





a capo di un corteo di politici, giornalisti, medici, orchestrali e maggiordomi, nel suo viaggio elettorale tra i paesi della basilicata, giuseppe zanardelli diventa l`eroe leggendario di un mondo decrepito e visionario, abituato a patire le ingiustizie della storia, ma desideroso anche di mostrare un volto festoso e scanzonato. e mentre la carovana si inerpica a bordo di treni e diligenze sui monti di una lucania che attende il suo passaggio a suon di bande e fuochi pirotecnici, un fotografo raccoglie pericolosi segnali di complotto.

"il premio nobel 2009 a herta muller riporta alla nostra attenzione questo romanzo per tanti aspetti autobiografico, scritto subito dopo il passaggio dell`autrice dalla romania alla germania ovest (1987) e pubblicato nel 1989 alla vigilia della caduta del muro di berlino. si tratta di una delle prime e piu` forti testimonianze della difficolta` di vivere quel passaggio. e un`opera che racconta, infatti, l`esperienza di fuga da una dittatura e il travaglio di un esilio volontario, tanto cercato quanto doloroso e traumatico; della nostalgia e della perdita, della vita nomadica, di una coazione al movimento attraverso stazioni grandi e piccole, su treni, scompartimenti, sale d`aspetto e lungo binari. con uno stile secco e tagliente, con un racconto senza ornato e senza tentazioni sentimentali, con una lingua alla quale restera` sostanzialmente fedele negli anni, herta muller fissa quasi ossessivamente gli oggetti e i gesti minimi di una vita tra confini e non-luoghi, racconta gli amori, le inibizioni e i ricordi di una giovane donna, il suo disagio di fronte a nuove relazioni umane. questo romanzo, nel quale si intrecciano e si confondono valenze simboliche e dati di realta`, costituisce senza dubbio una tappa centrale nel coerente percorso di scrittura che ha portato herta muller ad ottenere il massimo riconoscimento internazionale". (maria fancelli)

il libro e` una lunga lettera che piero ottone scrive ai suoi tre piccoli nipoti. una serie di riflessioni dell`autore sul grande gioco che e` la vita: "ora vi scrivo una lettera. non certo per risparmiarvi le ambasce che vi attendono, non certo per farvi evitare gli errori: altro ci vuole. forse per aiutarvi a capire, qualche volta, se ci riesco. ma soprattutto, per rimanere un po` piu` a lungo fra voi. e per farvi sentire, quando leggerete e capirete, che vi sono stato molto vicino".

il volume fa parte di una serie suddivisa in tre sezioni, dedicate alle diverse arti, alla storia dell`estetica e ai suoi concetti chiave. il presente volume appartiene alla sezione storica. "l`estetica dell`ottocento" descrive l`ampia parabola che va dall`idealismo tedesco alle declinazioni positiviste e formaliste fin de sie`cle. il libro inizia dunque esponendo i grandi sistemi idealistici di schelling e hegel, per affrontare poi l`evoluzione dell`idea della bellezza nell`estetica post-hegeliana e in pensatori quali schopenhauer, kierkegaard, nietzsche, morris e ruskin. un terzo capitolo si occupa delle poetiche del moderno, mentre l`ultimo capitolo da` conto dell`estetica del positivismo.







dal confronto di miti dall`america del nord, dal brasile e dal peru` emerge una costante del pensiero amerindiano: la tendenza a opporre immagini che vengono incarnate dal mito nella figura di una coppia di fratelli gemelli. ma mentre i nostri castore e polluce tendono a voler essere uguali in tutto, i gemelli americani sottolineano continuamente la loro differenza. e` un "pensiero dell`altro" come necessita` storica e metafisica che condiziono` fra l`altro l`incontro delle culture americane con gli invasori europei. il tema del libro e` la storia, basata su confronti mitologici e documenti del folklore, di cio` che potremmo chiamare una "impossibile gemellita`".





