il libro illustra con un linguaggio chiaro e comprensibile i diversi aspetti che regolano l`abilita` decisionale, in altre parole la capacita` degli individui di sapersi orientare nelle situazioni di incertezza e di attuare comportamenti che diano una risposta soddisfacente ai propri bisogni. attraverso una panoramica esemplificata su come gli esseri umani affrontano la necessita` di dover decidere il lettore sara` in grado, riconoscendosi in quello che viene descritto, di comprendere cio` che spesso ostacola il decidere in modo efficace. inoltre, la presenza nel libro di una parte dedicata alla neurobiologia delle decisioni potra` soddisfare la curiosita` del lettore interessato alla comprensione dei substrati anatofunzionali dei comportamenti decisionali.
"amore (kama) e` una divinita` potente e temibile. nell`epica e` spesso ricordata la sua distruzione a opera di siva, il grande dio dedito all`ascesi. kama, arso dal fuoco sprigionatosi dal terzo occhio di siva proprio mentre lo colpisce con una freccia incantata per farlo innamorare della divina parvati, ridotto in cenere si trasforma in ananga, "l`incorporeo". come tale gli sara` ancora piu` facile insinuarsi non visto nelle menti di quelli che vuole rendere schiavi della passione, tanto che persino siva sara` infine conquistato dalla dea innamorata". cosi racconta fabrizia baldissera nell`introduzione del volume. kama e siva rappresentano l`antitesi radicale dell`antica cultura indiana: l`amore da un lato, l`ascesi dall`altro. e il mito ci racconta dunque che kama sembra aver perso il duello con il suo avversario, ma alla fine e` invece proprio lui a trionfare. "omnia vincit amor", come diceva virgilio. anche in india. in questo millennio il fior fiore degli indologi italiani ha tradotto per la prima volta tutta una serie di testi che appartengono all`"universo di kama". pochi, rispetto alla quantita` dei testi esistenti, ma significativi per uno sguardo d`insieme, perche` toccano praticamente tutti i temi dell`antica letteratura amorosa indiana spaziando fra i generi piu` diversi.
dopo "la trilogia adamsberg", che raccoglieva le prime indagini del commissario antirazionale, flemmatico e un po` filosofo creato da fred vargas, questo volume raccoglie i tre romanzi successivi. in "sotto i venti di nettuno" adamsberg, oltre a dover risolvere una catena di omicidi tutti uguali, deve fare i conti con un passato che sembra tornato per rovinargli la vita. il fantasma di una monaca del settecento, al centro di "nei boschi eterni", catapulta, invece, il nostro "spalatore di nuvole" in una francia esoterica, di scure e vivissime credenze, tra cadaveri profanati per estrarne misteriose pozioni magiche che assicurano la vita eterna, a costo di orrendi delitti. infine, in "un luogo incerto", il ritrovamento di diciassette piedi spinge adamsberg a percorrere un`europa dove, dopo quasi trecento anni, la stirpe di dracula non ha smesso di infestare il mondo.
casa di riposo villa delle betulle. agile e` un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: guttalax, cosi` chiamato perche` "piu` stitico di un bambolotto", sempre pronto ad assecondare chiunque; rubirosa, dal nome dell`ex playboy porfirio rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purche` over 60; e brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il parkinson, e` un cecchino. i quattro devono vedersela ogni giorno con capitan findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. quando le "miserabili monache" dell`ordine di santa lavinia d`oriente organizzano una gita a roma per la beatificazione di giovanni paolo ii, brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di rete maria, annientare padre anselmo da procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come dio comanda. agile coglie la palla al balzo: a roma vive flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. un`avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l`ultimo, disperato, tragicomico guizzo di liberta` di quattro vecchi amici prima del tramonto.
scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione. nota introduttiva di emilio faccioli.
