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monterey, alta california, 1786. una figura snella sta in piedi su una scialuppa che si avvicina alla riva. sulla fredda spiaggia del pacifico lo attende un uomo piccolo e dal volto affilato. chi attende la scialuppa e` braces, cerusico e barbiere presso il presidio di monterey, da 10 anni in esilio dall`andalusia per un oscuro passato di falsario. sulla scialuppa c`e` padre giardelli, missionario italiano nobile e colto ma anch`egli segnato da misteriosi trascorsi. braces ha ricevuto precise istruzioni di seguire ogni mossa di quest`uomo, carpire ogni suo segreto e fornire un fedele resoconto. dalle pagine del suo rapporto giornaliero, indirizzate a un misterioso "vostra eccellenza reverendissima" che dimora lontano, si apprende la storia...

tobino, ne "la brace dei biassoli" (1956), il suo libro piu` personale e doloroso, rende omaggio alla figura della madre, maria biassoli, da poco scomparsa. come nella "vita nova" dantesca, lo scrittore muove dal dolore per la perdita di una donna amata assurta ad archetipo di femminilita`, snodando poi il racconto, quasi un succedersi di quadri di una sacra rappresentazione, o di stanze di una canzone, tra prosa e poesia, in una continua alternanza tra opposte tensioni emotive e stilistiche. al centro, la figura di maria che, tornando a vezzano, il paese di famiglia incastonato tra monti e fiume, in un entroterra ligure aspro e dolcissimo, sente rinascere le antiche emozioni, la brace rifarsi fiamma; e attorno a lei, i membri della famiglia biassoli, un formicolare di volti e vicende che spingono l`autore - in un romanzo che a detta di italo calvino si presenta come "il piu` sciolto e limpido nella sua prosa" - a rimeditare "sugli affetti e i legami fra chi vive e chi muore, sul valore e il segno del nostro stare al mondo".

vanno e vengono. e, a volte, ritornano. anzi, quasi sempre. sono i mariti, protagonisti di questi racconti firmati da barbara alberti: tante storie di coppie che si perdono e si ritrovano in cui la scrittrice descrive l`amore e la famiglia, l`ansia di liberta` e il bisogno di un nido sicuro visti attraverso gli occhi di lui e di lei.

dopo 20 anni di assenza, nel 1904, l`americano europeizzato henry james torna nel suo paese. il suo stato d`animo e` un misto di nostalgia, di gioia per il paese ritrovato e di consapevolezza di una distanza incolmabile da un paese in cui non si riconosce. una riscoperta che prende forma in questo libro-reportage e che nonostante tutto resta un`appassionata dichiarazione d`amore nei confronti di un paese straordinario, dei suoi spazi sterminati, dei suoi corsi d`acqua immensi, accanto a una critica serrata all`evoluzione sociale degli ultimi tempi, all`avidita`, al potere dei soldi.

nel testo si da` conto della fase "implosiva", quasi un nuovo "richiamo all`ordine", che negli anni `70 e primi `80 segui` all`esplosione dell`extra-artistico. si assiste quindi al ristabilirsi di un clima di avanguardie "dure e pure", mediante riprese del clima pop-op-minimal, poi affidato soprattutto al trinomio foto-video-parole. si registra successivamente l`apparire di una "koine`" dove tutti questi strumenti vengono ricondotti sotto la cappa del postconcettuale. infine si da` atto delle due massime novita` con cui si apre il nostro secolo: l`avvento in forza delle donne artiste e dei rappresentanti dei continenti extra-europei.

jonathan israel, uno dei maggiori storici mondiali dell`illuminismo, ci spiega come le idee radicali dei fondatori americani come paine, jefferson, franklin, madison e monroe abbiano impostato il modello per le rivoluzioni democratiche, i movimenti e le costituzioni in francia, gran bretagna, irlanda, paesi bassi, belgio, polonia, grecia, canada, haiti, brasile e america spagnola. perche` la rivoluzione americana fu un evento sorprendentemente radicale, che non si concluse con la trasformazione e l`indipendenza degli stati uniti, ma continuo` a riverberare in europa e nelle americhe per i successivi tre quarti di secolo. furono proprio le idee dell`illuminismo radicale - con la distruzione dei tre pilastri della societa` europea di ancien re`gime (monarchia, aristocrazia e autorita` religiosa) e la promozione del repubblicanesimo democratico, dell`autogoverno e della liberta` - a ispirare le rivoluzioni in molte nazioni, dove i vari leader sposarono i valori democratici americani, seguendo esplicitamente l`esempio proposto dal nuovo continente.

