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gli orsi simboleggiano due qualita` importanti: danno l`impressione di una grande calma e conoscono perfettamente l`arte del totale rilassamento di spirito e corpo - basti pensare a un orso polare che si distende su un lastrone di ghiaccio per godersi il sole - ma all`occorrenza si ergono in tutta la loro altezza e potenza per difendersi o cacciare. e in quei momenti sono capaci di trasmettere forza e dinamismo come pochi altri animali. lothar seiwert con questa favola intende offrire uno strumento per imparare da questi animali le qualita` necessarie per affrontare i piccoli e i grandi problemi quotidiani, per elaborare una personale visione della vita, per imparare a fare cio` che meglio vi riesce e per raggiungere i vostri obiettivi e desideri.

le storie di "hotel brughiera" si snodano tra visione e realta` sentimento e ironia. memoria e attualita` s`intrecciano in vicende diverse che hanno come sfondo comune quel tratto della vallata del ticino che va dalla malpensa al lago maggiore. un luogo che non e` solo geografico, ma "scelta di vita". la brughiera, narrata come fosse un`entita` e` il leitmotiv che percorre tutti i racconti. disegna un mondo dove tradizione e modernita` trovano un punto di equilibrio che si risolve in una commedia umana, a volte originalmente strampalata, alla quale partecipano non solo gli animali domestici, cani e cavalli soprattutto, ma anche gli abitatori, spesso invisibili e sconosciuti, del bosco e del fiume e travalica i confini dell`ambientazione letteraria per farsi rappresentazione di sentimenti universalmente condivisi. hotel brughiera narra con le parole, ma anche con le immagini e le due forme espressive sono imprescindibili e intimamente legate in uno scambio, e un`aggiunta continua e vicendevole, di significati e di sfumature. non a caso, a volte l`immagine dipinta ha ispirato il racconto, a volte invece si e` verificato l`esatto contrario.

una cinquantennale accanita infedelta`: pier paolo pasolini e` stato per walter siti prima un oggetto di studio accademico, poi una palestra critica, quindi un classico di cui curare un monumentale progetto editoriale (le quindicimila pagine in dieci tomi dei "meridiani" mondadori), infine un vizio a cui tornare. ma soprattutto e` stato un inesauribile sparring partner; lo ha combattuto, odiato, imitato senza volere, ha scontato l`angoscia dell`influenza. in questo volume siti raccoglie finalmente tutti i suoi saggi pasoliniani, dal 1972 a oggi, con scritti ad ampio raggio e altri piu` specifici o occasionali. il pasolini di walter siti vale piu` nel complesso che sull`opera singola. poeta nativo, sociologo per amore, intellettuale appassionato; sempre pronto a ributtare sul piatto la vincita, sempre in lotta con l`impotenza dello scrittore. cio` che, sorprendentemente, emerge in queste pagine e` una visione unitaria, un ritratto multiforme capace di tenere insieme la miriade di contraddizioni che hanno caratterizzato pier paolo pasolini. un`interpretazione originale e che matura progressivamente di uno dei nostri autori novecenteschi piu` polemici e discussi, in grado di attrarre, come e` stato per siti, chi voglia riflettere sui rapporti intricati tra letteratura e vita. ma questo libro prende anche, in qualche modo, le sembianze di un addio. l`addio di uno scrittore a un`ossessione, uno specchio deformante, una pietra d`inciampo. un addio inevitabile, forse doloroso, senz`altro liberatorio.

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