
Nuovo volume della mitica serie Golden Age of American Rock 'n' Roll, questa volta dedicato al Doo Wop. 30 canzoni con molti classici del genere: Regents, Van Dykes, Drifters, Cleftones, Platters, Spinners, Chimes, Flamingos, Harptones, Diamonds, Clovers, Moonglows, Frankie Lymon & The Teenagers etc etc


e un lavoro denso, profondo, quello presentato da marco maran nella sua silloge "carmina sparsi", un lavoro che disvela fin dalle prime composizioni un percorso di scavo profondo, di ricerca che parte dalle fondamenta dell`essere, dalla cantina del palazzo ideale in cui l`autore abita. una ricerca profonda, certo, ma sapientemente orchestrata, diretta con mano ferma da outsider, da colui che non accetta di vestire i panni che la societa` gli impone, non segue i passi che altri hanno percorso prima di lui. se non per scelta. una poesia, quella di marco maran, non priva quindi anche di sperimentazioni, di un gusto dell`osare e del raccogliere la lezione dei giganti che ci hanno preceduto, classici che vivono quotidianamente nell`esperienza del vivere, che si fanno baluardo ma anche faro. "carmina sparsi" e` quindi in definitiva il segno di una ricerca, continua e mai interrotta, di poeticita`, di autenticita` nelle cose semplici, dei principi primi ed elementali di cui e` fatto il mondo.

i personaggi sono stravinskij e kafka con i loro singolari amici ansermet e max brod; o hemingway perseguitato dal suo biografo; o ce`line e majakovskij messi sotto processo dalla loro epoca; o la "storia di famiglia" del romanzo, a partire dal capostipite rabelais. ma, soprattutto, onnipresente protagonista sara` il romanzo stesso, o meglio quella "sapienza del romanzo", quella forma di conoscenza che soltanto il romanzo puo` dare e che sembra irritare sommamente tutti quelli che la ignorano. e kundera e` magistrale nell`evocazione dei persecutori: dagli amici devoti, ai biografi che vogliono sapere dell`autore ben di piu` di quanto egli stesso sapeva, ai traduttori infaticabili nel "migliorare" le opere a loro affidate.



perche` dobbiamo leggere e continuare a leggere l`amleto di shakespeare, il don chisciotte di cervantes, delitto e castigo di dostoevskij, i racconti di borges e di calvino, le poesie di emily dickinson? non per obbligo, ne` per contribuire, con le nostre riflessioni, al progresso della societa`; ma perche` leggere e` un piacere insostituibile, e` un piacere che ci fa crescere, ci fa conoscere noi stessi, ci fa entrare in comunione con gli altri. in questo libro, harold bloom ci mostra in che modo la lettura puo` cambiare la nostra vita.

dopo una rispettabile carriera come musicista country, bad blake si ritrova, a cinquantasette anni, semi-alcolizzato e con quattro matrimoni falliti alle spalle. bad, con dieci dollari in tasca, gira il paese a bordo del suo scassatissimo pick-up per esibirsi in locali che ormai non sono nulla piu che sale da bowling o piccoli bar di provincia. quando sembra ormai che la sua discesa sia inarrestabile, ecco apparire sulla sua strada una giovane giornalista, jean craddock, intenzionatissima a intervistarlo e forse anche a dare ancora una chance al suo "crazy heart"...







il mito di diana e atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni - cosi` come nelle rappresentazioni pittoriche, da tiziano a rembrandt - ha sedotto le piu` grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. in questo libro, a meta` tra il saggio e la favola, tra l`excursus erudito e la , pierre klossowski, mitografo eterodosso, racconta e decifra sapientemente ogni dettaglio della storia, scomponendo il quadro in una rete dilelementi simbolici. appare cosi` come un`epifania paradossale del divino: una teofania che si realizza attraverso una visione sacrilega eppure necessaria. ma e` anche una caccia tragica, dionisiaca. diana si materializza tramite lo sguardo di atteone, che la fa, letteralmente, consistere; e atteone abbraccia il proprio destino di intermediario sacrificale tra l`umano e il divino accettando ogni prevedibile conseguenza: l`estasi, il delirio, 1` autodistruzione, giacche` si annulla, attraverso la metamorfosi in cervo, nella divinita` che ha sorpreso senza veli.