sono tre le donne che camminano lungo le strade di questo libro. e camminando cercano una direzione: dietro le spalle tutte le sicurezze di un`esistenza stabilita dagli altri, davanti agli occhi le infinite possibilita` di chi ancora non ha scelto. confuse nei desideri e veementi nel desiderare, incerte nel definirsi, non ci dicono di se` nemmeno il nome. la prima arriva da lione; approda a parigi senza motivo ne` scopo, quasi per caso, alla ricerca del grande amore. quel che l`aspetta e` un mistero piu` grande di lei. la seconda a parigi non ci arrivera` mai. ha sedici anni e "la bellezza del diavolo"; non desidera che partire, ma in valigia porta una pistola. la terza ha lasciato a londra tutto quel che aveva, tranne la chiave in prestito di un piccolo atelier di vaugirard, dove l`angoscia che ha dentro trovera` uno sbocco e una ragione. tre voci piane e intense a raccontare la solitudine e il silenzio, la paura, la violenza, l`abbandono. a ricordare quell`attimo preciso della giovinezza in cui la vita per la prima volta s`inceppa.
andreas vive a parigi, sulle sponde della senna, quasi ogni giorno sotto un ponte diverso. ha commesso un delitto per amore e ne accetta le conseguenze rassegnato ma non troppo. e un uomo d`onore, o almeno ci prova. si trascina nell`esistenza prendendola cosi` come viene. perche` forse non c`e` niente di meglio e niente di peggio che bersi un altro bicchiere di pernod. un romanzo breve e metaforico in cui joseph roth, attraverso lo sguardo illuso di un reietto santo e peccatore, riflette tutta l`assurda dolcezza della vita.
marcello ha sedici anni ed e` un ragazzo normale, con una famiglia normale e degli amici normali. ma anche a sedici anni una vita normale puo` cambiare di colpo. perche` a sedici anni si possono avere dei segreti e all`improvviso ci si puo` scoprire grandi. e si possono vivere grandi dolori. e grandi amori. marcello e` solo un adolescente, ma ha amato molto una donna - la madre di un amico - il sapore dei suoi baci, il profumo della sua pelle. eppure sceglie di fuggire per preservare quell`amore appassionato ma impossibile. un convento diventera` il suo rifugio, dove vivere, lontano dal mondo, la gioia dei suoi ricordi. il passato pero` non gli basta e la malinconia di una vita isolata e` troppo difficile da sopportare. marcello ha bisogno del calore degli altri e uno dei monaci piu` anziani - un rifugiato come lui - gli offre l`opportunita` di provare un`amicizia destinata a durare per sempre. con una postfazione dell`autore.
"il `genji monogatari` viene spesso indicato come il primo esempio di romanzo psicologico. se simili attribuzioni suonano sempre alquanto arbitrarie, leggendolo non si puo` evitare di avvertire quanto si proceda in profondita` nello scandagliare l`animo umano e come il quadro che ne deriva sembri spesso in sintonia con il modo di sentire di oggi. da questo punto di vista, esso merita a buon diritto il titolo di classico della letteratura universale, sebbene solo di recente, in pratica poco piu` di cento anni, sia entrato nell`orizzonte culturale occidentale e abbia preso a influenzarlo. la sua modernita` risiede nella precisa volonta` dell`autrice di non limitarsi a presentare intrecci tali da attirare l`attenzione e distrarre dalle pene quotidiane, ma anche di trasmettere sensazioni e sentimenti nella convinzione che altri possano e debbano condividerli. (...) da questo punto di vista il collegamento con i grandi romanzi occidentali appare inevitabile, ma ogni forma di confronto, classificazione e competizione si rivela alla fine incongrua. si puo` dire che murasaki shikibu ricorda nelle sue introspezioni proust o che il `genji monogatari` sta al mondo cortese dell`anno mille come `madame bovary` sta al mondo borghese dell`ottocento. ma il `genji monogatari` non puo` non essere letto, analizzato, se possibile apprezzato, come un`opera profondamente, organicamente medievale. (...)." (dall`introduzione di maria teresa orsi)
la malattia e la morte della madre. questo e` cio` che registra la scrittrice, in un diario che copre un mese di realta` ospedaliera. con l`avanzare del male, il mondo esterno perde sempre piu` consistenza, fino a scomparire. rimane solo la camera d`ospedale in cui tre donne, la madre e le figlie, continuano a combattere una guerra che e` impossibile vincere. in questo microcosmo che attende l`imminente catastrofe, simon de beauvoir descrive anche altri personaggi: medici, preoccupati di sperimentare sulla paziente la loro scienza; infermiere, impassibili nella sicurezza dei loro gesti professionali e le ombre della vita gia` trascorsa, delle occasioni perdute, di una borghese vicenda matrimoniale vissuta dalla madre come una grande avventura.
