


Tullio Pironti Editore, 1984, IT. La narrativa storica non ha avuto la sua età d'oro soltanto nel secolo scorso: il cinema è stato, e ancora è, l'erede di questa tradizione. Questo saggio non ha la pretesa di ripercorrere, su vasta scala, un itinerario costellato di centinaia di film realizzati nel corso di alcuni decenni. Nella trattazione si esaminano indirizzi metodologici, modelli e momenti tra i più significativi, si ricorre a esemplificazioni indicative, vengono in primo piano, con le opere, registi come Griffith, Ejzenstejn, Vidor, Renoir, Viscontii, Jancsò, Rossellini, Paolo e Vittorio Taviani, Pontecorvo e molti altri. Entrano in questo campo anche i più spettacolari kolossal della romanità, i film americani di guerra, le rivisitazioni italiane del Risorgimento, l'epopea del West, il mito di Maciste e di Robin Hood, i fantasmi e le paure della rivoluzione francese.

"lettere a bernini" si svolge interamente in un afoso giorno d?estate dell?anno 1667. in scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio gian lorenzo bernini, la massima autorita artistica della roma barocca. bernini e infuriato con francesca bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella fabbrica di san pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. nell?infuriarsi con la donna, bernini evoca l?ombra dell?odiato rivale, francesco borromini, il geniale architetto ticinese. ma con l?inaspettata notizia del suicidio di borromini, la furia cedera il passo alla pietas e al riconoscimento del valore dell?opera del collega. del resto, chi puo comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? il suo rivale. il suo avversario. il suo simile. attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell?attore e quella di bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuita, come scolpendo nel vuoto presenze, figure e ricordi, l?opera di martinelli ritrae il grande artista, ma anche l?uomo irascibile e violento, scaltro e cinico nel servire il potere, e ci mostra un seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della scienza nuova e l?attuale imbarbarimento, sempre piu incombente.