il filo conduttore di questa raccolta di saggi e` la follia, protagonista in ogni epoca non solo della finzione artistica, ma anche della vita reale. manguel ci presenta un mosaico di personaggi letterari e storici, di artisti e di opere che attingono alla fonte della pazzia per sfidare, nel bene e nel male, regole e istituzioni.
"il linguaggio amoroso, `altro linguaggio` [...:] attrito, frizione insopportabile che l`innamorato avverte tra il suo linguaggio amoroso (per lui: il linguaggio giusto) e ogni altro linguaggio: linguaggi costituiti dalla mondanita`, dalla scienza, dalla moda, dalla generalita`, avvertiti con orrore come artificiosita`. [...] artificiosita`, sensazione della inversione del reale. il mondano, lo scientifico, la generalita`: falsa realta`. veramente reale e` l`amore `artificiosita``). sensazione del soggetto innamorato: che l`amore faccia vedere lucidamente la futilita`, la vanita` dei linguaggi non amorosi. l`amore e` mediatore di verita`. allargamento filosofico del sentimento amoroso. [...] divergenza dei sistemi, l`altro linguaggio rinvia alla divergenza dei campi, dei sistemi. due sistemi divergenti: l`amoroso e il mondano. ogni accavallamento e` intollerabile. quindi: la nudita` della relazione col mondo (di esclusione, di separazione). ma la separazione (che e` di fatto una valutazione) incontra codici culturali che l`alimentano e le servono da alibi. [...] all`innamorato in rottura con la mondanita`, la socievolezza, la generalita`, la conformita` corrisponde un`estetica della dissimmetria, dell`inversione, dell`asindeto, della irregolarita`. e almeno cosi` che il soggetto innamorato si dice". roland barthes, `figura 8: altro linguaggio`, seminario, 30 gennaio 1975
in una "lingua poetica" che non esclude di sperimentare in piu` di un caso modi e accenti di una tradizione pre-novecentesca e sporadiche tentazioni dialettali, empie stelle e` anche da leggersi come reiterante metafora di una impossibilita`, dove la vita continua a riproporsi in quanto negazione in se stessa, anzi paradossale "non luogo a vivere".
nel giugno del 1960, mentre e` impegnato nel suo esordio alla regia con accattone, pier paolo pasolini inaugura una rubrica di corrispondenza con i lettori sul settimanale di politica e cultura . inizia cosi` un vero e proprio dibattito epistolare che durera`, pur con diverse interruzioni, cinque anni: a scrivergli sono operai, studenti, disoccupati, soprattutto giovani e giovanissimi che . pasolini si fa compagno di strada e confidente, supera la cronaca quotidiana per cercare di interpretare i grandi fenomeni storici in corso, e introduce nella discussione pubblica temi che diventeranno cruciali negli anni a venire: il ruolo della donna, le nuove e necessarie politiche scolastiche, il movimento progressista che si sta facendo largo nella chiesa, l`ingannevole idea di uno sviluppo illimitato. il risultato e` un dialogo aperto, senza sconti, schietto e coinvolgente, che si legge ancora oggi come una delle piu` profonde e affascinanti rappresentazioni del nostro paese. prefazione di andrea bajani.
ancora oggi il celebre patto hitler-stalin e` considerato alla stregua di uno scomodo incidente storico o, nel migliore dei casi, una sorta di preludio alla guerra vera e propria, che sarebbe iniziata solo con l`invasione nazista dell`unione sovietica. al contrario, proprio la collaborazione dei due dittatori, oltre che causare l`inizio della guerra in europa, trasformo` radicalmente nel corso di ventidue mesi la cartina politica del continente. basato su fonti storiche e documenti d`archivio, questo libro ricostruisce accuratamente in che modo hitler e stalin, tra il 1939 e il 1941, si spartirono il continente, come i loro tirapiedi negoziarono e perche` quest`alleanza mortale arrivo` a concludersi. claudia weber rilegge la collaborazione russo-tedesca nel contesto della politica demografica e di reinsediamento della popolazione in base all`appartenenza etnica condotta dalle due potenze e ricostruisce le terribili azioni di cui entrambe si resero responsabili contro i profughi ebrei, polacchi e ucraini.