contenuto: farmacia di turno; uomo e galantuomo; requie e l`anema soja; ditegli sempre di si`; filosoficamente; sik sik, l`artefice magico; chi e` cchiu` felice `e me!; quei figuri di trent`anni fa; natale in casa cupiello; gennariello; quinto piano, ti saluto!; uno coi capelli bianchi; l`abito nuovo; pericolosamente; la parte di amleto; non ti pago; io, l`erede. ogni commedia e` preceduta da una nota critica sulla storia del testo e la sua fortuna scenica. cronologia della vita e del teatro, e bibliografia.
"ariosto sembra un poeta limpido, ilare e senza problemi, eppure resta misterioso: nella sua ostinata maestria a costruire ottave su ottave sembra occupato soprattutto a nascondere se stesso. egli e` certo lontano dalla tragica profondita` che avra` cervantes, quando un secolo dopo, nel "don chisciotte", compira` la dissoluzione della letteratura cavalleresca. ma tra i pochi libri che si salvano, quando il curato e il barbiere danno alle fiamme la biblioteca che ha condotto alla follia l`hidalgo della mancia, c`e` il furioso"; cosi` scrive italo calvino nella presentazione a questa edizione tascabile dell`"orlando furioso" curata da lanfranco caretti, autore anche del saggio introduttivo e delle note al testo.
quando anne inizia il suo diario, nel giugno del 1942, ha appena compiuto tredici anni. poche pagine, e all`immagine della scuola, dei compagni e di amori piu` o meno ideali, si sostituisce la storia della lunga clandestinita`. obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di se` e dell`esperienza degli altri clandestini. la prima edizione del "diario" subi` tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. il testo, restituito alla sua integrita` originale, ci consegna un`immagine nuova: quella di una ragazza vera, ironica, passionale, irriverente, animata da un`allegra voglia di vivere, gia` adulta nelle sue riflessioni. questa edizione, in appendice, offre anche una ricostruzione degli ultimi mesi della vita di anne e della sorella margot, sulla base di testimonianze e documenti raccolti negli anni. prefazione di eraldo affinati. con uno scritto di natalia ginzburg.
il quarto centenario della morte di shakespeare e` l`occasione per nuove messe in scena, per racconti e romanzi ispirati alle sue opere (nesb? e altri), per nuove trasposizioni cinematografiche (proprio macbeth con michael fassbender). e anche per nuove traduzioni. d`altra parte, se tutti i grandi classici necessitano periodicamente di nuove traduzioni, tanto piu` e` vero per i`autore piu` studiato al mondo. nel corso degli anni una continua messe di studi critici e filologici ha via via precisato o anche cambiato radicalmente i significati di molti passaggi delle opere di shakespeare, quando non ne abbia addirittura cambiato il testo. paolo bertinetti assomma in se` le caratteristiche del grande esperto di questioni shakespeariane con quelle del traduttore sensibile al linguaggio teatrale. questa di macbeth si propone come la traduzione piu` precisa e aggiornata, ma ugualmente efficace nella pronuncia, senza cedere punti sul terreno del fascino letterario di un capolavoro che ha saputo rappresentare in modo cosi` memorabile l`incubo e il buio dell`inconscio.
pubblicato per la prima volta nel 1939 e` uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in italia e in francia alla fine degli anni ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. la saga dello scrittore arturo bandini, alter ego dell`autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. l`ironia sarcastica e irriverente, la comicita` di arturo bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. al centro della vicenda e` il percorso di bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l`incontro con la bella e strana camilla lopez... introduzione di alessandro baricco.
