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"rousseau politico e` particolarmente vivo appunto perche`, rovesciando la particolarita` della `politica` nella totalita` della `filosofia` dimostra che la costruzione della citta` importa la consapevolezza di tutti i problemi dell`uomo: impone "il prezzo della verita`", ossia una presa di posizione su tutto il problema della condizione e del significato dell`uomo e della sua storia nella realta`." (dall`introduzione di eugenio garin).

ada fonzi ci racconta la storia del percorso di ebe dagli stadi di una femminilita` elementare e ossessiva alla realizzazione di una compiuta e sicura personalita` di donna. percorso non facile perche` "l`identificazione dell`essere donna e` un problema bruciante", anzi e` il problema di ogni giorno e di ogni ora, soprattutto se, come ebe, si e` nati nel cuore profondo di un`antica cultura meridionale e si e` cresciuti in un ambiente di funzionari e impiegati che ripetono su scala ridotta il meccanico formalismo dei burocrati gogoliani.

e` la storia di enzo, un ragazzo della provincia di trapani. impara ben presto che la diffidenza, l`omerta`, l`astuzia, la capacita` di intimidire e di imporsi con la forza sono essenziali per farsi strada nel suo mondo. si mette in luce presso la famiglia mafiosa del luogo e diventa un "soldato" ai suoi ordini. alla fine, arrestato un`ultima volta, e gia` condannato a morte dall`organizzazione, decide di fermarsi e cercare una via d`uscita nella scelta del pentimento, dell`"infamita`", che si realizza nell`incontro con un magistrato: paolo borsellino.

in un arco temporale che va dal 1979 al 1981, anno del referendum sull`aborto, si vedono riemergere dall`esperienza viva degli interlocutori gli interrogativi ultimi sul senso e il non senso dell`esistenza umana, sulla natura del cristianesimo, sulla figura di cristo e la sua verificabilita`. nel momento in cui diventano clamorosi i segni di un congedo della societa` da una mentalita` cristiana, non si tratta innanzitutto di aggrapparsi ai "valori", ma di ritornare all`origine: cristo come avvenimento del presente. la fede non e` la sopravvivenza di un`etica, o l`attaccamento nostalgico a un mondo che finisce, bensi` "la certezza di alcune grandi cose". secondo volume della serie "l`equipe".

racconti dedicati ad oggetti strani e misteriosi: donnine a dondolo, giacche di formaggio, scarpe fatte di conchiglie, nasi di alcolizzati, pianoforti che gemono all`ora di cena, ghigliottine che decapitano solo gli innocenti. altri, dedicati ad animali enigmatici: un dromedario senza padrone che dal deserto dello higiaz arriva a zurigo per addormentarsi sui binari del tram, ragni giganteschi vestiti con cappelli di paglia e occhiali scuri. infine esseri umani: re e regine di pornolandia, prostitute cammioniste, ladri di slip e reggiseni.

vigorosa espressione della poetica balzachiana, "splendori e miserie delle cortigiane" e` un`opera in divenire, modellata nel corso di tredici anni (1835-47). i quattro romanzi che la compongono sono dominati dalle figure di esther, giovane e affascinante prostituta parigina, lucien, di lei romanticamente innamorato, e vautrin, il genio dell`energia al servizio del male. intorno a queste figure forti dell`intreccio - spiega lanfranco binni nella sua introduzione - "l`immaginazione di balzac costruisce potenti scenari psicologici e filosofici, ricchi di variazioni di sfumature. ogni personaggio e` la parte emergente e visibile di mondi sommersi, misteriosi, inquietanti. i destini e i comportamenti individuali rispondono a leggi che li determinano crudamente; legge delle leggi, il denaro".

