


e una notte tiepida. una jaguar corre a folle velocita`. a bordo una donna e un uomo alla guida. dal buio una sagoma improvvisamente si precipita su di loro. la macchina sterza e lo evita ma il giovane beatnik, di ancgelica bellezza, evidentemente drogato, e` colpito. trascorrera` la convalescenza in casa della donna, e poi vorra` restare da lei, come "guardia del cuore", iniziando una carriera di attore, intrecciando una ambigua relazione, mentre intorno si accumulano omicidi come un`inspiegabile epidemia. tra i romanzi piu` conosciuti dell`autrice, "bonjour tristesse" e "le piace brahms?"


questo testo teatrale, il primo di moresco, mette in scena una piccola, cruenta e autistica macchina della santita`, partendo dalla disperazione rovesciata in utopia, sogno e visione. nella recita figurano, tra gli altri, una bella ragazza estremista di fine ottocento di nome teresa, le sue sorelle monache, la terribile madre superiora del carmelo di lisieux, genitori morti, apparizioni di santi, uomini ustionati, l`inventore della fotografia in negativo william talbot, il dottor koch con il suo buffonesco bacillo, lo stesso che devastera` il corpo di teresa fino a distruggerlo.

questo piccolo libro e` un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo zen. un professore tedesco di filosofia, eugen herrigel, vuole essere introdotto allo zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo zen da secoli si applica: il tiro con l`arco. comincia cosi` un emozionante tirocinio, nel corso del quale herrigel si trovera` felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. all`inizio con grande pena e sconcerto. dovra` infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i piu` grandi ostacoli: la volonta`, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. ma il tocco sapiente del maestro aiutera` herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare "vuoto" per accogliere, quasi senza accorgersene, l`unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri zen dicono: "un colpo, una vita". in un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e io si intrecciano in modo che non e` possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell`arciere e il bersaglio da colpire e` l`arciere stesso.



il volume presenta sedici racconti di malamud e il suo romanzo incompiuto il popolo. in teoria il popolo va annoverato fra le sue opere piu` impegnative. in esso malamud narra la storia tragicomica di un popolo perseguitato e segnato dal destino, ovvero di una tribu` indiana dell`america nordoccidentale che, nel periodo successivo alla guerra civile, ripone le sue speranze di giustizia in yozip, un venditore ambulante e falegname a tempo perso che, pur rifiutando l`onere del comando, se lo vede affidare ugualmente e diventa il loro capo con il nuovo nome di josip. dei sedici racconti presentati nella prima parte del volume, dieci sono apparsi in riviste tra il 1943 e il 1985. i sei racconti inediti sono stati trovati fra le carte lasciate da malamud.

la vita di gramsci prigioniero del fascismo fu tormentata dall`angoscia e dai sospetti: l`angoscia per essere stato "messo da parte" politicamente e "dimenticato" anche dalla moglie; i sospetti che togliatti e il pcd`i ne sabotassero la liberazione. nella sua condizione gramsci vede riflessi i drammi della "grande storia" ed elabora una revisione profonda dei fondamenti del bolscevismo: la concezione della politica e dello stato, l`analisi della situazione mondiale, la teoria delle crisi e la dottrina della guerra. nei "quaderni del carcere" si sedimenta cosi` un nuovo pensiero col quale si riprometteva di dare battaglia, una volta libero, per mutare gli indirizzi del movimento comunista. al tempo stesso, attraverso l`epistolario ne comunica i capisaldi a togliatti, proseguendo il duro confronto che li aveva divisi alla vigilia del suo arresto. e un "capolavoro" di comunicazione in codice che contempla atti di ribellione contro la sconfessione della sua politica e aspre denunce per la sua mancata liberazione. sullo sfondo, la lotta eroica per non cedere ai ricatti di mussolini e difendere condizioni minime di sopravvivenza. collocati nella storia, si sciolgono gli enigmi che hanno scandito per lunghi anni gli studi gramsciani, originati dalla scissione fra la sua vita e il suo pensiero.