"in queste tre pie`ce bernhard concentra la sua attenzione su quella figura di interprete-esecutore-attore che e` al centro di tutta l`impalcatura della sua opera e di cui egli ora, riducendo al massimo i termini della rappresentazione, rimette in gioco il senso. (...) contraddizione e spettacolo come termini interscambiabili. soprattutto l`apparenza inganna e semplicemente complicato mimano le contraddizioni di cui e` fatta non solo l`esistenza dell`attore, ma quella di chiunque tenti di arrivare a una propria rappresentazione del mondo." (dal saggio introduttivo di eugenio bernardi)
phileas fogg, gentiluomo inglese assai flemmatico, scommette con i soci del suo club che riuscira` a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. parte seguito dal suo fedelissimo servo giovanni detto passepartout. gli e` pero` alle calcagna un poliziotto che si affanna a seguirlo nelle tappe dell`eccezionale itinerario perche` fagg e` sospettato di un grosso furto perpetrato in una banca inglese. questo e` l`avvio del romanzo che verne pubblico` nel 1873 e che costituisce da piu` di un secolo uno dei piu` duraturi successi in tutte le lingue. e una storia sospesa di continuo tra avventura e ironia, dove i colpi di scena si susseguono ad un ritmo irresistibile.
il pastore john ames sara` morto quando suo figlio aprira` la lettera che gli sta scrivendo. siamo nel 1956, john ha 76 anni e sente che la fine e` prossima. dieci anni prima ha incontrato l`attuale signora ames, molto piu giovane di lui. la donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamoro` e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potra` mai veramente conoscere la sua storia. a gilead, iowa, la citta` che non ha mai lasciato, ames inizia cosi a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitu`, del padre pacifista durante la guerra di secessione. e poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?
alarico muore all`improvviso, i visigoti finiscono per andare in spagna e la storia della spagna sara` quella che conosciamo. ottone iii muore d`un tratto, il suo progetto di ridisegnare e circoscrivere il patrimonium beati petri finisce con lui e la storia sara`, sul lungo periodo, quella dello stato della chiesa. guglielmo ii d`altavilla muore di colpo e il regno di sicilia finisce a enrico vi di svevia; ma anche enrico vi muore all`improvviso e il regno passa sotto la tutela del papa prima di arrivare nelle mani di federico ii; che a sua volta morira` bruscamente proprio alla vigilia della sua vittoria sul papa. quante aspettative sono finite nell`abisso perche` qualche evento inaspettato ha impedito che prendessero la piega desiderata? "imprevisti e altre catastrofi" tratta principalmente di storia medievale, ma con qualche scorribanda nella storia precedente e successiva, raccontando alcune circostanze che hanno impedito alla storia di essere diversa da come e` stata. che ci piaccia o non ci piaccia, la storia e` andata e sta andando cosi` come e` andata e sta andando. piaccia o non piaccia alla cosiddetta storia controfattuale. la storia non si puo` scrivere per schemi: gli schemi possono essere utili per inquadrare, cogliere analogie, proporre paradigmi di interpretazione. ma la storia e` costituita di eventi, che sono concreti anche se non possono essere colti nella loro fattualita`. un paradosso solo apparente: questi fatti spesso sono , ma al tempo stesso sono razionali benche` abbiano avuto un`origine irrazionale: cosa c`e` di piu` razionale e prevedibile infatti della morte? e che cosa di piu` che le morti improvvise, impreviste, che troncano qualunque possibilita` di sviluppi ? concreti ? gia` programmati? e negli eventi e nel loro corso che occorre cercare per trovare la cifra della loro comprensione. negli eventi come sono andati, non come sarebbero potuti andare. morti eccellenti, battaglie, situazioni che si sono capovolt
pubblicato a ridosso del sacco di roma, nel 1528, pochi mesi prima della morte del suo autore, e accompagnato subito da un immenso successo, "il libro del cortegiano" e` un testo dalla complessa e affascinante architettura retorica, nella quale si riflettono i grandi modelli classici. considerato per molto tempo la grammatica della societa` di corte, e` soprattutto una prova letteraria che affonda le proprie radici nei problemi di un`epoca percorsa da cruciali dilemmi e lacerazioni. un trattato che affronta i temi caldi di un momento di grandi cambiamenti: la crisi italiana nel contesto europeo, la dubbia moralita` degli uomini di governo, l`assenza di un principe italiano, la centralita` della roma pontificia, l`emergere di nuove istituzioni monarchiche. l`introduzione e il commento di walter barberis lo riportano alla sua filigrana politica ed esistenziale, fornendo al lettore le chiavi per comprenderlo e apprezzarlo nella dimensione piu peculiare e innovativa.