perche` fu neil armstrong il primo uomo a mettere piede sulla luna quando sarebbe toccato a buzz aldrin? perche` aldrin dovette aggiustare un contatto elettrico con la punta di una biro evitando il rischio di restare lassu`? perche` collins temette di rientrare da solo sulla terra? bruno vespa con "luna" ci riporta al 20 luglio 1969, giorno cruciale nella storia dell`umanita`, e ci racconta i retroscena dell`avventura che ha segnato la memoria collettiva e i ricordi di ognuno di noi. vespa non si ferma tuttavia alla memorabile missione di apollo 11. spiega perche`, nonostante i sovietici fossero molto piu` avanti degli americani, furono sconfitti. perche` la conquista di marte, programmata da von braun addirittura per la meta` degli anni ottanta, sia stata rinviata di molti decenni. e perche` la nostra samantha cristoforetti stia studiando il cinese, visto che i prossimi protagonisti dello spazio verranno dal paese di xi jinping. con una testimonianza di tito stagno.

la ricostruzione della nascita e del crollo del sistema schiavistico nelle americhe come elemento determinante della supremazia di tutto il capitalismo occidentale. per piu` di tre secoli, la schiavitu` nel mondo atlantico fu il principale motore che alimento` l`espansione del capitalismo, dando vita a un micidiale sistema economico, politico e sociale da cui tutto il mondo occidentale traeva vantaggio. in quel periodo, il nuovo mondo divenne il crogiolo di una serie di tragici esperimenti: con la colonizzazione, le miniere d`argento, il sistema agricolo delle piantagioni, la schiavitu` razziale. il prodotto del lavoro schiavistico genero` imperi, favori` nuove culture di consumo, finanziando la svolta verso un assetto industriale dell`economia mondiale. gli afflati rivoluzionari di fine ottocento incrinarono questa , dando il via ai grandi movimenti di emancipazione di haiti nel 1804, delle colonie britanniche nel 1833-38, degli stati uniti negli anni sessanta dell`ottocento e di quelli brasiliani e cubani vent`anni dopo. ma soprattutto, secondo l`originale prospettiva dell`autore, dal movimento antischiavista trassero forza molti degli ideali politici e sociali di eguaglianza e liberta` del mondo contemporaneo.

. quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime... in verita`, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. appassionati e fragili, fallibili, mortali. paolo milone ha lavorato per quarant`anni in psichiatria d`urgenza, e ci racconta esattamente questo. nudo e pungente, senza farsi sconti. con una musica tutta sua ci catapulta dentro il reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianita` umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte. tra queste pagine cosi` irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l`impotenza, la curiosita`, la passione, l`esasperazione, l`inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di . . ci sono libri che si scrivono per una vita intera. ogni giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa. sono spesso libri molto speciali, in cui la scrittura diventa la forma del mondo. e questo il caso dell`, che corre con un ritmo tutto suo, lirico e mobile, a scardinare tante nostre certezze. con il dono rarissimo del ritratto fulminante, paolo milone mette in scena il corpo a corpo della psichiatria d`urgenza, affrontando i nodi piu` difficili senza mai perdere il dubbio e la meraviglia. cosi` ci ritroviamo a seguirlo tra i corridoi dell`ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le case, dentro le vite degli altri, nell`avventura dei tso tra i vicoli di genova. non c`e` nulla di teorico o di astratto, in queste pagine. c`e` la vita del reparto, la sete di umanita`, l`intimita` di afferrarsi e di sfuggirsi, la furia dei malati, la

"l`odissea" e` il libro che ha piu` influito sulla psicologia e sulla letteratura europee: il libro senza il quale ne` cervantes, ne` defoe, ne` stevenson, ne` kafka, ne` joyce avrebbero scritto i loro capolavori; il libro al quale l`occidente ha affidato il senso piu` profondo della ricerca, del viaggio, della fantasia, del sogno, della lucidita`, dell`ironia, della maschera, dell`infinita capacita` di metamorfosi, che da trenta secoli lo distinguono; il libro al quale l`occidente non puo` rinunciare senza uccidere se` stesso. a ogni verso siamo in preda all`avventura, alla magia, alla stregoneria, all`irreale, alla favola, all`immenso. i primi quattro canti ci offrono alcuni tra i passi piu` prodigiosi dell`"odissea": ora nel registro famigliare - euriclea che accompagna a letto telemaco -, ora nel registro magico-favoloso - proteo, il profetico vecchio del mare, il dio della perenne metamorfosi (come ulisse e` l`uomo della metamorfosi perenne), che dorme, circondato dal suo gregge di foche.

1968
ar/lp 10029

lpup 5121
1977

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