


stare al mondo. in altre parole, definire e possedere una condotta umana. o ancora: rinunciare a sopravvivere per riguadagnare un senso di marcia, una direzione. c`e` una sorta di emergenza morale in questo "stare al mondo". c`e` un`opposizione ferma allo spaesamento e a tutto cio` che di analgesico questo comporta. con lo "stare al mondo" si evocano insieme un`identita` geografica (il posto che occupiamo nell`esistenza) e un`identita` etica (qual e` il nostro orizzonte di valori? esiste? come lo possiamo conoscere?). un nuovo "governo di se`" emerge necessario e possibile, compreso fra il vissuto individuale e il panorama dinamico della collettivita`.

nella vienna occupata dai nazisti, a sigmund freud e` concesso il privilegio di fuggire all`estero, portando con se` i propri cari. nella lista composta dal fondatore della psicoanalisi entrano la moglie, i figli, la cognata, le due assistenti, il medico personale con la famiglia e perfino il cane, ma non le quattro anziane sorelle, marie, rosa, pauline e adolfine. e la voce di quest`ultima, deportata nel campo di concentramento di terezin, a rievocare con doloroso rimpianto il rapporto privilegiato col fratello, da un`infanzia vissuta in simbiosi, in cui sigmund era il mentore che la guidava alla scoperta del mondo, fino all`inevitabile, ma non per questo meno amaro, allontanamento nell`eta` adulta e all`ombra tragica del distacco finale. ne esce un ritratto inedito della vienna cosmopolita a cavallo tra ottocento e novecento, descritta dal punto di vista di una donna che non avendo marito ne` figli non puo` ambire ad altro ruolo che quello di figlia e sorella. figlia di una madre che non perde occasione di farle sentire tutto il peso della sua inutilita`; sorella di un genio totalmente assorto nella costruzione del proprio mito di nuovo profeta, destinato a liberare l`umanita` dalle false credenze di cui si e` nutrita per secoli. una donna in fuga da una vita gia` scritta e mai pienamente vissuta, tra gelidi rapporti famigliari, un amore tragico e il sogno irrealizzato della maternita`, rassegnata a trovare pace solo nel rassicurante oblio di una follia autoimposta.


"io ho amato in continuazione e, se mi chiedi che cosa faccio ancora oggi, ardo d`amore." difficile immaginare una dichiarazione di intenti, esistenziali e poetici, piu` affascinante di questi pochi versi posti da publio ovidio nasone all`inizio dei suoi "remedia amoris" poemetto in distici elegiaci pensato come contraltare e antidoto agli insegnamenti proposti nell`"ars amatoria", il suo celeberrimo manuale d`amore. se con l`"ars amatoria", l`opera che nell`8 d.c. costo? a ovidio l`esilio in una piccola e inospitale localita` sul mar nero (per decreto dell`imperatore augusto che non ne apprezzo? i contenuti licenziosi), il poeta aveva insegnato, per l`appunto, l`arte di amare, con i remedia vuole offrire una medicina efficace per chi abbia subito gli effetti collaterali della sua stessa lezione d`amore. i rimedi sono di ogni genere e senza tempo: lunghi viaggi, svaghi e distrazioni (comprese le altre donne), i soggiorni rinvigorenti in campagna ma anche il super-lavoro, fino ad arrivare alla classica lista dei difetti dell`amata crudele, al vino lenitivo (ma solo in quantita` smodate, per evitare rischiose malinconie) e a molti altri trucchi per guarire dalle ferite d`amore. infine, il consiglio piu` importante di tutti: non prestare mai fede ad artisti e poeti... neppure allo stesso ovidio, tantomeno all`arguto e poetico autore della "scelta di massime consolanti sull`amore" in appendice raccolta: charles baudelaire. con e-book scaricabile fino al 31-12-2014.

dopo la prima edizione del manuale di pesca a mosca, pubblicato nel 2007 e andato esaurito nelle librerie e sul web, i tre autori si sono ritrovati per realizzare la seconda edizione di questo libro, fondamentale per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo della pesca a mosca o desiderano perfezionare le proprie tecniche di lancio, costruzione e pesca nei vari ambienti. senza sacrificare i punti di forza che hanno decretato il successo della prima edizione, gli autori hanno rinnovato tutto il libro e aggiunto un nuovo capitolo e tante nuove immagini. giorgio fattori, guidato da veri `sensei` della tenkara, ci illustra questa tecnica che dal giappone, in questi anni, si sta diffondendo sempre piu` in italia e nel resto del mondo occidentale. valerio santagostino, sempre alla ricerca di nuove sfide, ci parla in modo dettagliato della pesca a mosca con canne a due mani, un`altra tecnica che, dal nord europa dove e` nata, sta sempre piu` prendendo piede in italia. infine, beppe saglia ci porta al di fuori dei confini nazionali e ci illustra alcune tra le piu` famose mete di pesca internazionali, in acqua dolce e salata.

malempin, scrive andre` gide nei suoi appunti per un libro su simenon, e` la "messa in pratica" perfetta di quello che l`autore definisce il suo "metodo": "far rivivere il passato nel, e attraverso il, presente. qui i ricordi del passato si alternano al racconto del momento attuale ... e il passato fa luce sul presente, che senza quello rimarrebbe incomprensibile". del passato, mentre veglia notte e giorno il minore dei suoi figli, affetto da difterite maligna, il dottor edouard malempin rievoca soprattutto l`infanzia: perche` e` stata quella - e` sempre quella, simenon ne e` convinto non meno di freud - a fare di lui l`uomo che e` oggi. determinanti sono stati certi odori (quello della cucina della casa dei genitori, per esempio), certe sensazioni (la beatitudine che provava allorche`, malato, poteva "fare assenza" e isolarsi dal mondo), certe scene (la notte in cui si era svegliato e aveva visto il padre chino su di lui, o quando avevano portato in manicomio la giovane zia, una "femmina allo stato puro", bionda rosea e polposa, in preda a una crisi di follia) che si sono fissati nella memoria - ma piu` ancora le zone d`ombra e i misteri che non e` mai riuscito a penetrare fino in fondo: la scomparsa di uno zio a cui i suoi genitori dovevano un bel po` di soldi, l`aver sentito la madre mentire a un gendarme venuto a interrogarla, e quel polsino con un gemello d`oro che poco tempo dopo aveva visto in una discarica andando a scuola, e sul quale aveva sempre taciuto...