dopo l`importante punto di arrivo raggiunto col poemetto "ii mondo sia lodato", la nuova raccolta di franco marcoaldi prosegue nel percorso interiore dell`autore tra ricerca sapienziale e piccoli gesti salvifici, mentre il mondo esterno sembra sempre piu` dominato dalla brutalita`. il libro si apre con una scena di "perdita di tempo" : l`imbucarsi in un cinema semivuoto per vedere un vecchio film, . il tema del perdere tempo, ripreso in altre poesie (), e` uno dei fili conduttori della raccolta: perdere tempo per trovare se stessi, lasciar cadere le maschere, far tacere i tamburi del narcisismo quotidiano, conquistare uno spazio di silenzio. questo tipo di esercizi zen richiede prima di tutto professione di umilta`. ai potenti, agli arroganti, ai troppo sicuri e` preclusa qualsiasi via che porti a un momento di autenticita`. umilta` e arroganza pero` possono presentarsi fuse insieme, e dunque: quest`ultimo di marcoaldi e` un libro di "esercizi spirituali" per laici, un breviario per attraversare i dissidi interiori alla ricerca di una piu` umana armonia con la natura.
una venezia estiva ammorbata da una peste incombente ospita l`inquieto gustav aschenbach, famoso scrittore tedesco che ha costruito vita e opera sulla piu` ostinata fedelta` ai canoni classici dell`etica e dell`estetica. un sottile impulso lo scuote nel momento in cui compare sulla spiaggia del lido la spietata bellezza di tadzio, un ragazzo polacco. un unico gioco di sguardi, la vergogna della propria decrepitezza, la scelta di imbellettarsi per nasconderla, sono i passi che scandiscono la vicenda. in pieno novecento, thomas mann ha colto e rappresentato la grande cultura borghese in via di dissoluzione, in un`opera emblematica che fonde la perfezione formale con la rappresentazione degli aspetti patologici di quella crisi.
e un mattino di novembre. nella sala di uno dei piu` prestigiosi college di oxford, centinaia di persone aspettano l`inizio di una conferenza. dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale - decine e decine di pecore. bianche, lanose, ordinate, moderatamente belanti. le guida filippo cantirami, giovane economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati. inizia cosi` il nuovo romanzo di paola mastrocola. quella incredibile invasione di pecore gettera` nel caos i genitori cantirami, convinti che il figlio modello sia a stanford a finire un dottorato, e che si ritrovano all`improvviso spiazzati e in ansia. cosa combina fil, dov`e` finito, chi e` veramente? e chi e` quel suo compagno jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si sono scambiati i due ragazzi, qual e` il loro segreto? fil sembra sparito nel nulla, perduto in un mistero. imprendibile. e intanto, sullo sfondo, la crisi dei nostri giorni. ma raccontata da lontano, come guardando il presente dal futuro, tra una cinquantina d`anni. filippo cantirami, il giovane rivoluzionario della mastrocola, e` un ragazzo privilegiato, un personaggio scomodo, di questi tempi: eppure e` lui - in virtu` dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi gesti e delle sue scelte - che pagina dopo pagina ci apre al sogno di una vita diversa. un sogno che ci porta a riflettere sull`idea di tempo e sulla possibilita` di metterla in discussione, di ripensarla.
