
"la magnificenza e la galanteria non sono mai apparse in francia con tanto splendore come negli ultimi anni del regno di enrico ii. questo principe era gentile, bello e innamorato; e per quanto la sua passione per diana di poitiers, duchessa del valentinois, durasse da piu` di vent`anni, non per questo era meno viva, ne` meno evidenti i segni che lui ne dava."




lidia storoni mazzolani ha il dono di far diventare un problema filologico racconto borgesiano. come borges sa giocare col tempo, stabilire ardue rispondenze, creare sottili rapporti tra il passato e il presente, tra la nostra condizione e quella degli antichi. al rigore dello studio, alla precisa e minuziosa ricostruzione di un testo (e di un`epoca), unisce la qualita` che pochi storici e fiologi possiedono: la qualita` dello scrittore, la capacita` visionaria e fantastica di vivere col personaggio, coi personaggi. e cosi` e` in queste pagine, racconto storico-filologico che nasce da un`epigrafe lungamente studiata e discussa, ma solo ora restituita alla sua umana verita`.












la natura lirica, fantastica e fantasmagorica di pietroburgo e` tutta infusa nelle notti bianche, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1848. il giovane protagonista della vicenda e` un sognatore. immerso in uno sciame di pensieri e fantasticherie, nelle lucide notti estive, il giovane intraprende in solitudine lunghe passeggiate per le vie cittadine fino al sorprendente incontro con nasten`ka, un altro essere notturno, e al sogno di un`avventura meravigliosa.






i tre testi (kallias, o della bellezza, pensieri sull`uso del volgare e del basso nell`arte e lezioni di estetica. frammenti da una trascrizione) di schiller qui presentati, contengono il nucleo del pensiero estetico del grande autore classico tedesco; essi affrontano in modo rigorosamente teorico il problema di una definizione del bello d`arte. si avverte lo scrittore che studia se` e la propria attivita`, e il cui sforzo risulta originalissimo anche per un secolo come il xvii, che tanto ha contribuito a gettare le basi dell`estetica moderna.






















eugenio scalfari incontra due figure chiave che conducono acutamente la chiesa attraverso la modernita`: papa francesco e il cardinale martini. il problema di modernizzare la chiesa si presenta storicamente ogni due o tre secoli ed e` per questo che il cristianesimo ha resistito oltre duemila anni e continua a esistere. adesso vi e` la necessita` di modernizzare la chiesa adeguandola alla societa` che compone il mondo ed ha anche le sue religioni, alcune monoteistiche ma con un dio proprio, che non e` quello della bibbia e soprattutto quello dei vangeli. il papa che abbiamo oggi, preceduto nel tempo dall`azione del cardinal martini che fu suo amico all`epoca dei conclavi, afferma costantemente che il dio creatore e` unico in tutto il mondo. non puo` esistere un dio di proprieta` d`un popolo. storicamente ci sono queste situazioni in una quantita` notevole di paesi ma papa francesco dice il vero per chi crede in un dio: quel dio e` uno solo, l`epoca degli de`i e` ormai di duemila anni fa ed ha perso ogni senso. questa e` la particolarita` di papa francesco e per tale ragione pubblichiamo qui i colloqui di eugenio scalfari con lui e quelli con il cardinale martini che sono precedenti nel tempo.

dalla selvaggia procida alle terme di ischia, dal glamour di capri ai profumi della penisola sorrentina. poi gli strapiombi sul mare della costiera amalfitana e il fascino del capoluogo. le bellezze della costa campana si svelano in una guida unica. 10 luoghi di visita assolutamente da non perdere. 10 chicche per scoprire l`anima piu` autentica di capri e ischia, del golfo di napoli e della costiera amalfitana. una carta d`insieme per visualizzare le zone principali descritte nella guida e 6 carte ricche di dettagli per orientarsi al meglio. 250 siti, monumenti, indirizzi e attivita` facilmente individuabili nelle carte pieghevoli. 3 percorsi escursionistici e 2 siti archeologici da esplorare. tutte le informazioni utili per soggiornare sulle isole.