"chi meglio della signora ne`mirovsky, e con un`arma piu` affilata, ha saputo scrutare l`anima passionale della gioventu` del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all`uscita di questo libro, il critico pierre loewel. le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la grande guerra e` finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell`ombra". eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall`amore all`amicizia? quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituira` il filo conduttore. con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, ire`ne ne`mirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po` ottusa sicurezza dell`amore coniugale.


nella "filosofia", la grande opera in tre volumi di jaspers, "l`orientazione filosofica del mondo" e "la chiarificazione dell`esistenza" sono le tappe che precedono e conducono a quella "metafisica" che ne raccoglie il senso ultimo. dell`intera opera si presenta qui l`introduzione generale e il terzo volume, che e` appunto la "metafisica". con questa parola non si deve intendere un sapere oggettivo in grado di pronunciarsi sui problemi ultimi che trascendono il piano dell`esperienza, ma l`esigenza incondizionata che sospinge l`uomo oltre il piano del noto e di cio` che e` scientificamente provato.


alla fine della seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all`aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e duro` per molti mesi dopo la fine delle ostilita`. l`esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltratto` a tal punto che non e` esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. per quanto riguarda i campi americani, non e` azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. per la maggior parte si trattava di soldati della wehrmacht arresisi dopo l`8 maggio 1945, ma fra loro c`erano anche donne, bambini e anziani. queste morti furono catalogate come "altre perdite". per scrivere questo testo, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni ottanta, l`autore ha intervistato centinaia di ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di parigi, londra, coblenza, washington e ottawa.


non c`e` da meravigliarsi che l`arte danese sia quasi sconosciuta in italia: la danimarca e` un paese piccolo e lontano e la sua cultura ha avuto solo raramente risonanza fuori dall`ambiente scandinavo. alcune mostre allestite a roma hanno fatto conoscere la pittura danese della cosiddetta "eta` d`oro", e dimostrato l`importanza che i soggiorni romani ebbero per i pittori danesi della prima meta` dell`ottocento. "ho l`intenzione di fare una collezione delle vedute piu` belle fra i numerosi punti pittoreschi di roma e i suoi dintorni", scriveva christoffer wilhelm eckersberg all`incisore danese clemens, "spero in quel modo di poter rendere a lei e ai miei compatrioti una idea abbastanza chiara di questo bel paese, dove e` quasi impossibile non occuparsi di paesaggistica, essendo troppo bella e pittoresca la natura". in queste parole si riassume l`impressione che i danesi ricevevano dall`impatto con la capitale. quasi tutti hanno descritto la "roma sparita" da loro conosciuta, quella che va dai primi dell`ottocento al risorgimento, e di cui hanno immortalato non solo l`ambiente, ormai radicalmente mutato, ma le feste e i costumi dei tempi andati, i tempi del pinelli e del belli. i danesi, come gli artisti di tanti altri paesi, hanno cosi` dato il loro contributo alla descrizione e alla perpetuazione della memoria di questi aspetti della citta` eterna.


Le case variopinte di Nyhavn e la dolce Sirenetta, le collezioni della Ny Carlsberg Glyptotek, il palazzo rococò di Amalienborg e il divertimento a Tivoli. Christiania, Vesterbro e Østerbro. La capitale danese si svela a 360 gradi! La città si apre per voi: una grande mappa per ogni quartiere; 10 luoghi da vedere assolutamente e come organizzare la visita in un weekend; Vivere Copenaghen al ritmo dei suoi abitanti: gustare smørrebrød all'aringa, immergersi nel design danese, pedalare per la città tra canali e architettura...; Quartieri emergenti e ultime tendenze, oltre a consigli, sconti e riduzioni per spendere meno; 200 siti, monumenti e indirizzi tra ristoranti, teatri e negozi suggeriti dai nostri autori; Itinerari tematici in città: lo hygge o l'arte di vivere danese, Nørrebro, in bici tra terra e mare; Gite fuori porta: Grundtvigs Kirke, Dragør, un salto in Svezia a Malmö...

