il volume, testimonianza diretta della didattica di enrico cecchetti, si pone come approfondimento critico delle opere gia` redatte in inghilterra dai suoi seguaci e allievi (pubblicate in italia da gremese editore con il titolo fare danza vol. i e vol. ii). dotato di un saldo impianto teorico e di un`articolazione razionale e funzionale ad un immediato uso pratico, esso illustra dettagliatamente - con il supporto di 700 disegni tecnici dello stesso autore - tutti gli esercizi e i passi, analizzando al contempo i caratteri stilistici e i principi pedagogici e scientifici codificati dal maestro.
"la prima fase potremmo chiamarla fede emotiva. la seconda potremmo chiamarla fede metafisica. la terza, disillusione assoluta. la quarta, comprensione estetica". difficile immaginare che queste parole siano state pronunciate nel 1924 sul piccolo palco di un albergo newyorkese, dove ad assistere powys nella sua orazione c`era una celebre attrice di vaudeville. ma con powys l`immaginazione corrente e` sempre destinata a rimanere in difetto.
un pomeriggio, in una elegante pasticceria di budapest, una donna racconta a un`altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c`era stata, e forse c`era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. una notte, in un caffe` della stessa citta`, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l`altra, l`uomo che e` stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme "un veleno mortale", e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l`abbia sposata - e poi inesorabilmente perduta. all`alba, in un alberghetto di roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. molti anni dopo, nel bar di new york dove lavora, sara` proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l`epilogo di tutta la storia. al pari delle "braci" e di "divorzio a buda", questo romanzo appartiene al periodo piu` felice e incandescente dell`opera di marai, quegli anni quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudelta`, di rivolte e dedizioni che hanno la capacita` di parlare a ogni lettore.
troppo a lungo si e` detto che il novecento musicale si muoveva fra due poli schoenberg e stravinskij -, finche` (in anni piuttosto recenti) non ci si e` resi conto della presenza di un terzo incomodo: richard strauss. incompreso dai fedeli della nuova musica e reo di troppo successo, strauss di fatto percorse per tutta la vita - e fino agli estremi, prodigiosi "vier letzte lieder" - vie non meno audaci, ma piu` nascoste, dei due teologi nemici della drammaturgia adorniana. dotato di una "imperterrita capacita` di assimilazione stilistica" e contraddistinto dall`invidiabile "abitudine di non sbagliare (quasi) mai", strauss tocco` nella sua carriera, condotta con accortezza d`imprenditore, tutte le capitali dell`impero musicale austrotedesco (da monaco a vienna, da bayreuth a berlino a dresda), meritandosi il nomignolo, coniato dal kaiser, che da` il titolo a questo libro: hofbusenschlange - serpe in seno, si`, ma di corte. e fu capace, grazie al dominio "di tutte le tecniche, incluse le truffaldine", ora di blandire il gusto del pubblico, ora di scandalizzarne il perbenismo. mario bortolotto ci guida in ricognizione attraverso i pezzi strumentali, i lieder, i poemi sinfonici, e soprattutto le opere: dai tentativi giovanili ai piu` noti capolavori alla "parlante inattualita`" delle ultime composizioni.
"che disdetta, che jettatura... e` inutile, non ho fortuna!". il destino e` il nuovo dio di una societa` siciliana che ha perduto tutti i suoi numi (quelli della religione come quelli della scienza) cosi` come si presenta nel 1887 a de roberto, narratore allora esordiente. nelle storie dei personaggi piu` diversi (dalla principessa all`artigiano, dal barbiere ambizioso al suicida fallito) de roberto vede la `sorte` come provvisorio cemento ideologico di una comunita` altrimenti avviata alla disgregazione: il piu` adatto a gente che e` troppo debole per costruirsi una vita secondo volonta` ma che esige comunque una qualche spiegazione della propria sconfitta.
il se` non e` una struttura isolata, ma un sistema dinamico che fonda le proprie basi nelle relazioni interpersonali formate nella primissima infanzia tra il bambino e la sua principale figura di accudimento. insieme al suo volume gemello, "la regolazione degli affetti e la riparazione del se`", questo libro rappresenta la summa dell`ambizioso lavoro interdisciplinare del neuropsichiatra americano sulla neurobiologia dello sviluppo emotivo. partendo dalla teoria dell`attaccamento di bowlby, schore ha formulato una propria `teoria della regolazione`, che da bowlby prende le mosse ma acquista un nuovo spessore scientifico grazie all`incessante confronto empirico con discipline confinanti: neuroscienze, psichiatria, psicologia, biologia comportamentale, studi sociali, studi sul trauma, psicologia clinica. nella prima parte, dedicata alle neuroscienze dello sviluppo affettivo, schore illustra con dovizia di dati l`impatto positivo che hanno le prime comunicazioni affettive sull`organizzazione di un sistema di controllo nell`emisfero destro del cervello in formazione del bambino. nella seconda parte del volume, incentrata sulla neuropsichiatria dello sviluppo, l`autore esamina l`incidenza negativa che i traumi relazionali della prima infanzia possono avere sul percorso di sviluppo del cervello destro, generando predisposizioni a psicopatologie e disturbi di personalita`.
