Marco Giusti ripercorre - grazie ad una serie di incredibili immagini e manifesti originali - questo fantastico immaginario pop, fatto di "film costruiti in pochi mesi, scritti in poche settimane", con "costi minimi, troupe ridottissime, affari sicuri". Un pezzo importante della storia del cinema italiano, folle, creativo e ricco di idee originali: da riscoprire e rivalutare.
il signor z chiede e riceve da kohut un`analisi. a cinque anni e mezzo dalla conclusione della terapia, torna da lui chiedendo una seconda analisi: non riesce a venir fuori da una profonda sofferenza, da un costante isolamento sociale; soffre per un`intensa inclinazione alla masturbazione, accompagnata da fantasie masochistiche. kohut l`accetta per la seconda volta, perche` proprio in quel periodo ha rivoluzionato le sue concezioni teoriche e sta verificando nuove idee e nuovi metodi. cosi` nasce, per questa coincidenza di tempi, una spettacolare quanto unica dimostrazione dal vivo della differenza tra un trattamento basato sulla psicoanalisi classica ortodossa e un trattamento basato sulla psicologia del se`: sul medesimo paziente e dal medesimo analista. il cambiamento di visione teorica influenzera` in maniera decisiva la percezione da parte di kohut del nucleo centrale della psicopatologia del signor z e gli consentira`, "con grande beneficio del paziente, di fornirgli l`accesso a certi settori della sua personalita` che non erano stati raggiunti nella prima analisi". come si vede, si tratta di un`opera coraggiosa e assolutamente originale, che offre l`occasione di seguire passo passo, come nei classici casi clinici di freud, il minuzioso lavoro psicoanalitico di kohut, e al tempo stesso di riflettere sul valore euristico e terapeutico della sua nuova concezione.
il dramma, che costituisce l`esordio letterario del giovanissimo schiller, riscosse alla sua prima rappresentazione uno strepitoso successo. una violenta denuncia delle istituzioni politiche e sociali del tempo, attraverso la parabola del suo eroe che, dall`irrazionale ribellione iniziale, raggiunge alla fine lucida coscienza della propria colpa.
che cosa unisce gina lollobrigida a diletta leotta, sophia loren a valeria marini, claudia cardinale a marisa allasio, laura antonelli a bele`n, le sorelle kessler a edwige fenech? la capacita` di sedurre. seduzione non e` necessariamente fascino. certamente e` attrazione. fonte di sogni e di fantasie. bellissime! e` una cavalcata in sei tappe e diciotto storie attraverso settant`anni di seduzioni. dal cinema in bianco e nero, con le sue raffinatissime sfumature di toni al colore che fece esplodere la sensualita` fino alla sfacciataggine. certo, edwige fenech e` stata l`attrice piu` insaponata della storia, ma a sophia loren e laura antonelli basto` un gioco di calze per far impazzire il pubblico. e negli anni `70 un popolo intero di maschi fisso` la sua agenda erotica al sabato sera per veder comparire le gambe delle kessler. oggi chi vuole ha la seduzione in tasca. invece di telefonare guarda, ingrandisce, chatta. il prossimo passo?
la nota storia del piccolo camaleonte che non sa cambiare colore, ma che ha il dono di far cambiare colore ad animali e cose di suo piacimento, viene qui riproposta in veste tascabile. eta` di lettura: dai 6 anni.