la storia di tonle bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco e` l`odissea di un uomo che tra la fine dell`ottocento e la grande guerra rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civilta` cui sente di appartenere. "l`anno della vittoria", continuazione ideale della "storia di tonle", e` quello che va dal novembre 1918 all`inverno successivo e racconta la storia di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall`immane naufragio della guerra. il lento ritorno alla vita, la fatica di riannodare i fili degli affetti e dei sentimenti, la riscoperta di luoghi e ritmi di vita perduti: rigoni stern da` voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti piu` autentici, testimonianze di un`umanita` di confine che vince nonostante la storia.
il mondo degli uomini puo` essere anche piu` selvaggio delle foreste del grande nord americano. e quello che scopre zanna bianca, nato da una lupa semidomestica e catturato ancora cucciolo. l`avidita` delle persone che incontra e` pari alla ferocia dei predatori dei boschi, e l`odio dei cani contro cui e` costretto a combattere lascia zanna bianca solo contro tutti. finche` un nuovo padrone verra` a spezzare la catena che lo lega a questa dura vita, e cerchera` di rimediare al male che gli uomini gli hanno fatto. eta` di lettura: da 9 anni.
le avventure straordinarie della piccola alice in un bizzarro mondo alla rovescia sono molto piu di un classico per l`infanzia. se da un lato vi si puo` leggere una parabola che svela le assurdita` e le incoerenze della vita adulta, dall`altro vi si coglie, immediata, una raffinatissima abilita` linguistica, dove il gusto per il paradosso e il calembour, il nonsenso e la parodia si esprimono con impareggiabile inventiva.
con le ultime lettere di jacopo ortis il foscolo si propone di offrire, in forma di romanzo, la propria esperienza piu` intima. cosi` il protagonista diventa quasi un alter ego dell`autore e nei suoi amori e nei suoi sentimenti vediamo adombrati quelli del foscolo stesso, i suoi innamoramenti, le peregrinazioni per l`italia contesa e tradita dagli stranieri, l`esilio del 1815 dopo la caduta del regno italico. documento di una nuova sensibilita` romantica, l`ortis ebbe grande diffusione in europa e ad esso si ispirarono in particolare coloro che combattevano la dominazione napoleonica e per le liberta` nazionali.
le famosissime avventure del burattino creato da collodi vengono riproposte in una nuova edizione einaudi, dopo la prima edizione del 1943 nella collana "universale einaudi". il testo e` accompagnato da un`introduzione di stefano bartezzaghi dal titolo "il paese senza balocchi", una prefazione firmata da giovanni jervis, una cronologia della vita e delle opere di carlo collodi, un testo di italo calvino intitolato "ma collodi non esiste", pubblicato nel 1981 su "la repubblica", e da "play it again, pinocchio", firmato da luciano curreri.
zazie, una ragazzina ribelle e insolente, arriva nella parigi degli anni `50 dalla provincia. il suo sogno e` vedere il metro; ma se uno sciopero glielo impedisce, nessuno puo` trattenerla dal salire su quella giostra vorticosa che per lei diviene parigi. fugge disinvolta dall`olezzo dello zio, ballerino travestito, per incontrare, grazie alla sua vitalita` straripante, una galleria eterogenea di personaggi: un conducente di taxi, diabolici flic, la dolce marceline, una vedova consolabile, un calzolaio malinconico e un querulo pappagallo.
pubblicato nel 1924, i re taumaturghi e` un`opera che per la vastita` della ricerca ha segnato una tappa importante nel cammino della storiografia francese ed europea, conservando intatta ancora oggi la sua carica di vivacita` e attualita`. tema del libro e` una "gigantesca notizia falsa": il rito della guarigione dalle scrofole mediante il tocco delle mani da parte dei re cristiani di francia e d`inghilterra durante il medioevo. una storia di miracolo e credulita` intrepidamente svelata da uno dei piu` grandi storici d`europa, che ha voluto dimostrare, come afferma jacques le goff nella prefazione, "che il miracolo esiste a partire dal momento in cui ci si puo` credere, e tramonta e poi sparisce quando non ci si puo` piu` credere".
