
il romanzo e` ambientato nella russia mezza bianca e mezza rossa degli anni venti. dove tutto cade in pezzi, ma il protagonista, nikolaj vasil`evic, continua a occuparsi imperterrito delle sue miniere d`oro in siberia e a coltivare l`"incantevole bouquet" delle sue tre figlie, diversamente irresistibili. il che non gli impedisce di accogliere in casa una folla smisurata di amanti, parenti in vario grado delle medesime, impostori, parassiti e mere comparse, che danno luogo a una sgangherata e sofisticatissima commedia di equivoci, sostituzioni, tradimenti.

da quando galileo e newton affermarono che la natura e` scritta in linguaggio matematico, il numero e` diventato il baluardo di ogni certezza, in un mondo dove le certezze in genere tendevano a dissolversi. ma che cos`e` il numero stesso? in questo libro barrow conduce il lettore dapprima attraverso i sistemi di computo delle piu` antiche ed eterogenee culture, in una sorta di iniziazione all`entita` prima, il numero, della quale vuole cogliere la natura. prosegue poi esaminando la posizione delle tradizionali scuole (formalisti, convenzionalisti, intuizionisti) che continuano a confrontarsi sui fondamenti della matematica. infine, lascia intravedere una possibile, nuova prospettiva del platonismo.


la storia, diceva dumas, e` il `chiodo al quale appendo i miei romanzi`: ma nel 1837 quando compose i suoi "deletti celebri" il futuro autore del "conte di montecristo" era ancora un drammaturgo e un giornalista. e "i borgia", infatti, non e` un romanzo storico ne` una storia romanzata. e la storia di un gruppo efferato di potere, i borgia appunto, sullo sfondo avventuroso, luminoso e ambiguo del rinascimento italiano, ma scritta in presa diretta, con piglio giornalistico, da un giovane reporter che vuol far colpo col sensazionale, e attento alle tinte forti della cronaca nera.

"leggo, nel vecchio libretto scolastico, le parole `le proble`me de l`union de l`ame et du corps`, scritte con calligrafia adolescenziale nella casella ove dovevo indicare l`argomento di filosofia prescelto per gli esami... quest`aria, questo vento, non mi sembrano piu`, come allora, il frutto di astruse speculazioni antiquate: li sento invece circolare in me e fuori di me. in questi anni hanno assunto sembiante musicale e so, ormai da tempo, quanto io provi sempre la commozione di chi misuri se stesso nel fluire del proprio pensiero a confronto col resto del mondo".




le arie dei principati, canti e inni provenienti da diverse contrade dell`antica cina feudale, costituiscono una cospicua parte del libro dei canti, un`antologia di composizioni poetiche risalenti a epoche diverse, comprese tra l`xi e il vii secolo a.c. le arie sono la sezione piu` recente e, per molti canti, di ispirazione piu` genuinamente popolare del libro. la vasta gamma dei sentimenti evocati, come il lamento dell`abbandono, la gioia dell`incontro amoroso, la festosa e sfarzosa celebrazione di figure nobiliari, le scene di caccia, il piacere della danza, ne fa un quadro policromo della vita della cina in un`epoca nella quale, con la progressiva affermazione del potere dei principati feudali, quel paese andava incontro a profonde trasformazioni. i singoli canti ci mostrano con vivacita` e forza coinvolgente l`intenso pulsare del vivere quotidiano, mentre gli eventi politici restano solo un`eco assai lontana. ed e` questa circostanza che permette al lettore di superare le contingenze storiche e temporali alle quali i canti pur appartengono per immergerlo nel continuo fluire di sentimenti ed emozioni dalle dimensioni universali.



la biografia di ewen nasce da un lavoro di ricerca fra il materiale inedito del brecht archiv e da una ricostruzione di episodi e giudizi fino ad allora consegnati alla memoria di chi avvicino` il drammaturgo negli anni tumultuosi della sua feconda giovinezza a weimar, nel trepido periodo dell`esilio danese e americano, e infine nel ritorno deciso e responsabile sulla scena tedesca ancora fumante delle rovine naziste. ewen ha vagliato il materiale raccolto, ricostruendo la vita di brecht, analizzando le sue opere, di teatro e poetiche, e le sue lettere, rievocando le vicende storiche che inquadrano la figura del drammaturgo. piu` che una biografia, o una guida alla lettura, ne esce un quadro della cultura europea fra le due guerre.

michele serra, coscientemente poetastro, quando non ne puo` piu` di fare il giornalista, scrive e commenta in versi. il gioco gli piace e lo appassiona e almeno un terzo delle poesie del libro sono state confezionate ad hoc: per prendere e prendersi in giro e, talvolta, anche sul serio. una profazione dell`autore e qualche riga d`introduzione alle poesie, aiutano a inquadrare la "poetica" del "poetastro".

