



"il mondo come volonta` e rappresentazione resta ancora oggi la testimonianza appassionante e illuminante di una crisi intellettuale e morale che e` ben lontana dall`essere risolta; e chi lo legge con occhio storico puo` ben riconoscervi uno dei documenti essenziali per comprendere l`origine e il significato di talune idee che sono ancora operanti nella filosofia contemporanea, pronte, comunque, a riemergere ogni volta che la storia sembra deludere o sconfiggere". (dall`introduzione di cesare vasoli)




la prima sezione del volume comprende una scelta dell`opera d`esordio, "forse un viso tra mille"; la seconda presenta buona parte di "e tu che m`ascolti", la sua raccolta piu` nota; la terza e` una selezione di una sessantina di inediti. il percorso di bellintani e` dunque rappresentato dai testi giovanili a quelli della vecchiaia, ed e` il percorso di un poeta non assimilabile a gruppi o scuole, ma dotato di un`energia autonoma. una postfazione di maurizio cucchi presenta i caratteri del poeta e del personaggio.

cio` che origliamo da dietro la porta puo`, a volte, cambiare per sempre la nostra vita. il protagonista di "dietro la porta" vive a ferrara e frequenta la prima liceo fra il 1929 e il 1930. una singolare polarita` oppone due suoi compagni di scuola: l`impeccabile, studiosissimo carlo cattolica, "perfetto in tutto", ammirato e invidiato, e l`insinuante luciano pulga, povero e strisciante. essere amici di cattolica sarebbe volare troppo vicino al sole, mentre la sgradevole frequentazione con pulga si trasforma gradatamente, per il narratore, in un`intima amicizia, quasi un contagio. carlo pero` gli tende un`insperata mano da amico, proponendogli di far cadere il suo falso amico in una trappola: nascosto dietro una porta potra` ascoltare, non visto, tutte le cattiverie che pulga dira` su di lui...





. aldo cazzullo prosegue il viaggio sulle orme del . il romanzo della divina commedia, dopo l`inferno, racconta ora il purgatorio: il luogo del , dell`attesa della felicita`; che e` in se` una forma di felicita`. un mondo di nostalgia ma anche di consolazione, dove il tempo che passa non avvicina alla morte ma alla salvezza. una terra di frontiera tra l`uomo e dio, con il fascino di una citta` di confine. la tecnica narrativa e` la stessa di "a riveder le stelle". la ricostruzione del viaggio nell`aldila` viene arricchita dai riferimenti alla storia, alla letteratura, al presente. il purgatorio e` il luogo degli artisti: il musico casella, il poeta guinizzelli, il miniaturista oderisi che cita l`amico di dante, giotto. ci sono i condottieri pentiti nell`ultima ora: manfredi con il ciglio da un colpo, bonconte delle cui spoglie il diavolo ha fatto strazio, provenzano salvani che si umilio` a chiedere l`elemosina per un amico in piazza del campo a siena. e ci sono le donne: gli occhi cuciti dell`invidiosa sapi`a, le lacrime disperate della vedova nella e la splendida apparizione di pia de` tolomei, l`unico personaggio a preoccuparsi per la fatica di dante, . nel purgatorio, oltre a descrivere il bel paese, il poeta pronuncia la sua terribile invettiva civile: . e in cima alla montagna, entrato nell`eden, ritrova beatrice, piu` bella ancora di come la ricordava. dante trema per l`emozione, piange, perde virgilio, e si prepara a volare con la donna amata in paradiso. e ognuno di noi, dopo due anni di pandemia, ha capito

"l`umanita` intera oggi sta facendo un `esperimento` sui propri limiti di specie. a me pare che sia proprio questa esperienza dei limiti dell`uomo a ridare ai saperi umanistici, dopo decenni di autodichiarata perdita di ruolo, una posizione cruciale nel mondo contemporaneo, altrettanto decisiva di quella che compete alle scienze. piu` che un ruolo e` una sfida, la massima: la possibilita` di riaprire il gioco. la possibilita` di creare strutture di pensiero e di giudizio che funzionino come dei `correttivi` rispetto a quelle che ci stanno portando verso una catastrofe annunciata. la possibilita` di elaborare proiezioni potenti dell`umano dotate di una forza agente e capaci di rimettere in movimento energie da tempo addormentate o paralizzate": con lo stile brillante e provocatorio che caratterizza carla benedetti, questo volume prende in esame alcuni dei fenomeni che secondo l`autrice hanno portato la cultura tutta, quella italiana in particolare, ad avere uno sguardo distruttivo e apocalittico sul mondo. benedetti imputa questo declino all`imperare del linguaggio televisivo, alla scelta di prediligere la quantita` alla qualita` della scrittura, al tono ironico usato anche a sproposito, all`uso dell`anonimato in rete, che cancella ogni responsabilita`. per andare controcorrente e` necessario tornare a pensare la cultura come invenzione e creazione del singolo, come uso di una parola `non convenzionata` che sfugga alle gabbie predisposte dall`odierno ordine del discorso.