adrian mole ha vent`anni e tre mesi: finalmente e` entrato nella tanto sospirata eta` adulta. ma le cose non sono come le immaginava. pandora, il suo amore di sempre, ora studia a oxford, mentre lui lavora nella biblioteca della cittadina di provincia in cui vive per immergersi nella letteratura. in realta`, timbra i libri in prestito ed e` frustrato perche` nemmeno li` si fa mai una conversazione "erudita". una vita troppo piccola per un grande io. stanco di abitare con i genitori e affamato di indipendenza, cerca una casa per conto proprio: impresa che si rivelera` assai ardua, e lo catapultera` in un mondo esilarante. lasciatosi alle spalle la sua a dir poco originale famiglia e gli improbabili amici, "ospiti" di riformatori, adrian mole ci regala il terzo capitolo della sua vita di aspirante "poeta intellettuale" che, in cerca della notorieta`, si barcamena tra surreali interviste radiofoniche, concorsi letterari e un`estemporanea passione per il nome piu` chiacchierato della casa reale. il diario trascina il lettore nelle disavventure del protagonista, tracciando sullo sfondo un ritratto ironico e impietoso della societa` britannica.
secondo l`autore, quindici anni dopo la fine della democrazia cristiana e dell`unita` politica dei cattolici, la responsabilita` di animare una presenza organizzata dei cristiani nell`italia bipolare e` interamente affidata ai laici credenti. spetta a loro assumere pienamente il valore dell`alternanza, scegliere con chiarezza il campo riformatore o quello conservatore, evitare l`illusione sia di poter ricostruire un partito simile alla dc sia di potersi rifugiare in un moderatismo perdente o in un fondamentalismo falsamente rassicurante. e solo affrontando appieno le sfide dell`identita`, della laicita` e dell`etica pubblica che i cattolici italiani potranno contribuire a scrivere un nuovo alfabeto sociale, rinnovando il proprio apporto al bene comune e al futuro della nazione. serve una nuova stagione di impegno civile e politico, che luigi bobba delinea nella sua geografia ideale muovendo da una lunga esperienza maturata nel mondo dell`associazionismo.
la scelta delle opere, nell`edizione dei meridiani, di daniel defoe, autore tra i fondatori del romanzo moderno, nonche` saggista, giornalista politico e di costume, e` firmata dalla scrittrice anna banti. tra le opere: le avventure del capitano singleton, diario dell`anno della peste e l`amante fortunata ovvero lady roxana.
in questo romanzo pubblicato postumo sono rappresentati un giovane scrittore di successo, la giovane donna affascinante e inquieta che ha sposato, la cui nevrosi scivola verso la follia, e "l`altra donna". la costa azzurra dei ruggenti anni venti fa da sfondo agli ambigui giochi erotici che si intrecciano fra i tre. e parallela alla vicenda che il protagonista vive, l`altra vicenda, che il protagonista scrive: un lungo safari in africa, un difficile rapporto fra padre e figlio, un romanzo faticosamente portato avanti.
In questo nuovo Disney Channel Original Movie, Mitchie, Shane e i loro amici ritornano Camp Rock per una nuova estate di musica e divertimento! Ma ad attenderli ci sarà una sgradita sorpresa: la presenza di un campo rivale, Camp Star, nel quale si sono trasferiti molti insegnanti e ragazzi. Per garantire la sopravvivenza a Camp Rock, Mitchie decide di lanciare la sfida a Camp Star. Sarà una gara senza esclusione di colpi, anche se il suo impegno nella competizione rischierà di mettere in crisi il suo amore con Shane...
gli omicidi e la solitudine di un tiratore scelto dell`esercito americano, e le giornate iperreali dei piloti che da un hangar vicino a las vegas guidano i droni sui loro bersagli nelle montagne afghane. due volti gelidi e feroci di una guerra futura che si combatte gia`.
ii meridiano propone un`ampia scelta di narrativa breve e lunga, a partire da "itinerario di paolina" del 1937, "ricordi di una donna che rievocava, in terza persona, la sua infanzia e la sua adolescenza". tra i romanzi, il piu` famoso e` "artemisia" (1947), che ripercorre la vita della pittrice seicentesca artemisia gentileschi, "una delle prime donne che sostennero colle parole e colle opere il diritto al lavoro congeniale". anche gli altri romanzi presentati sono ciascuno una perla: "il bastardo" (1953), una "storia di famiglia", espressione di una societa` "intimamente logorata"; "noi credevamo" (1967), ispirato alle vicende del nonno rivoluzionario calabrese; "la camicia bruciata" (1973), in cui la banti colloquia con marguerite d`orle`ans; "un grido lacerante" (1981), pagine scritte a dieci anni dalla scomparsa di longhi, compagno di una vita. inframmezzati ai romanzi, in ordine cronologico, sono collocati i racconti, tratti da raccolte che spesso gia` nel titolo dicono l`appartenenza alla "rivoluzione" femminile e il profondo interesse dell`autrice per le "epoche di profonda crisi".