approfittando della tradizionale metafora degli animali il romano trilussa compie una divertente ma spietata analisi dei vizi e delle debolezze dell`uomo. una serie di racconti fantasiosi che con tono scanzonato ribadiscono le aspirazioni e le debolezze di tutta l`umanita`.

a sei donne incontrate fra il 1932 e il 1935, quasi tutte sue amanti occasionali, sono indirizzate queste lettere di ce`line, dove sempre risuona la petite musique del suo stile. sei donne che ce`line continua a seguire e proteggere: e, se si guarda bene dal parlare d`amore, non lesina consigli su come usare gli uomini nel modo migliore, cioe` "per il piacere e per i soldi". ma soprattutto, lettera dopo lettera, con una generosita` che rende lacerante la violenza autodenigratoria ("gia` vecchio, depravato, non ricco, malmesso insomma. tutt`altro che un buon partito. battona e malfido"), non cessa di illuminare per barbagli, a loro beneficio, il mondo. in fondo, scrive a evelyne pollet, "crepare dopo essersi liberato, e` almeno questa l`impresa d`un uomo! aver sputato ogni finzione...".











nel profondo sud degli stati uniti, tra i ruggenti anni venti e gli anni desolati della grande depressione, una strana coppia percorre le strade assolate del mississippi e dell`arkansas su una ford a due porte. lui e` il rappresentante di una ditta di amido per il bucato. lei e` sua moglie. si sono conosciuti giovanissimi, si sono sposati, si amano e hanno deciso di viaggiare insieme per non doversi separare. e cosi`, per una ventina d`anni, passeranno da un grossista all`altro, da un albergo all`altro, da un ristorante all`altro (festeggiando ogni tanto con qualche bevuta, alla faccia del proibizionismo), felici di una vita che non potrebbe essere migliore. l`imprevista gravidanza della moglie cambia tutto. l`arrivo di un figlio inatteso separa inevitabilmente quella coppia cosi` unita, costringendo l`uno a un pesante lavoro solitario, l`altra a una vita stanziale in citta`. ma quel figlio, peraltro graditissimo e accolto con immensa gioia da entrambi i genitori, non e` un ragazzo qualunque, e nel corso degli anni si affermera` come importante scrittore americano contemporaneo: l`autore di questo libro, richard ford.

la messa in scena di un ideale paese del galles: una sessantina di personaggi, tutti parecchio strambi, con i loro sogni e i loro pensieri nell`arco di una giornata. c`e` capitan gatto, un vecchio uomo di mare ormai cieco che parla con i fantasmi di tutti i suoi compagni morti in mare. anche mrs ogmore-pritchard, maniaca della pulizia, riceve ogni notte in sogno la visita dei due mariti morti e li costringe a sottoporsi ai medesimi riti di igiene domestica e personale coi quali aveva rovinato loro la vita. e poi c`e` il postino willy nilly che e` abituato ad aprire la corrispondenza dei compaesani e consegna le lettere anticipandone a voce il contenuto. e polly garter che rievoca continuamente l`unico amore della sua vita, il dolce e tenero willy wee, ma si concede a tutti gli uomini del paese ricavandone figli in abbondanza, che cresce tutti amorevolmente. e ancora il piu stravagante di tutti, lord cut-glass: vive in una piccola casa decrepita arredata con sessantasei orologi che segnano ognuno un`ora diversa. spassosissimi i coniugi pugh, lei che tiranneggia sadicamente il marito, lui che coltiva in segreto elaboratissimi progetti di uxoricidio. in questo testo, scritto originariamente come radiodramma da dylan thomas nei suoi ultimi mesi di vita, pubblicato postumo e messo in scena molte volte sia a teatro che al cinema, l`autore mescola prose poetiche, battute comiche, giochi di parole, versi di ascendenza classica, filastrocche: un mix stilistico che ben rende la varia ed eccentrica umanita` rappresentata. a dominare e` un forte senso di pieta` per gli umani, per la loro innocenza perduta, per il destino mortale che li lega insieme.

