la prima guerra mondiale fu una carneficina inaudita: i sopravvissuti, tanto i reduci quanto chi era rimasto a casa, dovettero fare i conti con l`accaduto, elaborare il lutto. ai molti e differenti modi, pubblici e privati, di questo lutto e` dedicato il libro, nella convinzione che l`esigenza di trovare un senso alla guerra e alla sofferenza subita non generi soltanto una "memoria moderna", quanto un ritorno a forme culturali arcaiche.
questa "parte seconda" segue il testo dell`in-folio del 1623 ed e` il dramma intermedio della trilogia dedicata al lungo e sfortunato regno dell`ultimo sovrano della dinastia lancaster. la vicenda si apre con il fastoso matrimonio tra il sovrano e margherita d`angio` e si chiude dieci anni dopo, con la rotta delle forze regali nella prima battaglia di saint albans. il nucleo narrativo sembra dividersi in due tronconi drammatici: dall`atto i al iii si assiste alla progressiva emarginazione di gloucester, alla sua caduta in disgrazia e al suo assassinio. l`atto v vede l`esplosione della guerra civile tra le due casate dei lancaster e degli york, ma e` caratterizzato anche dalla discesa in campo d`una generazione piu` giovane, quella di clifford, sostenitore di enrico, e quella dei figli di riccardo di york, tra i quali emerge un "cucciolo mostruoso, ammasso di rabbia, turpe bubbone malformato" che diventera` a sua volta re con il nome di riccardo iii.
nel 1944 il nobel per la fisica erwin schrodinger, in un libro divenuto fondamentale nella storia della biologia molecolare, s`interrogava sul mistero che piu` di tutti ha affascinato scienziati, filosofi, intellettuali e uomini comuni: che cos`e` la vita? a cinquant`anni dalla sua morte, il dibattito e` tutt`altro che concluso. certo, la scienza ha fatto progressi enormi: due secoli fa veniva sintetizzata in laboratorio la prima sostanza organica, aprendo la strada agli esperimenti successivi che hanno permesso di produrre ogni singola molecola. ma, nonostante le conoscenze acquisite, la vita per alcuni sembra ancora qualcosa di indecifrabile e misterioso, inspiegabile senza postulare l`esistenza di un dio che l`avrebbe creata. eppure, nel 2010 il biologo statunitense craig venter ha annunciato al mondo di aver riprodotto l`intero genoma di un batterio - ovvero di avere, di fatto, creato la vita. ma e` davvero cosi`? in un viaggio lungo quattro miliardi di anni, edoardo boncinelli esplora l`essenza piu` profonda dei viventi e ripercorre la nascita e gli sviluppi della biologia molecolare per rispondere a questa domanda. a partire dall`avvento della teoria dell`evoluzione darwiniana fino alle piu` recenti scoperte, ci fornisce le chiavi interpretative per dissipare il velo di misticismo che ancora sembra avvolgere questo fenomeno, ridefinendo i confini spesso labili che separano la vita naturale da quella artificiale.
opera filosofica scritta e pubblicata nel 1887. scritta con l`intenzione di accentuare la portata di "di la` dal bene e dal male" e` composta di tre saggi, intitolati: "buono e malvagio, buono e cattivo", "colpa, cattiva coscienza e affini", "che cosa significano gli ideali scettici?". nel primo n. tratta dell`essenza e dell`origine del cristianesimo; nel secondo la coscienza e` riconosciuta non come la voce di dio nell`uomo, ma come l`istinto della crudelta` che si ripiega su se stesso dopo che non ha potuto sfogarsi esteriormente. nel terzo n. trova la spiegazione della potenza, da lui considerata negativamente, dell`ideale ascetico-religioso nel fatto che questa forma di disciplina era l`unica, "fino a zarathustra", che fosse proposta agli uomini.
i venti del mediterraneo sono testimoni della storia millenaria di civilta` e culture che hanno attraversato il "mare nostrum". nei loro nomi e nella loro origine sono racchiusi racconti e leggende che, da sempre, hanno stimolato la letteratura e le arti. se la tramontana, gelido vento del nord, e l`ostro, torrida aria del sud, sembrano aver cancellato l`originario significato delle parole, i loro fratelli, il levante e il ponente, rivelano inequivocabilmente la loro provenienza. il libeccio e lo scirocco raccontano invece storie arabe, mentre il maestrale ricorda la grandezza delle citta` maestre, venezia e roma. insieme compongono il piu` venerato fiore del marinaio. per i greci il vento era "anemos", parola insieme potente, evocativa, inafferrabile, misteriosa e spirituale. come in un diario di bordo, in cui le date hanno lasciato il posto agli otto petali della rosa dei venti, l`autore percorre un viaggio affascinante e poetico tra i miti e le storie, di ieri e di oggi. brezze leggere o raffiche violente lo portano su alcune delle infinite rotte mediterranee, tracciate dai figli di eolo. sono pagine cariche di poesia e passione per il mare, una lunga dichiarazione d`amore di un "anemofilo", che ha imparato ad ascoltare, annusare e respirare i venti in diversi luoghi e nelle varie stagioni.
antonio vive ad alessandria schiavo della bellezza di cleopatra. costretto a ritornare a roma per ragioni politiche, pone fine alla discordia con cesare ottaviano sposandone la sorella, ma la pace dura poco, perche` la gelosia di cleopatra, ed il ricordo della sua sensualita`, lo richiamano in egitto.