Gli undici racconti che compongono il volume, propongono ritratti di donne indiane emigrate in America, tutte ugualmente "in bilico" perché vivono sulla propria pelle il conflitto fra l'antica società patriarcale e nuove vite dove sperimentare soddisfazioni e dolori inediti. Molte di loro sceglieranno di deludere le aspettative tradizionali, di andare a convivere, di liberarsi di un marito crudele o più semplicemente di indossare abiti occidentali. Ricomporre le loro esistenze secondo nuovi schemi non sarà né facile, né indolore.
Il libro ci porta in una delle pagine più drammatiche della recente storia portoghese: il ritorno dei coloni che nel 1975 sono stati costretti ad abbandonare i loro possedimenti in Angola, e si ritrovano stranieri in patria. Ignorati o guardati con imbarazzo, fanno l'esperienza della solitudine e dell'esclusione, non riescono a inserirsi in una realtà che sentono estranea, in un ambiente freddo e ostile, segnato da tanti piccoli egoismi personali.
Izzy, un giovane sassofonista che non può più suonare il suo strumento a causa di una ferita d'arma da fuoco al petto, camminando una sera per le strade di Manhattan scopre il cadavere di un uomo con una borsa al suo fianco. Nella borsa un numero di telefono e una strana pietra che si illumina al buio. Il numero di telefono, che Izzzy si affretta a chiamare, è quello di una ragazza, Celia, aspirante attrice. Per caso Celia ha appena comprato un cd di Izzy; nasce così una storia d'amore. Celia, dopo avere ottenuto la parte di Lulu in un film, lascia New York per Dublino. Izzy sta per raggiungerla quando viene rapito da un certo dottor Horn alla ricerca della pietra, che però è rimasta nelle mani di Celia...
Quindici racconti indimenticabili, quindici lezioni innamorate destinate a colpire il cuore e il cervello.