alla fine degli anni novanta, new york e` tappezzata di manifesti che raffigurano i quadri di frida kahlo. un suo autoritratto viene venduto da sotheby`s per oltre un milione e mezzo di dollari. a hollywood si girano film sulla sua vita e i giornali di tutto il mondo la chiamano "la grande frida" o "la regina di new york". come se non bastasse, anche il mondo del glamour ne va pazzo: vengono stampate magliette, cartoline, poster con la sua immagine, abiti e gioielli che ne ricalcano lo stile. ma chi era veramente frida kahlo e perche` si parla ancora cosi` tanto di lei? nata nel 1910 a coyoacan, in messico, frida sembra un personaggio uscito dalla penna di gabriel garcia marquez: piccola, fiera, sopravvissuta alla poliomielite a sei anni e a un brutto incidente stradale a diciotto che la lascera` invalida, con tremendi dolori alla schiena che la perseguiteranno fino alla morte. nella vita privata e nella produzione artistica, frida e` combattuta tra due anime: il candore, da un lato, e la ferocia, dall`altro; la poeticita` della natura contro la morte del corpo. la vita di frida e` un viaggio che affonda nella pittura tradizionale dell`800, nei retablos messicani, in bosch e bruegel, ma che subisce prepotentemente il fascino degli uomini piu` potenti del suo secolo: come il muralista diego rivera (marito fedifrago che le rimarra` accanto fino alla fine) o trockij (di cui diverra` l`amante) o pablo picasso...
nel quadro della produzione utopica moderna quest`opera di mercier (1740-1814) introduce una novita`: proietta nel tempo, cioe` nel futuro, quella societa` migliore che la tradizione aveva sempre proiettato nello spazio, in un paese o isola lontani. istituisce cosi` un esplicito rapporto tra il progetto utopico e il futuro come suo tempo di realizzazione. l`anno 2440 e` infatti quel futuro nel quale il processo storico, governato dal principio del progresso, realizzera` quella societa`, descritta attraverso l`espediente narrativo del sogno; o almeno fara` maturare le condizioni per la sua realizzazione.
il nuovo universo consegnatoci dalla fisica e dalla cosmologia odierne annovera tra i tanti caratteri "inediti" anche quello della dinamicita`. l`universo ha una storia e un`evoluzione che si compie attraverso strane mescolanze di caos e organizzazione, caso e necessita`, ordine e disordine. la storia luminosa del senso, della verita`, della liberta`, inizia con la venuta al mondo dell`essere vivente. con la vita si affacciano sulla scena del cosmo, l`informazione, la memoria, il programma genetico. con la vita si dischiude la stupefacente dimensione dell`apparire, del conoscere, del comprendere. con la vita affiorano processi come la scelta, il volere, la decisione autonoma. sono questi eventi sacri e arcani che ci invitano a riconsiderare la natura.
nel giro di pochi giorni, nel marzo del 1927, un furto di denaro e gioielli ai danni di una svaporata e fantasiosa vedova, la contessa menegazzi, e poi l`omicidio della ricca, splendida e malinconica liliana balducci, sgozzata con ferocia inaudita, incrinano la decorosa quiete di un grigio palazzo abitato da pescecani, in via merulana, come se una l`avesse d`improvviso investito - una vampa di cupidigia e brutale passione. indaga su entrambi i casi, forse collegati, francesco ingravallo, perspicace commissario-filosofo e segreto ammiratore di liliana: ma la sua livida, rabbiosa determinazione, il suo prodigioso intuito per il che ogni delitto nasconde e le pressioni di chi pretende a ogni costo un colpevole da dare in pasto alla non basteranno ad aver ragione del disordine e del male. l`inchiesta sui torbidi misteri del gli concedera`, al piu`, la medesima, lacerante cognizione del dolore di gonzalo pirobutirro. giallo abnorme, temerario, enigmatico, frutto della irresistibile attrazione che su gadda esercitavano il romanzo e i crimini tenebrosi ma insieme di una tensione conoscitiva che finisce per travolgere ogni possibile plot, il pasticciaccio e` anche il ritratto di una citta` e di una nazione degradate dalla follia narcisistica del tiranno, dove si riversa a ondate tumultuose una realta` perturbata e molteplice - e dove, a rappresentarla, sono convocate, in uno sforzo immane, tutte le risorse della nostra lingua, dei dialetti, delle scienze e delle tecniche.
