2 LP. C'era attesa, e come se ce ne era. Dylan aveva già reso pubbliche tre canzoni, dalla splendida Murder Must Foul (16.54), una canzone che, da sola, vale il disco. Alle già note I Contains Multitudes e False Prophet. Il disco, che arriva otto anni dopo Tempest, ci riporta il Dylan autore, maturo e profondo, critico nei confronti della società, dubbioso sul futuro. Come dimostrano le altre canzoni, da Goodbye Jimmy Reed a Black Rider, Key West, My Own Version of You, I've Made Up My Mind to Give Myself to You, Mother of Muses, Armageddon. Dopo i tre dischi dedicati a Sinatra, pensavamo che Dylan non avesse più voglia di fare Dylan. Errore, La voglia c'è, eccome, ed il disco è di una bellezza e di una potenza inusitate.
Sono passati quasi dieci anni dal disco precedente, Glad All Over. Quasi pensavamo che la band non esistesse più. Ma Jakob Dylan è uno tosto e, con calma ed in modo misurato, ha messo assieme una nuova band: stesso nome, ma musicisti diversi. Il risultato, Exit Wounds, è un disco solido e ben costruito, piuttosto rock, ma con molto equilibrio. Non mancano le ballate ed anche le belle canzoni, come dimostrano The Daylight Between Us, Roots and Wings, I Hear The Ocean, Move The River. Ma è un pò tutto il disco che ha un piglio positivo, una bella scrttura e canzoni solide. Bentornato.
Box Set incl. VHS Video

Il pianista e compositore Gerald Clayton torna con il terzo album su Blue Note, Ones & Twos vede il nostro affiancato dal vibrafonista Joel Ross, dalla flautista Elena Pinderhughes, dal trombettista Marquis Hill e dal batterista Kendrick Scott, con il lavoro di post-produzione di Kassa Overall. L'album è un esperimento, un'idea ispirata all'arte del Turntablism, con Clayton che si propone di creare un disco in cui il lato A possa essere riprodotto contemporaneamente al lato B, un cenno a quel momento nel club in cui il DJ passa da una canzone all'altra e si sentono due brani allo stesso tempo.
EP. WEA, 1986, EU. Singolo 12" che contiene Just Can't Stand It (Maximum K Mix) e Up Front.