

"non stiamo parlando dell`urgenza di inventare una prassi politica tale da nutrire un che incida sui gangli della nostra convivenza: stato e mercato in primo luogo?". attraversato dal filo rosso di questa domanda, il lavoro di fistetti ripercorre, dapprima, le tappe della crisi politica e teorica del marxismo in italia, per approdare, poi, alla proposta di un nuovo paradigma per la sinistra italiana e europea.
il mulino di amleto e` uno di quei rari libri che mutano una volta per tutte il nostro sguardo su qualcosa: in questo caso sul mito e sull`intera compagine di cio` che si usa chiamare "il pensiero arcaico". cresciuti nella convinzione che la civilta` abbia progredito "dal mythos al logos", ci troviamo qui di fronte a uno sconcertante spostamento di prospettiva: anche il mito e` una "scienza esatta", dietro la quale di stende l`ombra maestosa di ananke, la necessita`. anche il mito "opera misure", con la precisione spietata: non gia` le misure di uno spazio indefinito e omogeneo, bensi` quelle di un tempo ciclico e qualitativo, segnato da scansioni scritte nel cielo, fatali perche` sono il fato stesso.

il romanzo ha come titolo completo "vanity fair: a novel without a hero", ovvero "la fiera della vanita`: un romanzo senza un eroe". la vera protagonista della storia e` infatti la societa` con le sue contraddizioni: apparentemente si esalta la condotta secondo moralita`, ma in realta` di ogni cosa si reclama solo l`apparenza e vittorioso e` sempre il piu` furbo, mai il piu` buono. a rappresentare i due tipi di condotta due personaggi femminili: l`ingenua, pura e ricca amelia sedley e l`arrivista, povera e intelligente becky sharp. il filo dell`ipocrisia leghera` la scalata sociale della prima all`esistenza inutilmente votata alla rispettabilita` della seconda.

andre` gide (1869-1951). figlio unico, molto ricco, educazione rigidissima. sposa la cugina, viaggia in africa e nel 1908 fonda la "nouvelle revue francaise", una delle piu` influenti riviste culturali europee. si impegna politicamente, pubblica romanzi di grande intensita` narrativa e morale (l`immoralista, la porta stretta, le segrete del vaticano) e, un libro dopo l`altro, impegna tutto se stesso nell`esplorazione sistematica della sua identita`. nel 1947 vince il premio nobel.

nato nel 1845 in una famiglia di convinti abolizionisti nello stato di new york, liberty fish si ritrova a sedici anni con la giubba blu dell`esercito dell`unione. sua madre roxana lo ha educato ai nuovi ideali liberali dopo che lei stessa, ragazza del profondo sud, era scappata da una famiglia ostinatamente chiusa nella difesa dei propri valori. liberty attraversa l`immenso paese a piedi, in un viaggio epico tra fiumi canali campi e pianure, lungo le terre devastate del sud fino all`antica piantagione di famiglia, dove il nonno di liberty, schiavista convinto, compie empi esperimenti di eugenetica per cancellare i negri dalla faccia della terra. e il ragazzo sara` costretto a confrontarsi con la stessa maniacale grettezza che qualche decennio prima aveva messo in fuga sua madre.


il libro si propone di approfondire alcuni momenti essenziali della storia del problema dell`io e di individuare l`esito di un discorso che risale alle origini della nostra tradizione e che ci riporta sul nostro tempo, come sul tempo della fine della tradizione. e questo esito e` necessario, casuale o inscritto come destino nelle origini stesse della vicenda dell`io? i contributi di adorno e di berti ricostruiscono i rapporti della moderna concezione dell`io con la metafisica platonica e aristotelica, vannini indica le relazioni con la tradizione biblica; kant, nietzsche e heidegger costituiscono tre grandi prospettive del pensiero contemporaneo sul pensiero dell`essere e dell`io.

e` possibile il progresso? qual`e` l`origine del male? prendendo le mosse da questi interrogativi, schopenhauer sottolinea la forza liberatrice della conoscenza intellettuale. "se al riparo da buone leggi e lontano dal chiasso e dai rumori si coltiva la conoscenza, non solo si puo` ottenere una soddisfazione che compensa grandemente la "tristizia" insita nella vita sociale, ma anche quest`ultima se ne avvantaggia. quanto piu` ciascuno esercita la propria mente, tanto piu` impara a conoscere l`umana follia, forse prevalente rispetto alla malvagita`, e a far si` che questa non abbia il sopravvento."


"brusotti parte da un atto di grande impegno e di grande onesta`. e` convinto che la musica, e non meno il teatro d`opera, esprima realta` universali con la stessa legittimita` e profondita` della filosofia. la disponibilita` a cercare dentro il teatro i percorsi immensurabili del pensiero mozartiano caratterizza tutta l`analisi delle partiture, a costo di generare stupori, domande a cui la risposta giunge, ovviamente, laboriosa." (dall`introduzione di lorenzo arruga)


"cinque anni della mia vita e` il racconto, pubblicato da alfred dreyfus nel maggio 1901, degli anni trascorsi dalla data del suo arresto, lunedi` 15 ottobre 1894, a mercoledi` 20 settembre 1899, data della sua liberazione; cinque anni durante i quali egli fu, nelle sue stesse parole, "soppresso dal mondo dei vivi". nell`arco di poche settimane dreyfus, ricco ufficiale di stato maggiore, si trova arrestato, interrogato da un comandante in pieno delirio, giudicato, degradato di fronte alle truppe, trasferito, in forza di una legge fatta solo per lui, alla volta di certe isole della guayana, dapprima nella galera comune, all`isola reale, poi in una galera riservata a lui e ai suoi guardiani muti: l`isola del diavolo." (pierre vidal-naquet)



"questi racconti, a piu` di cinquant`anni dalla loro nascita, appaiono come veri e propri archetipi del male e della letteratura crime che seguira`. la sacra triade crimine, sesso, denaro e potere (quest`ultimo nella sua accezione piu` vasta, comprendente invidia, desiderio di rivalsa, vendetta) e` qui presente in ogni pagina. i personaggi di questi racconti sono mossi da amori dolenti e perdenti, o da fatali attrazioni sessuali. scerbanenco e` scerbanenco, e il lieto fine e` una rarita` nelle sue storie come nella vita vera." cecilia scerbanenco ventidue storie scritte negli anni dei romanzi di duca lamberti, che hanno fondato il noir in italia: giorgio scerbanenco al suo meglio in un libro affilato come una lama nella notte. storie rubate a fatti di cronaca, confessioni confidenziali, vicende sottratte alla quotidianita` di persone comuni ispirano a scerbanenco la trama di un capolavoro del crimine letterario. e il centro del crimine e` inevitabilmente milano, la grande citta` che sale nell`italia del boom economico. dove ci sono molti soldi e molto potere, crescono le illusioni e il male puo` catturare anche le anime piu` innocenti.