pubblicato in collaborazione con il mak vienna e "le stanze del vetro" in occasione dell`esposizione veneziana, il volume presenta oltre 300 opere provenienti dalla collezione del mak austrian museum of applied arts. contemporary art di vienna e da collezioni private e mette a fuoco per la prima volta, la storia della lavorazione del vetro in austria tra il 1900 e il 1937: un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell`impero austro-ungarico e la prima repubblica. a cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, svilupparono infatti uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. protagonisti del modernismo viennese, come josef hoffmann (1870-1956), koloman moser (1868-1918), joseph maria olbrich (1867-1908), leopold bauer (1872-1938), otto prutscher (1880-1949), oskar strnad (1879-1935), oswald haerdtl (1899-1959) e adolf loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l`obiettivo di comprenderne a fondo il materiale. la collaborazione tra architetti e designer e l`integrazione di queste innovazioni nella produzione, crearono lo stile del vetro viennese, che venne presentato all`interno di nuovi progetti come la "wiener werkstatte" o il "werkbund".
quando alla fine della seconda guerra mondiale john von neumann concepisce il maniac - un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, "afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato" -, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. perche quel congegno rivoluzionario - parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e "inesorabilmente logica" - non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell?informatica e dell?intelligenza artificiale, ma lo conduce sull?orlo dell?estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. che "nell?anima della fisica" si fosse annidato un demone lo aveva del resto gia intuito paul ehrenfest, sin dalla scoperta della realta quantistica e delle nuove leggi che governavano l?atomo, prima di darsi tragicamente la morte. sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von neumann, dentro i quali labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. ci ritroveremo a los alamos, nel quartier generale di oppenheimer, fra i "marziani ungheresi" che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di go, lee sedol, che soccombe di fronte allo strapotere della nuova divinita di google, alphago. una divinita ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione - a cui altre seguiranno, sempre piu potenti, sempre piu terrificanti. con questo nuovo libro, che prosegue idealmente "quando abbiamo smesso di capire il mondo", labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna, lasciandogli