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il romanzo racconta la vita di friedrich von hardenberg (1772-1801), prima che fosse conosciuto sotto il nome di novalis. il materiale e` ricavato da lettere da lui inviate e ricevute, da diari, documenti ufficiali e privati, pubblicati in cinque volumi fra il 1960 e il 1988.

e dall`affettuosa espressione dello scrittore siciliano che trae il titolo questa raccolta delle piu` belle lettere d`amore dell`ottocento italiano. foscolo e mazzini, nievo e d`annunzio, d`azeglio e svevo, leopardi e belli, manzoni e settembrini, e ancora aleardi e fogazzaro, boito ed eleonora duse: guido davico bonino ha selezionato tra gli epistolari di ventiquattro autori del xix secolo missive varie per tema e accento, come varie sono le occasioni e i sentimenti del discorso amoroso. e cosi` a lettere ispirate al fedele amore coniugale si affiancano pagine dettate da avventure nutrite di passione e conquista, o ancora pagine in cui si percepisce che l`affettuosa amicizia vorrebbe trasformarsi in amore, ma non osa o e` ostacolata dal destino.

il volume raccoglie tutti gli scritti che testimoniano del battagliero impegno civile dello scrittore ferrarese in difesa del patrimonio artistico e naturale italiano. un ritratto indiretto dell`italia di sempre, in cui enti locali e di gestione, gruppi industriali e partiti tirano tutti l`acqua al proprio mulino: mercanteggiano e fanno a pezzi l`italia.

"non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella e` una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l`impeto giungere dal profondo; ecco perche` mi sento con la coscienza piu` pulita nel caso della scrittura non romanzesca". e all`insegna di questa autenticita` che fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. l`intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell`alcol. fitzgerald voleva un`occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l`immagine del cantore elegiaco dell`eta` del jazz e del fallimento. ma il progetto non ando` mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. queste pagine intime di fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturita`, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua "vera natura". ecco perche`, letti nel loro insieme sono quanto di piu` vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata una breve autobiografia, che altro non e` se non un calendario delle piu` leggendarie bevute. una lettura imperdibile per gli abituali "bevitori" delle sue pagine.

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StandellsFormato: CD20.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Scoperto di recente, questo master tape di un concerto dell'epoca, ci permette di ascoltare la band, già nota per classici come Dirty Water e Sometimes Good Guys Don't Wear White. Il concerto ( registrato in modo professionale alla Università del Michigan nel 1966 ), è uno splendido esempio del suono della band nel suo periodo topico. Qualità superba e la solita professionalità nel packaging da parte della mitica Sundazed. Usa, 2015

"schad e` stato uno dei maggiori ritrattisti del ventesimo secolo, non perche` ha dipinto molti ritratti ma perche` ha ritratto il secolo. i suoi volti senza sorriso che non nascono per essere osservati ma per osservare e che, silenziosamente, mettono sotto accusa la storia e la vita, sono una metafora del novecento. per questo schad ha dipinto soprattutto ritratti: perche` i suoi ritratti contengono quanto si deve sapere non su una persona ma su un`epoca. pochi particolari e un abisso separano le sue figure dai protagonisti dei quadri quattro-cinquecenteschi a cui stilisticamente si riallacciano. anche i personaggi piu` alteri di raffaello o del bronzino, superbi della loro condizione e del loro potere, risultano piu` affabili e di miglior umore rispetto a loro. in lola o in lotte, in felix bryk o in frieda cornelius c`e` invece qualcosa che non ci invita a conoscerli: una gravita` che li sovrasta e, insieme, una amarezza, una vulnerabilita`, una psicologia indifesa e indifendibile che avrebbe bisogno di aiuto, eppure rifiuta ogni pieta`, ogni compassione schopenhaueriana. si possono commettere due errori nell`interpretare i ritratti di schad, soprattutto della sua stagione piu` alta che va dal 1923 al 1930. il primo e` collegarli solo alla storia tedesca, dallo sfacelo dell`impero al crollo di weimar, e pensare che esprimano solo quella cronaca tragica, quel `noi non potemmo essere gentili` di cui parlava brecht."

stando al racconto contemporaneo su roma - propugnato tanto dai media quanto dai residenti - la citta` e` prossima al collasso. ogni anno la si ritrova qualche gradino piu` in basso nelle classifiche di vivibilita`. ai problemi di tutte le grandi capitali - turismo mordi e fuggi, traffico, scarto tra centro radical-airbnb e periferie degradate - negli ultimi anni roma sembra voler aggiungere una lista di nefandezze tutta sua: una serie di amministrazioni fallimentari, corruzione capillare, rigurgiti fascisti non piu` minoritari, criminalita` diffusa, mafia. una situazione apparentemente irredimibile che ha trovato il simbolo perfetto nel record mondiale di auto`bus pubblici che prendono fuoco da soli. ma questa narrazione dello sfacelo sembra contraddetta da altrettanti segnali in direzione opposta. la prima cosa che stupisce e` l`assenza dell`emigrazione di massa che normalmente ci si aspetterebbe: la larghissima maggioranza dei romani non si sogna nemmeno per un istante di , e i tanti nuovi arrivati che negli ultimi decenni l`hanno popolata sono spesso indistinguibili dagli autoctoni nelle attitudini e nell`amore profondo che li lega a questa che . a ben guardare sono infinite le contraddizioni e gli opposti conciliati da roma, una citta` . la si pensa grande e invece e` immensa, la metropoli piu` estesa d`europa. i suoi confini si spingono enormemente piu` in la` dei capolinea della metro e ben oltre la cerchia della piu` grande autostrada urbana d`italia, il gra, che ne racchiude solo una frazione. ma soprattutto, in contrasto con lo stereotipo piu` falso di sempre, per quanto fondata oltre 2770 anni fa, roma e` una citta` profondamente moderna, come il 92 per cento dei suoi palazzi, e tutt`altro che eterna, se la sua crescita dal dopoguerra a oggi ha

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