dalla piazza rossa al teatro bol`soj, dal cremlino alla galleria tret`jakov, dalla casa-museo tolstoj ai grattacieli staliniani, dalla cintura dei viali al monastero di novodevicij, la capitale russa si svela davanti ai vostri occhi. una carta d`insieme della citta` per visualizzare le 6 zone principali descritte nella guida, 10 luoghi di visita assolutamente da non perdere, 10 buone idee per scoprire la citta` piu` autentica, 60 siti, musei e monumenti facilmente individuabili nelle carte pieghevoli, 150 indirizzi di ristoranti, caffe`, sale da te`, bar, teatri, negozi, mercati, una selezione di alberghi di qualita`, scelti in tutte le fasce di prezzo, le gite fuori porta, una carta dei trasporti pubblici e tutte le informazioni utili per muoversi in citta`.


paleolitico, mesolitico, neolitico: periodi cosi` lontani nel tempo che molti di noi fanno fatica a dar loro la giusta collocazione. immaginare come fosse allora la vita e` quasi impossibile. possiamo dire, pero`, che i nostri antenati preistorici ci sono del tutto estranei? lo scrittore juan jose` millas e` convinto del contrario. ecco perche` ha chiesto a juan luis arsuaga, paleontologo tra i piu` brillanti della sua generazione, di accompagnarlo alla scoperta delle nostre radici. capire come si e` sviluppata la nostra specie, spiegarne le origini e comprenderne l`evoluzione: e` da questi obiettivi che nasce l`incontro tra due menti curiose e acutissime. conoscenza scientifica, abilita` divulgativa, grande inventiva letteraria e una buona dose di ironia si mescolano cosi` in un volume unico, frutto di mesi di dialogo attraverso luoghi della nostra quotidianita` e siti straordinari in cui sono ancora visibili le tracce della preistoria dell`uomo. millas, che fin da piccolo si e` autodefinito un neanderthal (), unisce la propria abilita` affabulatrice alla competenza del compagno accademico, che ha tutta la sapienza dell`altra specie del genere homo, per guidarci tra biomeccanica e dimorfismo sessuale; tra postura bipede e dentatura; tra l`australopiteco lucy e la barba rasata di alessandro magno; tra svolte fondamentali come lo sviluppo della mira per scagliare una pietra e la suddivisione del lavoro in cacciatori e raccoglitori. come un don chisciotte con il suo sancho panza, i due ci conducono in una divertente e illuminante spedizione verso i misteri dell`evoluzione umana, nel solco della miglior divulgazione scientifica.

"un giorno, improvvisamente, mi venne fatto di chiedermi se avevo la coscienza a posto": dopo aver abilmente attraversato la falsa inquietudine senza cui non ci si sente moderni, dopo essersi rinchiusi in quel "pensiero rateale, condominiale" che fa della tranquillita` l`unica regola di vita, mario protagonista senza qualita` e io narrante del romanzo - scopre che il suo avaro programma e` irrimediabilmente entrato in crisi. la realta`, fino ad allora ingabbiata a far da cornice al suo successo, gli si rovescia addosso con la violenza disperata di un temporale. e un`insofferenza, uno sgomento che lo costringe a fare i conti con il passato: come se un demone gli imponesse la sua verita`. dalle vie di una metropoli multiforme e degradata, da una campagna senza tentazioni d`idillio, emergono ricordi, ombre fugaci e disperate, sentimenti traditi; e ritornano colpe e rimorsi cui e` diventato necessario dare un nome. tra mario e la sua "stirpe di morti" si intreccia un silenzioso colloquio, mentre sua sorella maria - che da angelo, da santa, da genio della famiglia, si era trasformata in mostro - sembra chiamarlo dall`abisso.