a tel kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del negev, abitano noa e theo. dopo sette anni di felice convivenza, sono in una fase stagnante del loro rapporto. theo, urbanista sessantenne di successo, appare sempre piu` introverso e sembra aver perso energia, voglia di fare e di mettersi in gioco. noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni piu` giovane che insegna nella scuola locale, e` sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. in seguito alla morte di uno degli studenti di noa, le viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. aiutata da muki, agente immobiliare, da linda, una timida divorziata, e da lumir, un pensionato, noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l`opposizione di tutta la cittadina che teme che un simile centro possa portare droga e criminalita`. non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l`aiuto di theo, e lui non vuole interferire se non e` richiesto. se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall`altro dimostra lo struggente affetto, l`infinita tenerezza e il profondo amore che ancora li lega. la storia e` narrata dai due protagonisti in prima persona. un libro che esplora l`animo umano, che racconta la realta` quotidiana di una comunita` lontana da tel aviv o gerusalemme, protetta da filo spinato e guardie, che cerca di vivere una vita normale come qualsiasi altra cittadina del mondo.











la caduta di costantinopoli nel 1453 apparve ai contemporanei come un evento epocale. mentre gli eserciti turchi sembravano ormai destinati a conquistare roma e a instaurare un nuovo impero islamico, in tutta l`europa dilago` un clima di terrore in cui presero a diffondersi profezie che annunciavano conseguenze terribili e perfino la fine del mondo. la caduta di costantinopoli del 1453 nelle mani dei turchi segna la fine di un impero bimillenario e di un potere che si riteneva universale. e un evento epocale ma anche la fonte di sogni, di aspirazioni, di leggende e di profezie.

jack reacher e` in viaggio. seduto su un autobus greyhound che attraversa l`america, si occupa dei suoi affari e dei suoi pensieri, senza una destinazione precisa da raggiungere e con tutto il tempo a disposizione per arrivarci. a pochi sedili di distanza, pero`, vede che un anziano signore sta per diventare una vittima. si e` addormentato mentre una voluminosa busta di soldi gli sfugge dalla tasca e un ragazzo dietro di lui aspetta solo il momento giusto per fregargliela. non succedera`. il vecchio ringrazia reacher. e spaventato, fragile e chiaramente in grossi guai, ciononostante rifiuta la sua offerta di accompagnarlo a casa. perche`? reacher vuole vederci chiaro e andare fino in fondo a questa storia. e cosi` scopre che l`uomo e sua moglie hanno commesso una serie di errori e che ora devono un sacco di soldi a delle persone molto cattive. improvvisamente, reacher si ritrova coinvolto in una brutale guerra tra gang rivali, ucraine e albanesi, che lottano per il controllo del territorio. per uscirne, deve stare un passo avanti rispetto a cosche di strozzini, criminali e assassini che vogliono farlo fuori. ad aiutarlo c`e` una cameriera che sa piu` di quel che dice. jack si mette in marcia per ripulire la citta`: un colpo grosso persino per lui, le probabilita` di vittoria sono infinitesimali. ma reacher crede in un certo tipo di giustizia...

yasmina reza possiede un orecchio assoluto per

quando petr vavilov, un giorno del 1942, vede la giovane postina attraversare la strada con un foglio in mano, puntando dritto verso casa sua, sente una stretta al cuore. sa che l`esercito sta richiamando i riservisti. il 29 aprile, a salisburgo, nel loro ennesimo incontro hitler e mussolini lo hanno stabilito: il colpo da infliggere alla russia dev`essere "immane, tremendo e definitivo>. vavilov guarda gia` con rimpianto alla sua isba e alla sua vita, pur durissima, e con angoscia al distacco dalla moglie e dai figli: <...senti`, non con la mente ne` col pensiero, ma con gli occhi, la pelle e le ossa, tutta la forza malvagia di un gorgo crudele cui nulla importava di lui, di cio` che amava e voleva. provo` l`orrore che deve provare un pezzo di legno quando di colpo capisce che non sta scivolando lungo rive piu` o meno alte e frondose per sua volonta`, ma perche` spinto dalla forza impetuosa e inarginabile dell`acqua>. e il fiume della storia, che sta per esondare e che travolgera` tutto e tutti: lui, vavilov, la sua famiglia, e la famiglia degli saposnikov - raccolta in un appartamento a stalingrado per quella che potrebbe essere la loro

il lungo addio e` il canto del cigno di marlowe, nero come il peccato, nero come il genere che, con noncuranza, chandler aveva inaugurato e portato ai massimi splendori. e il suo romanzo piu` complesso, piu` compiuto e sentito, e in uno dei protagonisti - lo scrittore roger wade - e` dato leggere in filigrana un larvato autoritratto. acquistare delicatezza senza perdere forza, si augurava chandler a inizio carriera, e ora il dono e` suo, e` nelle sue mani. e anche un lungo addio al personaggio del detective malinconico e blase`, che per quante bevute si conceda, per quante sparatorie, pestaggi e tradimenti, inganni e disinganni debba subire, non perde mai l`ironico aplomb, ne` la battuta icastica. la sua inconfondibile silhouette in dissolvenza, con il fedora sulle ventitre` e la cicca all`angolo della bocca, e` forse l`ultima reincarnazione del cavaliere dalla malinconica figura. e un lungo addio, ripete in sottofondo la canzone che ci accompagna, struggente e sincopata, fino al termine del libro e della notte di los angeles. un lungo addio da dire solo quando significa qualcosa, solo quando e` triste, solitario... y final.



il libro-manifesto di le corbusier, punto di riferimento per organizzare una citta` a misura d`uomo.