questa storia inizia durante l`estate del 1949, un anno dopo la guerra che i palestinesi chiamano nakba, la catastrofe - che ebbe come conseguenza l`esodo e all`espulsione di oltre 700.000 persone - e che gli israeliani celebrano come la guerra d`indipendenza. alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del negev, uccidendo tutti tranne un`adolescente. la ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia. molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna di ramallah prova a decifrare alcuni dettagli che aleggiano attorno a quell`omicidio. e colpita da quel delitto a tal punto da trasformarlo in un`ossessione, non solo a causa dell`efferatezza del crimine, ma perche` e` stato commesso esattamente venticinque anni prima il giorno in cui e` nata. adania shibli sviluppa due narrazioni che si sovrappongono e, in trasparenza, evocano un presente che non puo` prescindere da cio` che e` stato. con una prosa tagliente e inquietante, "un dettaglio minore" va al cuore di un`esistenza segnata dall`annullamento e dalla privazione di se`, com`e` la vita nella palestina occupata, rivelandoci quanto sia ancora difficile riunire i frammenti di una narrazione rimasta troppo a lungo nascosta nelle pieghe della storia.




"`la cupa` e` lo strascico nevicato in polvere di tufo, la deriva della nostra societa`, dove la manipolazione dell`odio di massa conduce al potere. il protagonista giosafatte `nzamamorte ha celato e nascosto, sotterrato per anni, un orrore e sulle falde acquose di quell`orrore ha creato un mondo osceno e irraccontabile. quest`opera narra la deriva di un pianeta in un tempo senza creazione, senza creativita`; prima si giocava con le pietre e con quelle ci si immaginava a essere guerrieri, soldati o principi e mostri, ora quei mostri sono gia` creati e con un gesto su un touch-screen si ha la sensazione di portarli alla vittoria. in questo pensiero ho condotto una riflessione piu` grande: l`impossibilita` di essere padre senza mal ferire e senza peccato. in un mondo che definivo qualche anno fa alla deriva e ora in balia dell`arenile di una baia che non ha porto, non ha civilta`, non ha bussola, versante, senso, rotta e non ha neanche un ponte al quale attraccare, ne` posto sicuro dove emigrare. anche se fosse l`inutile pontile della mia torregaveta. creare vita, essere pronti a essere i padri, e` ancora auspicabile? la famiglia e` il termometro dell`esistenza, e` la spia che da sempre, nella sua virulente forma, ha lasciato scoperte le facciate agli scoppi delle sue crepe. dalla terra sono stati creati uomini e case. dalla pietra, dalle insidie della terra, ci difendiamo con la pietra, nella pietra ci tumuliamo. la rivolta e` il crollo. mettere sottosopra, commettere stragi o resistere ai cambiamenti per mutare quei cambiamenti stessi. un rituale di trasformazione e metamorfosi. una favola di anime, uomini e bestie che si chiude con una frana che smuove tutte le malefatte dissotterrate e nascoste."


un uomo e` al volante. guida senza sapere davvero dove sta andando. ha effettuato diverse svolte a sinistra, altrettante ne ha fatte a destra, fino a ritrovarsi di fronte a un bosco, lungo un vecchio sentiero sterrato segnato da profondi solchi. il sole e` gia` calato, nevica e fa molto freddo: qualsiasi altra persona sarebbe gia` tornata su strade e pensieri piu` tranquilli e sicuri. ma il protagonista di questa storia si e` gia` inoltrato nel fitto della boscaglia, e la macchina rimane bloccata nel fango. mentre cerca aiuto nel bosco, perdendosi inevitabilmente, nell`oscurita` un bagliore lo sorprende... "non mi ero mai comportato peggio di cosi`, prima rimanere bloccato con la macchina e poi entrare nel bosco in cerca di aiuto, come era potuto venirmi in mente di trovare aiuto nel bosco, in quella selva oscura, che razza di idea, no, era un errore chiamarla idea, era piu` una trovata improvvisa, una cosa del genere, che mi era balzata in testa cosi`. una sciocchezza. pura follia. stupidita`. pura e semplice stupidita`." un uomo sperduto nella natura, un incontro improvviso e misterioso, una storia potente del premio nobel per la letteratura 2023, che indaga in maniera selvaggia e poetica gli enigmi del nostro animo.