Pieta, figlia di Greg Brown, va a Nashville e si fa produrre da Richard Bennett ( Mark KNopfler, Steve Earle, Emmylou Harris ). Il risultato è un disco maturo, alla Lucinda Williams, suonato alla grande ( Glenn Worf, Chad Cromwell, Bennett, David Mansfield, Bo Ramsey e Mark Knopfler ospite in un brano ). Folk elettrico ed Americana si mischiano con forza e buon senso lirico.
Prisoner è un disco autobiografico e monografico, una sorta di confessione in musica, ma è anche un disco vario, puntuale, che sta a metà tra Ashes & Fire ed il recente Ryan Adams. Un disco di ballate legate alle radici, ma anche di brani rock più ermetici, con stacchi chitarristici decisi e puntuali. E poi c'è una chiara deriva springsteeniana, che si sente sopratutto in Outbound Train, ed anche in Haunted House e nella minimale Shiver and Shake. Se Ryan Adams era un disco normale, Prisoner è meglio, molto meglio. Va solo sentito con più attenzione, a fondo e viene fuori che è un rock and roll album, puro, come non se ne sentono molti al giorno d'oggi.
Essendo chiuso in casa per diverso tempo, come è successo un pò a tutti, John Fogerty ha messo al lavoro la sua famiglia, i tre figli, ed ha registrato un disco. Fogerty's Factory, la cui copertina riprende quella classica di Cosmo's Factory, è un divertimento per amanti della musica. Infatti John ha ripreso una manciata di classici del suo repertorio e li incisi nuovamente, con un suono quasi unplugged ( ma abbiamo la chitarra elettrica), e delle invenzioni molto intriganti, che rendono le canzoni decisamente belle quanto inattese. John ha ripreso dieci canzoni sue, tra cui Centerfield, Have You Ever Seen The Rain, Hot Rod Heart, Proud Mary, Bad Moon Rising, Fortunate Son ed altre meno note e ci ha aggiunto due brani non suoi: Lean on Me di Bill Withers e City of New Orleans di Steve Goodman. Il disco è splendido, godibile dalla prima all'ultima canzone e decisamente inatteso.Tra le cose più belle di quest'anno. CD stampa Eu.