
le poesie d`amore di lorca non sono poesie tristi per un abbandono o felici per una passione, sono poemi che si rivolgono continuamente domande, come fanno gli innamorati che perennemente si sentono insicuri, frastornati da un sentimento piu` grande di loro. non esiste una regola in amore, esistono le immagini folgoranti, fiorite, pittoriche di un artista che si aggira in un giardino di piante amorose, a volte trionfanti, a volte cariche di rimpianti. il libro ha una premessa di saturnino e il testo a fronte.


bahia, ancora bahia. un inno d`amore alla citta` piu` affascinante del brasile, alle sue notti, ai suoi misteri, ai suoi ardori e deliri. nelle viuzze tortuose del porto, sulle spiagge illuminate dalla luna, ascoltiamo la storia del caporal martim e del suo matrimonio, conosciamo curio, l`eterno romantico e jesuino gallo pazzo, tibe`ria, materna e sapiente nella conduzione del suo bordello, marialva la bella, beatriz la celebre cartomante, il piccolo mulatto felicio e tanti altri personaggi singolari e struggenti, che parlano con la voce di amado: "...racconto cose accadute veramente. chi non le vuol sentire se ne puo` andare, la mia parola e` semplice, non ha pretese...".

questo libro prende le mosse da una premessa non scritta: che la cultura contemporanea sembra patire, fortissima, l`assenza di maestri, di voci in grado di aiutare a trovare una via, che poi e` sempre una, e gia` aperta. i veri maestri, dice sebaste, sono infatti porte senza porta, porte attraverso le quali si passa per arrivare semplicemente al "comprendere", a quello che il buddhismo zen chiama "risveglio". l`adesione al buddhismo da parte dell`autore fa si` che questi incontri-interviste con maestri contemporanei si trasformino in "pratica della vita". tra i maestri: daniel de montmollin, steve paxton, bruno munari, emanuel le`vinas, fausto taiten guareschi, fung wu-santaro, cesare barili.

sono gli anni che seguono la morte della figlia paula. isabel allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in california dal 1992 al 2006. i ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. due leitmotiv danno coesione all`insieme: la relazione amorosa con il secondo marito willie e l`ansia di costituire e difendere una grande tribu` familiare. con intelligenza e autoironia isabel ci mostra le difficolta` di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un`innata generosita` puo` facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un`intolleranza viscerale nei confronti dell`ingiustizia. non mancano le acute riflessioni sull`incombere della terza eta`, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.










"sono convocata. giovedi` alle dieci in punto." una giovane donna senza nome, in una citta` rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di nicolae ceausescu. durante il tragitto in tram per presentarsi all`interrogatorio, immagini e figure della vita attraversano la mente della protagonista: l`infanzia in una cittadina di provincia e il desiderio semierotico da lei provato per il padre, il primo matrimonio con un uomo che "non era capace di picchiarmi e percio` si disprezzava", i racconti strazianti del nonno sulla deportazione. e poi la giovane amica lilli, uccisa da una sentinella alla frontiera con l`ungheria mentre tentava di fuggire dal paese; e paul, le sue giornate e le sue notti trascorse fin troppo spesso nell`alcol, ma anche i momenti di felicita` vissuti insieme a lui, come bagliori fuggevolmente accesi. tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente, agli interrogatori e alle vessazioni, all`angoscia quotidiana e agli stratagemmi con cui il pensiero cerca tenacemente di non soccombere. con questo romanzo herta muller ci offre un`esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell`umano.