e un`antica e bruciante passione, quella che arturo pe`rez-reverte nutre per il mare: da sempre ne studia la storia, la letteratura e le leggende, oltre che percorrerlo come esperto navigatore. questo volume raccoglie novantasei testi dello scrittore spagnolo sul tema. si tratta di una multiforme indagine fra gli abissi, con una chiara predilezione per l`amato mediterraneo: c`e` il sangue che scorre dagli ombrinali, ci sono omero, stevenson e mac orlan, conrad, melville e o`brian, e la meteorologia, le tempeste perfette, la difesa del tonno e delle balene, le avventure con le lance dei guardacoste. il mare attrae irresistibilmente a se` pe`rez-reverte per la sua bellezza indomita e anche per la sua crudelta`: per le avventure che vi nascono, per gli eroi, i criminali e i fantasmi che lo percorrono, romantici e coraggiosi. ma nutre anche la vena piu` autenticamente iconoclasta e polemica dello scrittore. il lettore si sente chiamato a imbarcarsi con reverte e i fratelli della costa con la sciabola d`abbordaggio fra i denti, una cima in mano e la bandiera con il teschio e le tibie incrociate e puo` diventare marinaio e corsaro, ammutinato del bounty, ramponiere del pequod, rematore del re di itaca e, suo malgrado, testimone della recente tragedia della costa concordia. prefazione di jacinto anton.

i "frammenti" lasciati da pascal dopo la sua morte vennero pubblicati per la prima volta nel 1670, solo in parte, disposti secondo un ordine e con un titolo - "pense`es sur la religion" - assolutamente arbitrari. oggi sappiamo che il disordine in cui furono trovati e` solo apparente, e dunque questa edizione li ripropone nell`ordine voluto dall`autore stesso, rispettando quello che almeno in parte doveva essere il piano del libro al quale pascal stava lavorando e che non fu mai compiuto. una volta completata, l`opera avrebbe dovuto costituire una sorta di difesa della cristianita`, ma pascal non era un teologo, bensi` un uomo di scienza, un moralista capace di penetrare il pensiero umano, un grande letterato. quel libro si sarebbe dunque potuto definire la sua autobiografia spirituale. questa edizione e` corredata di un ricco apparato filologico che sottolinea le numerose varianti del testo pascaliano, mentre il testo francese a fronte permette al lettore di comprendere lo sforzo compiuto per rispettare, nel tradurre, il ritmo e la struttura vorticosa della lingua di pascal.

"per il giovane stendhal, la scoperta di cimarosa fu la scoperta della musica": cosi` scrive enzo siciliano nella sua prefazione a questa vita di mozart, che segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. se cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di stendhal, mozart rappresento` l`approdo definitivo della sua passione, perche`, come racconta lo stesso stendhal in questa piacevole breve biografia: "un pittore, volendo una volta adulare cimarosa, gli disse di considerarlo superiore a mozart. al che l`italiano, con vivacita`: `che direste voi a chi vi dichiarasse che siete piu` grande di raffaello?`".

la vita di angelica e` segnata da un evento sconvolgente ancor prima della sua nascita: maja, la bellissima attrice scandinava che era sua madre, l`ha data alla luce in extremis dopo un disastroso incidente aereo di cui e` rimasta vittima. suo padre philippe, facoltoso e spensierato, si e` ritrovato cosi a doversi occupare da solo di una bambina che ogni istante gli ricorda l`amata moglie scomparsa. e l`ultima cosa che avrebbe desiderato, e l`unico modo che trova per farlo e` legarsi indissolubilmente - e morbosamente - alla figlia. angelica non conosce altro affetto e non si ribella mai al padre, anche se forse intuisce che nell`isolamento del loro me`nage familiare c`e` qualcosa di malsano e spaventoso. e lo intuisce senz`altro anche darius, un giovane intraprendente che si reca ad antioch, la gigantesca residenza di padre e figlia nella campagna inglese, per vendere a philippe alcune opere d`arte. quando angelica lo incontra, in lei si accende la speranza che finalmente uno di quegli eroi mitologici di cui legge tanto avidamente le gesta sia saltato fuori dai suoi libri per venire a salvarla. e a questo punto che la situazione prende una piega inaspettata e darius e` costretto a una fuga rocambolesca per non soccombere. ad aiutarlo, tre giovani avventurieri, helena, marlena e anton, che gli offrono l`opportunita` di imbarcarsi con loro sulla focena, una magnifica goletta diretta verso sud. ed e` nelle acque del mediterraneo che la sua rotta incrocia quella di pericle, principe di tiro, impegnato a tenersi lontano dalle minacce e dai fantasmi del passato e del futuro. un po` come george wilkins, amico e collaboratore di william shakespeare - e forse coautore del pericle -, che in un altro secolo, in un`altra dimensione, fa i conti con le sue colpe... tra fiaba e romanzo d`avventura, rielaborazione del mito e riscrittura del dramma shakespeariano, nella "focena" mark haddon celebra il coraggio - troppo spesso dimenticato - delle protagoniste, e ci accompagna in un

