il discorso con cui john f. kennedy inauguro` la propria presidenza e` considerato uno dei momenti memorabili della politica americana e mondiale del novecento. proprio quando gli stati uniti temevano una nuova guerra e dovevano fronteggiare gravi problemi interni, parole come "non chiedete al paese cio` che puo` fare per voi, ma chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese" aprirono un nuovo corso storico e ispirarono un`intera generazione, infondendo nei cittadini speranza e ottimismo. il libro e` il resoconto dei giorni che precedettero il discorso d`insediamento alla casa bianca e degli sforzi del neoeletto presidente per trovare le parole giuste che esprimessero le sue grandi ambizioni.
la fine di un amore di solito mette in moto una appassionata e dolorosa ricerca del "colpevole" che, diversamente da quanto accade nei gialli, non porta alla scoperta di un`unica verita`, ma offre differenti versioni nella storia, a seconda di chi la racconta. l`autrice fa parlare i protagonisti, e individua i nodi, le frustrazioni che portano alla rottura, i diversi modi in cui uomini e donne reagiscono alla separazione, le caratteristiche psicologiche di chi riesce a uscirne bene.
texaco narra l`epopea del popolo delle antille dai tempi in cui decine di migliaia di negri erano schiavi di un pugno di bianchi alla attuale societa` multietnica dove le differenze vengono ipocritamente nascoste, ma il potere non ha cambiato detentori, al massimo ha cooptato i mulatti benestanti. texaco e` un quartiere di baracche abbarbicate sulle coste di fort de france (martinica), abitate da negri, poveri e liberi. il municipio invia un urbanista per abbattere tutto al suolo. ma gli abitanti lo prendono per il cristo salvatore. e marie sophie laborieux gli racconta la propria storia, quella del nonno e quella del padre. racconta cioe` l`intera terra antillana: disperazione e magia, favole, poesia e sogno.
"io ho amato in continuazione e, se mi chiedi che cosa faccio ancora oggi, ardo d`amore." difficile immaginare una dichiarazione di intenti, esistenziali e poetici, piu` affascinante di questi pochi versi posti da publio ovidio nasone all`inizio dei suoi "remedia amoris" poemetto in distici elegiaci pensato come contraltare e antidoto agli insegnamenti proposti nell`"ars amatoria", il suo celeberrimo manuale d`amore. se con l`"ars amatoria", l`opera che nell`8 d.c. costo? a ovidio l`esilio in una piccola e inospitale localita` sul mar nero (per decreto dell`imperatore augusto che non ne apprezzo? i contenuti licenziosi), il poeta aveva insegnato, per l`appunto, l`arte di amare, con i remedia vuole offrire una medicina efficace per chi abbia subito gli effetti collaterali della sua stessa lezione d`amore. i rimedi sono di ogni genere e senza tempo: lunghi viaggi, svaghi e distrazioni (comprese le altre donne), i soggiorni rinvigorenti in campagna ma anche il super-lavoro, fino ad arrivare alla classica lista dei difetti dell`amata crudele, al vino lenitivo (ma solo in quantita` smodate, per evitare rischiose malinconie) e a molti altri trucchi per guarire dalle ferite d`amore. infine, il consiglio piu` importante di tutti: non prestare mai fede ad artisti e poeti... neppure allo stesso ovidio, tantomeno all`arguto e poetico autore della "scelta di massime consolanti sull`amore" in appendice raccolta: charles baudelaire. con e-book scaricabile fino al 31-12-2014.
margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l`inizio del liceo. un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo pero` di poter contare sulle persone che la amano. ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: e` di suo padre, che non tornera` piu` a casa. margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformera` a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell`ostrica per l`attacco di un predatore marino. accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l`irriverente nonna teresa. e poi marta, la compagna di banco sempre sorridente, e giulio, il ragazzo piu` cupo e affascinante della scuola. ma sara` un professore, un giovane uomo alla ricerca di se` eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a margherita il coraggio di telemaco nell`"odissea": cosi` che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.
elettra ando` in scena a berlino il 30 ottobre 1903: in pochi giorni ventidue teatri si assicurarono il lavoro, e tre edizioni del libro andarono esaurite. il successo fu grande, piu` grandi ancora il rumore e lo scandalo, che durarono a lungo e si rinnovarono quando il compositore richard strauss nel 1909 si servi` del testo come libretto per l`opera omonima iniziando una lunga, fruttuosa collaborazione con il poeta. sulle tracce del mito di elettra, hofmannsthal evoca una classicita` ben lontana dall`immagine serena e armoniosa resa iconica da lessing, winckelmann e goethe: una grecia cupa, selvaggia, dionisiaca in cui sono evidenti le suggestioni della teoria di nietzsche sull`origine della tragedia. reintepretato in chiave moderna e psicologica, alla luce dei contemporanei studi di freud, il dramma di elettra diventa emblema dell`impotenza dell`uomo a sottrarsi dalla cieca volonta` del fato, alle oscure, irrefrenabili forza del sangue che di padre in figlio perpetuano violenze, tormenti e pulsioni ancestrali. introduzione di gabriella benci.