

il giornale dei sopralluoghi per "bello, onesto, emigrato australia" diventa l`ilare resoconto della nascita di un film, e della circospetta esplorazione di un continente lontanissimo. il testo ritrovato di un maestro della commedia all`italiana - lo sceneggiatore principe di alberto sordi.


la societa` e` divenuta ormai irreversibilmente pluriculturale, plurietnica e plurireligiosa. per agire da fermento spirituale, culturale e sociale, la chiesa deve porsi in modo nuovo, altrimenti non e` piu` credibile ne` quando annunzia il vangelo, ne` quando combatte a favore dell`uomo e della sua dignita`. giunti al giro di boa dei cinquant`anni dal concilio vaticano ii, per evangelizzare un mondo profondamente cambiato, non resta che proseguire con coraggio la "traversata" lungo la "rotta" segnata chiaramente dal concilio e seguita fedelmente dai "traghettatori". la "traversata" postconciliare e` stata senza dubbio tormentata, resa ancor piu` complessa dai vorticosi cambiamenti sociali, dalle divisioni e dai contrasti che hanno attraversato il mondo cattolico. in questa delicata stagione hanno avuto un ruolo decisivo alcune figure carismatiche che hanno accompagnato la chiesa e la nostra societa` nella transizione al terzo millennio. attingendo ai suoi molti ricordi, pubblici e privati, padre bartolomeo sorge ne delinea un appassionato e intenso ritratto, con l`auspicio che possano essere d`esempio a "una nuova generazione di traghettatori", chiamata a completare il lungo tragitto della chiesa verso le mete indicate dal concilio superando incertezze e stanchezze, senza temere di affrontare situazioni nuove e sfide inedite.




solo la letteratura puo` restituire un senso alle nostre vite confuse e sghembe. anzi, la letteratura e` il solo specchio dentro cui la vita, riflettendosi, giunge per un momento a dire se stessa. e l`idea centrale di questo romanzo. tre donne lo abitano. la prima e` una donna famosa, una scrittrice famosa: virginia woolf, ritratta a un passo dal suicidio, nel 1941, e poi, a ritroso nel tempo, mentre gioca col de`mone della sua scrittura. le altre due sono donne che abitano luoghi e tempi diversi. clarissa vaughan, un editor newyorkese di oggi e laura brown, una casalinga californiana dell`immediato dopoguerra.



se si eccettuano api e formiche - che ammiriamo per la loro operosita` e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga - gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il piu` delle volte fastidiosi e ripugnanti. eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei ricordi di fabre. quest`opera, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), e` attraversata da una felicita` narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l`oggetto di cui parlano. perche` fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate - descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell`agire - puo` trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine.


14 agosto 1941: a meno di due mesi dall`aggressione tedesca dell`unione sovietica, e solo due anni dopo la sottoscrizione del patto molotov-ribbentrop - che in un

i saggi di james baldwin sulla vita ad harlem, sulla letteratura di protesta, sul cinema, sugli afroamericani all`estero hanno oggi la stessa forza di quando sono stati scritti durante gli anni quaranta e i primi anni cinquanta, quando baldwin aveva piu` o meno vent`anni. dopo che i am not your negro, documentario di raoul peck candidato agli oscar 2017 e ispirato a un manoscritto incompleto dello scrittore, ha riportato l`attenzione su baldwin, questo mondo non e` piu` bianco serve da preziosa introduzione alla sua vita e alla sua opera. i saggi qui raccolti lo hanno consacrato come una delle voci piu` potenti della critica sociale americana e catturano un`immagine della vita nera e del pensiero nero all`alba del movimento per i diritti civili. baldwin, le cui osservazioni si sono spesso rivelate quasi profetiche, e` anche uno dei pochi scrittori del tempo ad affrontare la questione della razza con una miscela esplosiva di sdegno per la violenza fisica e politica contro i cittadini neri e di misurata empatia verso i loro oppressori, una combinazione che servi` a risvegliare la coscienza di molti lettori bianchi, ciechi di fronte alle ingiustizie perpetrate sotto il loro naso, e che attiro` a baldwin plauso e disapprovazione in egual misura.