quando diciamo: cosa intendiamo? chi ha la cittadinanza italiana o chi in italia ci abita? chi parla italiano? chi ha genitori italiani o chi in italia ci e` nato? e non e` la prima volta che ci poniamo questa domanda: ha cominciato dante con la `serva italia` poi d`azeglio con gli `italiani da fare` e ancora, i `santi, poeti e navigatori` gli `italiani nuovi` fascisti o `gli italiani brava gente`. urliamo questo slogan in un paese dai confini incerti, diviso tra nord e sud, est e ovest, citta` e campagna. un paese che ha faticato a parlare la stessa lingua, che racconta a se` stesso una storia composta di micromemorie di parte. un paese in cui i momenti piu` divisivi della vita pubblica sono proprio le feste nazionali. ora questa identita` frammentata e` messa ulteriormente sotto stress dalle generazioni di ragazze e ragazzi nati in italia da genitori `forestieri`. e negli stadi, con la realta` attorno a smentire l`ennesimo precario schema identitario, si grida: .

nell`ultimo volume della sua opera, karl ove knausg?rd fa definitivamente i conti con se stesso in un romanzo diviso in tre parti. e il periodo particolarmente turbolento antecedente la pubblicazione del primo volume de "la mia battaglia". karl ove sta ricevendo i pareri e le reazioni delle persone di cui ha scritto e, tra attestati di stima e tenui critiche, emerge la netta opposizione dello zio paterno, gunnar, che lo accusa di aver mentito su ogni cosa. la soluzione che gli prospetta lui e` una sola: cambiare tutto, pena un aspro scontro in tribunale. il suo intervento inaspettato costringe karl ove a togliere il nome del genitore, che nel romanzo viene nominato unicamente con le parole "mio padre". il trauma di questa privazione costringe knausg?rd a interrogarsi e a riflettere sulla memoria e sul ruolo fondamentale che ha il nome nell`infondere vita in una persona reale o in un personaggio di finzione. il nome permette di penetrare l`intimita` dell`essere umano e si contrappone al numero, che invece disumanizza creando sequenze riproducibili. con l`aiuto di una poesia di paul celan e del testo che piu` di ogni altro ha incarnato il male assoluto - quel "mein kampf" che racconta la battaglia di adolf hitler per diventare la persona che tutti conosciamo -, karl ove knausg?rd ancora una volta chiama il lettore a combattere e affrontare le proprie paure. alla fine di questa lotta, cio` che rimane e` l`amore per linda, moglie e madre dei loro tre figli. la famiglia e` un rifugio, un bozzolo che protegge e insieme reclama tempo, che e` la risorsa necessaria alla scrittura. ma adesso tocca a linda leggere cio` che karl ove ha scritto di lei e scoprire quello che hanno visto gli occhi del marito e che vedranno anche i lettori di tutto il mondo.

"una zia mi ha lasciato in eredita` un gatto d`angora, la bestia piu` stupida che conosca. ecco cio` che questo gatto mi ha raccontato una sera d`inverno, davanti alle braci del camino". cosi` inizia "il paradiso dei gatti", racconto di emile zola in cui un giovane gatto domestico sogna "l`ignoto, l`ideale" e mille avventure sui tetti al di la` della finestra. lungo le strade della parigi ottocentesca, in compagnia di un manipolo di randagi, il nostro eroe felino scoprira` le gioie ma anche le difficolta` della vita bohemienne. un gioiello narrativo illustrato con soffusa delicatezza da timothee le veel. "adoro i gatti, gli unici animali domestici a non essere schiavi e ad aver accettato la convivenza con l`uomo pur mantenendo la propria personalita`". (emile zola). eta` di lettura: da 5 anni.

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