joseph marti viene dalle e si accinge a varcare la soglia di un`imponente villa sul lago per prendere servizio come assistente dell`eccentrico ingegner tobler. si immergera` in un microcosmo borghese dove , abitato dalla sussiegosa moglie di tobler, dalla ruvida serva pauline e dai quattro figli che lo guardano . un mondo, in realta`, destinato presto a sgretolarsi: nel volgere di una stagione joseph - indimenticabile antieroe walseriano dall`esistenza simile a - assistera` al declino di , le cui dissennate invenzioni lo votano al fallimento. come joseph marti, walser sembra rivolgere il suo sguardo solo agli avvenimenti minuscoli, alla vita sparpagliata, a tutto cio` che e` trascurabile. il suo tono e` leggero, puerile o divagante, il tono delle parole che passano e si cancellano da sole. tutta la sua esistenza ci riconduce al bartleby di melville, l`impeccabile scrivano che non rivelava nulla e non accettava nulla, se non biscotti allo zenzero. scrisse una volta. e difficilmente potra` evitare l`equivoco su di lui chi non riconosca che ogni sua frase sottintende una precedente catastrofe. e quello che accade in questo romanzodiario, , come egli stesso l`ha definito, dove walser riesce miracolosamente a evocare l`abisso che all`improvviso puo` spalancarsi sulla liscia superficie di un placido lago, a raffigurarne l`orrore e insieme l`attrazione - raggiungendo uno dei vertici della sua arte.
milioni di anni fa e` comparso sulla terra un misterioso monolito. nel 1999, sulla luna, viene scoperto un oggetto simile che invia un segnale radar verso saturno. per indagare viene inviata un`astronave verso il pianeta, con a bordo alcuni astronauti e il supercomputer hal 9000. cio` che accade e` imprevedibile e sconvolgente...
come fa la professoressa angela, la rassicurante compagna del pensionato amedeo consonni, a mantenersi economicamente, lei che ha lasciato il liceo dove insegnava ed e` troppo giovane per avere la pensione? di chi sono in realta` gli appartamenti dove va regolarmente a bussare per riscuotere la pigione mensile? e come si giustifica quella preziosa collezione di servizi da caffe` che brillano nella vetrina del suo salottino? lo veniamo a sapere dalla sua voce, nel "segreto", il manoscritto confessione che la ex professoressa affida all`amato vicino di pianerottolo, amedeo consonni. e dal momento che la cifra narrativa di francesco recami e` quella di partire da una banalissima domanda, magari pettegola, magari indegna di attenzione, per aprire orizzonti di presunti crimini e avventure dentro la sua casa di ringhiera, la risposta che attende sara` delle piu` perversamente complicate. il segreto comincia qualche anno addietro. angela e` una professoressa di lettere al liceo, democratica, con le birkenstock ai piedi, contenta del lavoro e frustrata dalla vita e dalla famiglia: insomma il tran tran quotidiano del tipo dell`insegnante come solo il cinismo di recami sa rappresentare. succede che un allievo viene rapito, mentre e` in vacanza in sardegna. e uno di quelli che angela non puo` sopportare. straricco, protetto dai genitori parvenus, strafottente stupido e (purtroppo) bello. ma giusto per l`ultimo compito in classe, ha scritto un tema stranamente interessante, prima di scomparire.
queste lezioni - qui pubblicate in italiano per la prima volta sulla base degli appunti di alice ambrose e margaret macdonald - sono essenziali per comprendere l?evoluzione delle idee di wittgenstein, in particolare la lenta transizione dalla visione logicizzante del linguaggio che permeava il tractatus a quella pragmatico-antropologica che dominera le ricerche filosofiche. la vivida testimonianza del suo pensiero in divenire, tuttavia, non esaurisce i motivi d?interesse di queste pagine, che ci offrono anche un punto di vista privilegiato su temi cruciali - e ancora oggi controversi - della filosofia del linguaggio novecentesca, come la critica dell?identificazione del significato di un?espressione linguistica con il suo riferimento, o il riconoscimento della dimensione intrinsecamente normativa della nozione di significato. perno attorno al quale ruotano tutte le minuziose discussioni di wittgenstein sono le sue convinzioni metafilosofiche: la concezione dell?origine e della natura dei problemi della filosofia, ricondotta alle confusioni che il linguaggio stesso genera; e l?individuazione degli obiettivi appropriati e dei metodi dell?analisi filosofica, radicalmente contrapposti a quelli delle scienze. scopo della "buona" filosofia, ribadisce wittgenstein ancora una volta, e infatti la chiarificazione dei pensieri - condizione necessaria non tanto per risolvere i tormentosi problemi della filosofia, quanto, piu semplicemente, per dissolverli.