un racconto aggrappato alla realta`, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d`un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. "ragazzo negro", quasi un romanzo di formazione, e` l`autobiografia simbolica di richard wright, scrittore negro nativo del mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. l`esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell`utopia come scelta d`una fuga che non e` piu` passiva sconfitta.
non e` un`autobiografia, non e` un trattato filosofico, non e` da interpretare come pura teologia: eppure, dopo la bibbia, "le confessioni" di agostino sono il libro piu` amato e odiato dal v secolo ai giorni nostri. secondo le ultime ipotesi degli studiosi "le confessioni" possono essere considerate una sceneggiatura nella quale si potra` leggere il percorso di un bildungsroman, intercalato da digressioni sul tempo, sulla memoria, sulla relativita` delle leggi umane, sul ruolo della retorica.
la soddisfazione per un`invenzione linguistica che piace, l`emozione dell`intuire e dell`indovinare, la sorpresa di una combinazione casuale, la sfida dell`enigma o la trasgressione del nonsense, la spensieratezza della comicita`, l`intelligenza dell`ironia questa e` la vita dei draghi locopei: ersilia zamponi, un`insegnante sensibile e inventiva, e i ragazzi di una scuola media intitolata a gianni rodari, sul lago d`orta. assieme hanno usato le parole - i loro nomi, i nomi dei loro professori e delle squadre di calcio preferite, le parole dei libri e quelle della pubblicita` - non per parlare o scrivere ma per trasformarle. il loro inno e` un esilarante rovesciamento di quello di mameli: "sorelle di francia / la francia va a letto / col piede infilato / in una ciabatta". "l`unico modo davvero possibile, davvero serio, per imparare a usare, a possedere, ad amare la lingua", avrebbe osservato giovanni raboni. sono gli esercizi di stile della scuola e hanno sedotto molti altri insegnanti, studenti e lettori comuni: e` quasi impossibile incontrare i draghi locopei senza sentire la voglia di emularne i giochi.
la vita di buck, cane di razza abituato al clima mite e alla tranquillita` degli stati uniti del sud, ha un`improvvisa svolta quando, per una scommessa persa, e` venduto e spedito al nord, come cane da slitta. piegato all`obbedienza da un esperto allevatore, riesce a far fronte alle nuove esigenze e a sopravvivere alle privazioni e al clima inclemente. ma qualcosa e` cambiato in lui: nel suo comportamento riaffiorano istinti sopiti. buck sente crescere, sempre piu` forte, il contrasto tra natura e educazione, tra amore per il padrone e slancio incontenibile verso la liberta`.
scritto su commissione in due mesi nell`ottobre 1885 per superare un periodo di difficolta` economiche, questo racconto e` passato in proverbio come una profetica rappresentazione del "doppio", delle scissioni della personalita` di cui e` stato ricco il novecento. ma per fruttero e lucentini la vera controparte di jekyll non e` hyde, con la sua indefinibile mostruosita`, ma utterson, il legale, l`amico di jekyll. questo borghese austero, avaro di parole, poco incline ai sentimenti, incarna il controllo della ragione, in opposizione alle inquietudini faustiane del dottor jekyll, all`oscura fascinazione per un`avventura distruttiva in cui mettera` in gioco tutto se stesso.
la scrittura di cortazar affonda le radici nella precisione realistica. i vari quartieri di buenos aires, gli ambienti borghesi, le atmosfere familiari, i locali dove si balla il tango: il misterioso, l`irrazionale, il tragico germogliano dalla piu` corporea descrizione del quotidiano. e proprio li` che salti nel tempo, scambi di destini, apparizioni e stregonerie prendono forma e senso: la vita segreta di una societa` si carica di segni e tensioni inquietanti. particolare suggestione ha il "bestiario" metafisico di cortazar: animali invisibili, come la tigre del racconto che da` il titolo al libro, o immaginari, o creati dal nulla come i coniglietti della "lettera a una signorina di parigi".
