli ex-comunisti travestiti da democratici, i dissidenti di ieri che non sanno piu` ritrovare un ruolo, le culture nazionali degenerate in ideologie della nazione. mondo "ex" e` una testimonianza su quello che sta diventando l`altra europa, un viaggio in un mediterraneo dove "da oriente a occidente ogni punto e` divisione", un messaggio a un`europa che prima ancora di nascere rischia di diventare anch`essa "ex".

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