la milano di meta` ottocento e` una citta` che sa conservare i suoi segreti. un filo invisibile, per esempio, lega l`elegante palazzo di brera - nel quale vivono i discendenti di cesare beccaria - agli antri malfamati del bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell`abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell`anziana marchesina giulia conduce alla bisca su cui regna il losco faggini, si muove con abilita` pari alla sorpresa il barone di cerclefleury, il bell`avventuriero francese che si proclama seguace di franz anton mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di evaristo tirinnanzi, il contabile al servizio dei beccaria: sara` lui, incalzato dall`ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l`intrepido cerclefleury nei meandri di una realta` che non e` mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell`identita` di quell`altro. opera di uno scrittore in stato di grazia, poco a me stesso e` il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di alessandro manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell`inverosimiglianza e sorretta da una liberta` espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa.

ha scritto pietro citati . per tutti coloro che dal 2005 (anno della pubblicazione di "suite francese" in italia) hanno scoperto, e amato, le sue opere, questo libro sara` una sorpresa e un dono: perche` potranno finalmente leggere la - dattiloscritta dal marito, corretta a mano da lei e contenente quattro capitoli nuovi e molti altri profondamente rimaneggiati - del primo dei cinque movimenti di quella grande sinfonia, rimasta incompiuta, a cui stava lavorando nel luglio del 1942, quando fu arrestata, per poi essere deportata ad auschwitz. una versione inedita, e differente da quella, manoscritta, che le due figlie bambine si trascinarono dietro nella loro fuga attraverso la francia occupata, e che molti anni dopo una delle due, denise, avrebbe devotamente decifrato. qui, nel narrare l`esodo caotico del giugno 1940, e le vicende dei tanti personaggi di cui traccia il destino nel suo ambizioso affresco - piccoli e grandi borghesi, cortigiane di alto bordo, madri egoiste o eroiche, intellettuali vanesi, uomini politici, contadini, soldati -, ne`mirovsky elimina tutte le fioriture, asciuga e compatta; non solo: ricorrendo alla tecnica del montaggio cinematografico, limitandosi a , sopprimendo ogni riflessione e ogni giudizio, conferisce a questo allegro con brio un ritmo piu` sostenuto - e riesce a trattare la che ne costituisce la materia con una pungente, amara comicita`.

e un lungo, coinvolgente percorso quello in cui ci guida la voce di biancamaria frabotta, un percorso di decenni tra i piu` solidi e duraturi della nostra poesia d`oggi. nella classica compostezza della sua pronuncia, questa poetessa, tanto amabile e riflessiva, passa dal giovanile ardore, dall`ideologica passione degli esordi, ai mutamenti, lievi quanto essenziali e profondi, di una personale avventura, dentro le lacerazioni e le delusioni dell`epoca, per approdare a un vivo e paziente sentimento dell`esserci. e tutto questo nella luce della poesia, che e` il piu` alto momento di sintesi a sua disposizione e che si evolve nelle progressioni di un viaggio, nella sua bellissima viandanza. una vicenda poetica, quella di biancamaria frabotta, che si muove, sempre in pieno equilibrio di linguaggio e toni, alla ricerca, anche, della meraviglia semplice, nella felice perlustrazione, sempre piu` fitta, dell`apparentemente minimo o marginale. fino alla fiducia in una realta` piu` domestica e del sentimento, quella che troviamo in la pianta del pane che, come scrive roberto deidier nella sua limpida postfazione, . ma la piana coerenza di questa autrice trova conferma nell`umanissima, antiretorica saggezza del piu` recente "da mani mortali" e nella raccolta, dove si accentua l`adesione aperta alla , che non potra` non coincidere con una piena adesione del lettore alla bellezza saggia e impeccabile, pacata e pure cangiante dell`opera di biancamaria frabotta. nota biobibliografica di carmelo princiotta.